Scaccioni Achille*
SCACCIONI ACHILLE
Attivo a Roma fra il 1858 e il 1866
Fra il 1833 e il 1848 frequentò lo studio di T. Minardi e in ambito minardiano svolse la propria at-tività di decoratore in diverse chiese romane. Nella sua prima opera nota, la cappella del Crocefisso in San Rocco (1858), mostrava già pieno possesso della tecnica dell'affresco e maturità artistica nella conduzione del vasto progetto iconografico. Verso il 1860 lavorò nella basilica di San Paolo (Naufragio di S. Paolo presso l'isola di Candia e S. Paolo liberato dalle vipere in Malta del Sud) e nel 1866 affrescò, in-vece, la figura di S. Dorotea nella navata centrale di Santa Maria in Trastevere.
Savoja Achille*
SAVOJA ACHILLE
Pavia 1842 - 1886
Allievo dell’incisore C. Ferreri, seguì successivamente le lezioni di G. Trecourt alla Civica Scuola di Pittura di Pavia, dove esordì nel 1860 con II ritorno in famiglia di un volontario che ottenne il premio Lauzi; nel 1864 vinse il premio Frank con La presa di Palermo (bozzetto a Pavia, Museo Civico). Accanto ai soggetti risorgimentali (Felice Orsini in carcere, coll. privata) e di genere, risolti secondo modi induneschi, fu autore di ritratti, tele di soggetto devozionale (G. Cornienti, La nascita di Cristo, Pavia, Museo Civico) e composizioni decorative (soffitto del teatro Fraschini di Pavia, 1877, perduto).
Saviotti Pasquale*
SAVIOTTI PASQUALE
Faenza (Ravenna) 1792 - Firenze 1855
Nella città natale si formò in un clima culturale dominato dalla personalità di F. Giani: l’influsso del maestro, evidente nelle decorazioni faentine della farmacia Ubaldini e di Villa Abbondanzi, appare volto a più composte forme neoclassiche nei fregi che accompagnano le scene mitologiche nella palazzina Bucci (1815-1820). Nel 1822 successe a G. Zauli nella direzione della locale Scuola di Disegno. Tra il 1829 e il 1832 si recò più volte a Roma, dove fu in stretto contatto con il concittadino T. Minardi. Nel 1830 lasciò definitivamente Faenza per trasferirsi a Firenze; a partire da questi anni la sua produzione artistica denota un deciso orientamento verso i modi del Romanticismo storico toscano. Morì vittima di una terribile epidemia di colera.
Savini Giacomo*
SAVINI GIACOMO
Bologna 1767 (o 1768) - 1842
Le fonti ricordano un suo alunnato presso V. Martinelli a Bologna. Si dedicò prevalentemente alla decorazione di interni, specializzandosi nella realizzazione di 'stanze a paese’. Fu autore anche di paesaggi di piccole dimensioni, realizzati su metallo e destinati al mercato dei souvenirs de voyage (Paesaggi, Bologna, Museo Davia Bargellini), nei quali fece uso di un linguaggio corsivo e vivace per l'inserimento di scene figurate. In tarda età fu nominato socio d’onore presso l'Accademia bolognese.
Savini Alfredo*
SAVINI ALFREDO
Bologna 1868 - Verona 1924
Appartenente a una famiglia di artisti, fin da giovanissimo fu avviato alla pittura e in seguito fre-quentò l'Accademia di Belle Arti di Bologna, aggiudicandosi un premio nel 1887 (Il martirio di San Sebastiano). Esordì all’Esposizione emiliana del 1888 con Mestizia, proseguendo la sua ricerca sulla figura e sul paesaggio, che praticò attraverso rigorosi studi dal vero (Nel bosco, L'amore degli uomini, esposti a Genova nel 1891). Naturalimo e Simbolismo religioso, filtrati dagli esempi di L. Serra, confluirono in un’opera come Auxilium ex alto (1896, Bologna, Collezioni Comunali d'Arte). Nel 1900 si trasferì a Verona dove era stato nominato direttore dell'Accademia Cignaroli; qui istituì una scuola d’arte all'aperto, con l'esercizio didattico della pittura en plein air. Fu anco-ra presente alle mostre dei primi anni del Novecento (Pace, esposto a Milano nel 1906).
Satta Giacinto*
SATTA GIACINTO
Cagliari 1851 - 1912
Nel 1877 dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, si trasferì, come corrispondente del Secolo, a Parigi dove subì il fascino degli Impressionisti e soprattutto di E. Degas. Al rientro in Sardegna, nel 1893, si dedicò all’insegnamento e nel 1896 presentò all’Esposizione Artistica di Sassari Due donne che sfornano il pane e La ballate di Lagulentu. Accanto all’attività politica e a quella di pubblicista, proseguì la pratica della pittura con una personale interpretazione delle correnti d’oltralpe.
Sarullo Pasquale*
SARULLO PASQUALE
Ciminna (Palermo) 1828 - 1893
Religioso dell’ordine dei Minori conventuali, fu allievo a Palermo di G. Patania, S. Lo Forte e G. Meli. Frequentò poi a Roma lo studio di T. Minardi e per quasi cinquant’anni si dedicò ai soggetti sacri con opere a fresco e a olio (La Crocifissione, premiato all'Esposizione di Palermo del 1863). Tra il 1886 e il 1893 realizzò il ciclo di affreschi per la chiesa palermitana di San Francesco d'Assisi (distrutti dai bombardamenti del 1943). Anche ritrattista, dalle sue opere emerge l’influsso della tradizione classicista e purista, insieme ai tratti personali di una suggestiva ispirazione mistica.
Sartori Enrico*
SARTORI ENRICO
Parma 1831 - 1888
Frequentò l’Accademia di Belle Arti di Parma dal 1844 al 1859: nella Scuola di Paesaggio, diretta prima da G. Boccaccio e poi da L. Marchesi, ottenne i risultati migliori e nel 1858 si assicurò il pensionato a Roma, con Pontaccio di Valera (Parma, Galleria Nazionale). Poco interessato alle nuove istanze del vero, l’artista si espresse inizialmente con un linguaggio nitidissimo in composizioni ariose ed equilibrate, di taglio quasi fotografico (Veduta del ponte della ferrovia dal greto del torrente, 1859, Parma, Galleria Nazionale); fra i suoi soggetti preferiti, le vedute cittadine, stese in graduali trapassi tonali, recuperavano la serenità dei paesaggi di Boccaccio (La città vista dal greto del torrente, Parma, Museo Lombardi). Dall’esperienza diretta durante le guerre d'Indipendenza trasse ispirazione per i numerosi soggetti militari, dove si riconosco¬no sottili e sempre più frequenti rimandi ai modi di G. Fattori (Mercato di bestiame in Campo di Marte, 1870; Manovra di Cavalleria a Parma, 1887, entrambi a Parma, Galleria Nazionale). Dal 1854 partecipò con assiduità alle esposizioni dell'Incoraggiamento di Parma e in seguito a quelle di Firenze (1863-1885), Torino (1864-1884) e Milano (1866-1884).
Sara Carlo*
SARA CARLO
Pavia 1844 -1905
Frequentò la Civica Scuola di Pittura di Pavia, allievo dal 1858 di G. Trecourt. Agli inizi si impegnò in temi di cronaca contemporanea (Un popolano salva un fanciullo dall'affogarsi nelle acque del Ticino, vincitore del concorso Lauzi nel 1866; La politica nei popolo, esposto a Milano nel 1869; L'elemosina al sortire dal tempio, esposto a Genova nel 1871); con un soggetto di storia patria si aggiudicò il premio Frank nel 1870 (Jacopo Bassolaro invita il popolo a conquistare la libertà, Pavia, Museo Civico). Si ispirò alle vicende risorgimentali sulla scorta dell'esperienza personale vissuta durante la III guerra d’indipendenza (Assalto al Monte Croce, Pavia, Museo Civico). In seguito si dedicò al ritratto e al paesaggio (Lancia sul Ticino, esposto a Milano nel 1897).
Saporito Giuseppe*
SAPORITO GIUSEPPE
Trapani 1859 - 7 938
Si formò a Napoli, dove fu allievo di F. Palizzi e D. Morelli all’Accademia di Belle Arti ed espose alle promotrici partenopee alcune vedute campane (1879, Bel giorno, A Posillipo; 1880, Primi fiori). Fu docente di disegno, tra il 1885 e il 1915, presso la Scuola Tecnica di Trapani. Dal 1915, riprese a dipingere con un linguaggio che traduceva in modo originale la lezione napoletana nonché l'esempio della pittura di F. Lojacono (due Marine, Trapani, presso il Museo Regionale e il Museo Comunale).