Rocco Lili Rosalia*
ROCCO LILI ROSALIA
Mazara del Vallo (Trapani) 1863 - dopo il 1908
Si trasferì giovane a Napoli, dove studiò pittura all’Accademia di Belle Arti; formatasi a stretto contatto con D. Morelli e F. Palizzi, dal 1887 iniziò a esporre alla Promotrice napoletana quadri di figura e di genere (1890, Coquetterie). Partecipò anche alle esposizioni di Palermo (1891, Où je m'attache je meurs), Milano 1894, Contadino siciliano; 1900, La verità in cammino), Roma (1905, Profumo di primavera), Torino (1908, Dolomiti), Anversa (1894, Contadina romana) e Monaco di Baviera (1901, Ribellione).
Rocchi Vincenzo*
ROCCHI VINCENZO
Prato (Firenze) 1871 - Firenze 1918
Figlio del pittore Fortunato, studiò all'Accademia di Belle Arti di Firenze: fotografo dell'Istituto Geografico Militare, come pittore si dedicò al paesaggio, prediligendo soggetti della campagna toscana, che espose con regolarità dal 1883 al 1902 (1883, Parterre fuori la porta a San Gallo, Pioggia, Sull'Aia). Nei primi anni '90, probabilmente soggiornò in Svizzera, come suggeriscono i titoli dei dipinti esposti nel 1892 (Vecchie case a Interlaken, Capanna svizzera).
Rocchi Mariano*
ROCCHI MARIANO
Perugia 1855 - Roma 1943
Frequentò i corsi dell'Accademia perugina dal 1867 al 1878, aggiudicandosi numerosi premi. All'iniziale intonazione purista, maturata a contatto con il suo maestro S. Valeri (Autoritratto, 1876, Perugia, Accademia), seppe imprimere un impulso verso una maggiore scioltezza compositiva e un senso pittorico della luce e della materia, con esiti che ricordano la lezione di D. Morelli (San Girolamo nel deserto, 1878). Trasferitosi a Roma nel 1879 per il pensionato triennale, si dedicò alla produzione di piccoli acquerelli (I mercati di Perugia, coll. privata). Nel 1884 espose a Torino vedute d'interni di monumenti perugini (Sala del Cambio, Chiesa di San Giovanni), mentre nel 1899 presentò a Perugia una Storia africana.
Rizzo Luigi*
RIZZO LUIGI
Attivo a Palermo nella prima metà del XIX secolo
Le poche notizie sull'artista documentano la sua attività a Palermo e nei dintorni. Dipinse in forme neoclassiche, vicine ai modi di G. Velasco e G. Patania, quadri devozionali per le chiese di Caccamo (Deposizione, 1811, chiesa dei Santi Michele e Biagio; Levitazione di San Giuseppe da Copertino, 1812, chiesa di Santa Maria degli Angeli), nei quali è anche avvertibile il richiamo agli esempi locali.
Rizzi Emilio*
RIZZI EMILIO
Cremona 1881 - Brescia 1952
Allievo presso la milanese Accademia di Brera di C. Tallone e G. Mentessi, dal 1904 al 1906 completò la propria formazione con un soggiorno a Roma, dove frequentò la scuola di A. Mancini. Al genere di pittura tardoromantica e ai soggetti di carattere sociale e umanitario (I lavoratori del gas, 1905, coll. privata; Mestizia, 1907, Ascoli Piceno, Pinacoteca Civica) seguirono, durante gli anni di un fortunato soggiorno parigino (1909-1915), quadri di figura ispirati a eleganti personaggi femminili (L'attesa, A la glace, presentati al Salon des Indépendents del 1910, entrambi in coll. privata).
Rizzetti Paolo Vincenzo*
RIZZETTI PAOLO VINCENZO
Torino 1872 - Bordighera (Porto Maurizio) 1922
Di famiglia valsesiana, lasciò Torino e gli studi in giurisprudenza per trasferirsi a Lipsia, dove frequentò l’Accademia di Belle Arti. Soggiornò in diverse città europee e al rientro a Torino fu allievo di G. Grosso. Durante un successivo soggiorno a Parigi ottenne consensi come ritrattista. Alle mostre italiane inviò paesaggi e ritratti (Pascoli abbandonati, esposto a Torino nel 1898; Sulle Alpi della Valsesia, esposto a Como nel 1899; Lago del silenzio, Spagnoletta, esposti a Firenze nel 1901; Sarcasmi, Ritratto di mio padre, esposti a Torino nel 1902). Suoi ritratti sono conservati presso la Pinacoteca di Varallo (Vercelli).
Riveruzzi Giovanni*
RIVERUZZI GIOVANNI
Attivo a Roma fra il 1832 e il 1856
Le rare notizie sull’artista, originario di Terni, lo indicano presente a Roma almeno dal 1832 (con studio prima in via San Venanzio, dal 1851 in via Nuova e dal 1856 in piazza dell'Aracoeli). Acquerellista, alle mostre della Società Amatori e Cultori espose vedute di Roma e dei dintorni (1832; 1851, due Vedute delle cascatelle di Tivoli, Una veduta di Villa Albani, Una veduta di Villa Borghese, Il Vaticano veduto da Monte Mario, S. Giovanni in Laterano veduto dalla villa Mattei), nature morte (1832, Una testa di cervo) e soggetti religiosi (1856, Il Nazareno).
Riva Giuseppe*
RIVA GIUSEPPE
Ivrea (Torino) 1834 - 1916
Compiuti gli studi di giurisprudenza, fu introdotto alla pratica pittorica a Ginevra da G. E. Castan, paesista legato alla scuola di A. Calame; conobbe e frequentò A. Van Muyden e J. B. C. Corot. Espose alle promotrici di Torino dal 1860 al 1898, inizialmente con acquerelli dei dintorni di Ivrea, a cui seguirono paesaggi tardoromantici, anche a olio, dove evocava visioni delle Alpi, della Valle d’Aosta, dell'amato Canavesano (Lago d'Alice Superiore). Appassionato di tecniche artistiche, studiò la chimica e la conservazione dei colori.
Riva Ambrogio*
RIVA AMBROGIO
Milano 1799 - Galbiate (Como) 1881
Frequentò la milanese Accademia di Brera sotto la guida di P. Palagi, ai cui ammaestramenti affiancò anche quelli di A. Appiani e G. Bossi. Premiato all'Esposizione braidense del 1827 con Erminia che medica le ferite all'esangue Tancredi, si dedicò in seguito alla pittura a fresco, lavorando in case patrizie milanesi e in edifici religiosi (cattedrale, Savona; chiesa di San Pietro del Rosario, Novara).
Rittig Peter*
RITTIG PETER
Coblenza (Germania) 1789 - Roma 1840
A Parigi frequentò l’École des Beaux-Arts (1808-1809) e lo studio di J. L. David. Nel 1816 si trasferì a Roma, dove visse per il resto della vita: strinse particolare amicizia con F. Horny, con il quale dal 1817 al 1819 condivise uno studio in via Margutta, e partecipò intensamente alla vita del gruppo di artisti tedeschi re-sidenti nella capitale pontificia. Con soggetti mitologici e biblici si presentò alle manifestazioni della comunità (1819, Mercurio che canta la sua origine divina a Maja sua madre). Nel 1829 insieme a colleghi italiani e stranieri, tra i quali A. Thorvaldsen, T. Minardi, F. Catel, prese parte alla fondazione della Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti alle cui mostre espose nel 1831, nel 1832 (Una contadina implora la guarigione della figliola innanzi la statua di Maria Vergine), nel 1834 e nel 1839 (Pittura mistica sulla se-conda venuta di Cristo, Pittori congregati a studiare il nudo).