Risi Enrico*
RISI ENRICO
Sant'Elia Fiumerapido (Frosinone) 1856 - 1916
Si formò all'Accademia di Belle Arti di Napoli, completando successivamente gli studi a Roma. Autore di pitture murali nella galleria Vittorio Emanuele II e nel Palazzo della Borsa a Napoli, dal 1886 al 1896 figurò alle promotrici partenopee con diversi ritratti, quadri di storia e di genere (1886, Ritratto di signorina romana; 1888, Un mesto viaggio; 1890, Giordano Bruno al rogo; 1891, Verità, Per l'onomastico, Ritratto della principessa Letizia; 1892, Disillusa; 1894, Cari ricordi; 1896, Prima neve). All'Esposizione di Palermo del 1891 presentò Isabella Orsini e II Ritratto di Vittorio Emanuele II (Caserta, sala del Consiglio Provinciale).
Rinaldi Antonio*
RINALDI ANTONIO
Tremona (Svizzera) 1816 -1875
Artista di formazione romantica, fu autore di ritratti, temi agresti e soprattutto quadri di soggetto religioso: sue opere si trovano nelle chiese ticinesi di San Silvestro a Meride, San Tommaso a Civiglio, Sant'Andrea a Brunato, Sant’Antonio a Cavergno e nella chiesa di Sant’Agata, nel suo paese natale (Passione di Cristo). Presso il Museo di Lugano si conservano alcuni ritratti, tra cui le Sorelle Spinelli e un Bevitore.
Riepenhausen Johannes*
RIEPENHAUSEN JOHANNES
Gottinga (Germania) 1787 - Roma 1860
Illustratore e pittore, operò in stretto rapporto con il fratello Franz (Gottinga 1786 - Roma 1831): entrambi si formarono con il padre, incisore, e frequentarono in seguito l'Accademia di Kassel (1800-1803) e quella di Dresda (1804), dove si convertirono al cattolicesimo ed entrarono in contatto con vari esponenti del Romanticismo tedesco, come il pittore P. O. Runge e il poeta L. Tieck. Nel 1805 giunsero a Roma insieme allo stesso Tieck (del quale illustrarono Vita e morte di Santa Genoveffa in modi che anticipavano la poetica nazarena). Grazie ai rapporti con J. A. Koch, con B. Thorvaldsen e con la famiglia Humboldt, si affermarono presto nell’ambiente romano (Incoronazione della Vergine, 1806, chiesa di Santa Maria dell'Anima, Roma), rivaleggiando con l'attività degli altri pittori nazareni. Dopo la morte del fratello, Johannes fu presente fino al 1844 alle mostre romane degli Amatori e Cultori (1832; 1834, Morte di Raffaello d'Urbino e Una sentenza di morte; 1844, Cristo nell'atto di accarezzare i fanciulli).
Rieger Alberto*
RIEGER ALBERTO
Trieste 1833 - Vienna 1904
Figlio e allievo del pittore Giuseppe, grazie all'interessamento del barone P. Revoltella poté studiare all'Accademia di Venezia. Dipinse a olio e ad acquerello e si dedicò principalmente alle vedute prediligendo quelle “a volo d'uccello”, colte con dovizia di particolari (Panorama di Trieste, Il Canale di Suez, 1864, Trieste, Museo Revoltella). Autore anche di quadri di soggetto storico commemorativo (Squadra navale con l'imperatore Ferdinando I in visita a Trieste, 1844, Trieste, Museo Civico di Storia e Arte), espose di frequente a Trieste (1844, Quodlibet; 1873, Tramonto nel litorale; 1880, Paesaggio; 1890, Alle rive della Wien).
Ridolfi Michele*
RIDOLFI MICHELE
Gragnano (Lucca) 1795 - Lucca 1854
Formatosi con il lucchese S. Tofanelli, nel 1813 ottenne una borsa di studio per il perfezionamento a Roma, presso l’Accademia di San Luca. Durante questo periodo lavorò a soggetti religiosi e prese parte a interventi decorativi nei Musei Vaticani (lunetta con Giovani che disegnano gli arazzi di Raffaello, 1818). Dal rapporto con T. Minardi derivò lo stile purista del quale si fece portatore dopo il ritorno a Lucca nel 1819; nella città insegnò disegno presso l’Accademia e fu attivo come ritrattista, sia per la Casa regnante (Ritratti di Carlo Ludovico di Borbone e di Maria Teresa di Savoia, Lucca, Archivio di Stato) sia per famiglie aristocratiche e personaggi in vista. Nel ducato realizzò anche numerose opere di soggetto religioso (I Sette santi Fondatori e la Vergine, 1852, chiesa di sant'Andrea, Viareggio) e partecipò attivamente al dibattito artistico in Toscana durante la Restaurazione, lasciando importanti scritti sulle teorie e sulle tecniche pittoriche.
Ridolfi Enrico Luigi*
RIDOLFI ENRICO LUIGI
Lucca 1828 - Firenze 1909
Figlio del pittore Michele, dopo essersi laureato in matematica si dedicò alla pittura di soggetto sacro: al 1854 risale l'Assunta per il Duomo di Massa Marittima, a cui seguirono molte altre opere per chiese e conventi della città e della campagna di Lucca. Si specializzò nella traduzione in miniatura di opere del primo Rinascimento toscano, ottenendo con quel genere un buon successo anche alla I Esposizione Nazionale del 1861. Dal 1871 al 1903 lavorò come funzionario delle gallerie fiorentine e dal 1891 come direttore degli Uffizi.
Ridolfi Antonio*
RIDOLFI ANTONIO
Mezzana (Trento) 1824 - Siena 1900
Allievo di F. Nenci e poi di L. Mussini all'Istituto d'Arte di Siena, nel 1856 cominciò a lavorare per la collegiata di Casole d'Elsa insieme ad A. Cassioli. Dall'esempio di Mussini fu indirizzato alla pittura sacra, in un linguaggio purista derivato da J. A. D. Ingres (Santa Perpetua che conforta il padre, 1857, Siena, so-vrintendenza), che sviluppò nelle commissioni per chiese e ville senesi. Nel 1870 fu premiato alla Mostra Provinciale senese per il Ritratto di Sallustio Bandini e nel 1872 presentò a Milano due quadri storici: Francesca da Rimini e Buondelmonte de' Buondelmonti nel momento in cui gli viene mostrata la Donati. Nel 1886 partecipò alla decorazione della sala monumentale del Palazzo Pubblico di Siena. Apprezzato dalla committenza senese e, per i ritratti, dal collezionismo straniero, negli anni tardi presentò alle mostre anche soggetti di genere (Un fiore, Al tempio, Nel tempio, esposti a Torino nel 1884).
Ricciardelli Alessandro*
RICCIARDELLI ALESSANDRO
Faenza (Ravenna) 1780 - 1861
Di nobile famiglia faentina, si dedicò all'arte soprattutto per diletto, occupandosi di disegno, pittura e miniatura. Muovendosi nell’ambito del tardo accademismo realizzò opere di soggetto mitologico (Venere al bagno, coll. privata) ed eleganti ritratti (Autoritratto, Faenza, Pinacoteca Comunale).
Riccardi Paolo*
RICCARDI PAOLO
Milano 1814 - 1873
Fratello di Luigi, studiò all'Accademia di Brera ed esordì alle mostre braidensi nel 1847 con due acquerelli di soggetto romantico, commissionatigli da G. Borromeo e da G. Litta Modignani (Gian Giacomo Mora in carcere, La famiglia del prigioniero). Acquistò notorietà, con le illustrazioni per l'edizione del 1840 di I promessi sposi. In seguito partecipò con assiduità alle mostre milanesi, presentando una produzione di genere, con figure in costume e scene popolari (I fasti del bersagliere, esposto nel 1866; Contadini schiavoni dell'Istria, esposto nel 1868; Piccolo saltimbanco ferito, esposto nel 1870). Alcune opere sono conservate presso la Galleria d’Arte Moderna di Milano (Soccorso!, Un veterano).
Riccardi Nazzareno*
RICCARDI NAZZARENO
Senigallia (Ancona) 1858 - Bruxelles 1902
Compì i suoi studi all’Accademia di Bologna, proseguendoli a Roma, dove fu allievo di C. Maccari. Nella capitale si presentò alla Mostra degli Amatori e Cultori del 1879 con un quadro di figura (Un beduino). Nel 1882 si trasferì a Parigi e di là si spostò in diverse città europee, lavorando come ritrattista e acquistando fama con figure in miniatura eseguite per una committenza aristocratica.