Riccardi Bernardino*

RICCARDI BERNARDINO
Parma 1814 - Roma 1884
Allievo di G. B. Borghesi e G. B. Callegari, fu uno degli artisti prediletti della duchessa Maria Luigia che gli procurò le prime commissioni (Sacrificio di Isacco, 1835, Duomo di Berceto, Parma; Achille che piange la morte di Patroclo, 1837, ereditato da Leopoldo d’Austria). Un Autoritratto del 1838 (Parma, Galleria Nazio-nale) ricorda nella profondità ridotta della prospettiva e nei contorni stilizzati la lezione dei Puristi tedeschi. Nel 1840, con Socrate che fa scudo in battaglia ad Alcibiade (Parma, Galleria Nazionale), vinse il pensionato a Roma, dove strinse amicizia con i Nazareni e in particolare con J. F. Overbech e P. Cornelius. Entrò nell’Associazione romana degli Amatori e Cultori, con la quale espose nel 1843 (Ritratto) e si dedicò a quadri di costume all’acquerello (Parma, Museo Lombardi). Intanto inviò in patria Adamo meditante (Parma, Galleria Nazionale), vicino agli esempi di T. Minardi, e alcune tele commissionate da Maria Luigia: SS. Cipriano e Giustina (1844, per la chiesa di Cattabiano), L'Annunziata (per la chiesa di Ronchetti). La sua opera romana di maggior rilievo fu il ciclo decorativo realizzato nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva, dove inserì figure di Profeti, Apostoli e Dottori in stile troubadour.


Reviglio Luigi Baldassarre*

REVIGLIO LUIGI BALDASSARRE
Attivo a Torino fra il 1809 e il 1832
La biografia dell'artista presenta ancora numerose lacune. Durante il periodo napoleonico fu legato all’ambiente filofrancese e nelle prime opere note (serie di quattro Paesaggi, 1809, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna) seguì la tradizione tardosettecentesca piemontese, attento alla resa atmosferica di J. C. D. Van Loo. Dopo la Restaurazione fu in rapporto con altri paesaggisti piemontesi, come D. Revelli, G. Ripa di Meana e G. B. De Gubernatis, con il quale soggiornò a Parigi e partecipò al Salon del 1827. L’impianto vasto e arioso e l’attenzione ai dati topografici, che lo collegano all’opera di G. P. Bagetti, appaiono superati nelle opere posteriori, che rivelano interesse per la veduta alpina e per il sublime (Luogo alpestre, esposto a Torino nel 1820; Un temporale di sera, esposto a Torino nel 1832). Nel 1825 fu nominato da Carlo Felice “regio pittore paesista”.


Revera Alessandro*

REVERA ALESSANDRO
Castelfranco Veneto (Treviso) 1820 - Venezia 1895
Si formò a Venezia con M. Grigoletti e L. Lipparini. Artista di stampo prettamente accademico, fu abile copista. Fra il 1838 e il 1855 lavorò per diversi committenti: per il pavese G. Redemagni (Ritratto di Camilla Pessina Redemagni, 1840; Ritratto di G. Redemagni, 1849, Pavia, Museo Civico) e per il duca Scotti di Milano (Incontro di Luigi XII con San Francesco di Paola, esposto a Venezia nel 1855). Dipinse anche sog-getti sacri in forme puriste, elaborando esempi della tradizione veneziana: San Pietro dona la vista ai ciechi (1847, chiesa di San Valentino, Castelfranco Veneto), Madonna col Bambino in trono e Santi (parrocchiale di Preganziol), Buon Pastore (chiesa di Santa Maria delle Penitenti, Venezia).


Remolino Luigi*

REMOLINO LUIGI
Attivo a Napoli nella seconda metà del XIX secolo
Formatosi all'Accademia di Belle Arti di Napoli sotto la guida di S. Giusti, esordì come ritrattista alla Mostra Borbonica del 1848. Nel 1851, accanto ai ritratti, presentò le sue prime nature morte, genere al quale si tenne legato in seguito nelle opere presentate alle biennali borboniche (1855, Tavola con apparecchio per colazione; 1859, Varia frutta e vari utensili da cucina, Diverse confetture e bottiglie di vini scelti). Dal 1862 partecipò assiduamente anche alle promotrici napoletane, inizialmente con il suo consueto repertorio e dal 1880 anche con quadri di paesaggio e soggetti di genere (1881, Strada della Fortuna a Pompei, Quanti dolci pensier, quanto desio, 1884, Tramonto, Da Santa Lucia). Suoi lavori furono esposti anche a Firenze (1861) e a Milano (1864, 1888).


Reinhart Heinrich*

REINHART HEINRICH
Vienna 1829 - Santa Bona (Treviso) 1914
Si formò a Vienna con J. von Führich e nel 1850 si recò a Venezia, dove frequentò l'Accademia di Belle Arti e strinse amicizia con V. Nobile e A. Gunard. Dal 1874 si trasferì a Treviso e prese residenza in una villa a Santa Bona, dove trasse ispirazione per le sue scene campestri (Scuderia, Paesaggio campestre, Villa di Santa Bona, Treviso). Le sue opere, a olio e ad acquerello, comparvero spesso alle mostre di Vienna (1858, Chiesa di S. Antonio a Padova; 1865, Ragazza veneziana, Cavalli). Nei dipinti di soggetto sacro adottò forme neopuriste (Santi, 1898, chiesa dei Carmelitani Scalzi, Treviso; Il Buon Pastore, chiesa delle Canossiane, Treviso).


Reichet (Raichet) Francesco*

REICHET (RAICHET) FRANCESCO
Attivo a Genova fra il 1804 e il 1811
Probabilmente nato nel 1789, l'artista, individuato solo in tempi recenti, fu iscritto all'Accademia Ligustica di Genova nel 1804. II suo percorso pittorico è ricostruibile attraverso tre opere, due delle quali sono conservate presso quello stesso istituto: Studio accademico (1808) e La famiglia di Priamo piange la morte di Ettore (1810-1815), quest'ultimo documentato anche con il titolo Onori funebri a Patroclo, che mostra l’evidente adesione al linguaggio neoclassico, con riferimenti al dipinto di J. L. David di analogo soggetto. La terza opera nota, Scena mitologica (1811), appartiene invece a un gusto moderatamente preromantico.


Rehberg Friedrich*

REHBERG FRIEDRICH
Hannover (Germania) 1758 - Monaco (Germania) 1835
Allievo dell'Accademia di Belle Arti di Dresda, si formò sui capolavori della pittura italiana del Cinquecento nelle gallerie del principe elettore di Sassonia. Nel 1777 si trasferì a Roma, dove proseguì gli studi sotto la direzione di R. Mengs. Durante questo primo soggiorno romano frequentò l’ambiente dell’Accademia di Francia stringendo amicizia con J. L. David, nonostante i loro diversi ideali artistici. Fu di nuovo a Roma dal 1787 con l'incarico di docente responsabile dei borsisti dell'Accademia di Berlino. Raggiunse l'apice della sua arte negli anni '90, con opere come Belisario, Edipo ed Antigone, Giulio Sabino, Il fratricidio di Caino, che entrarono nella collezione del re di Prussia. Nel 1794 pubblicò le riproduzioni delle famose Attitudes di Lady E. Hamilton. Nel 1801 terminò La morte dei Niobidi (Monaco, Neue Pinakothek), dipinto per il principe Eugenio Napoleone: l’opera, criticata per il forte retaggio accademico, sancì il suo definitivo isolamento dall'ambiente artistico romano. Nel 1820 rientrò a Monaco.


Regis Emma*

REGIS EMMA
Torino 1854 - Roma ? dopo il 1898
Studiò a Torino e a Roma; agli esordi presentò studi e composizioni floreali, ampliando poi i generi trattati con quadri più impegnativi di carattere simbolico ed evocativo. Eseguì anche ritratti, con «rapide pennellate di colore» (Ritratto della marchesa Durazzo Pallavicini, presentato a Roma nel 1883). Espose per circa un ventennio a Torino (1884, Suonatrice di liuto, Non è tutto oro quello che luce, Humanitas, In illo tempore; 1898, Bibeloteur) e a Roma (1893, Vexilla Regis prodeunt).


Reggiani Girolamo*

REGGIANI GIROLAMO
Forlì 1778 - 1840
L'artista è ricordato fra gli allievi dei pittori forlivesi F. Alberi e G. Marchetti e, «per pochi giorni», di uno dei fratelli Gandolfi di Bologna: si formò esercitandosi a copiare i dipinti dei suoi maestri. Nel 1801 partì per Roma, dove continuò la pratica della copia di opere antiche e si aggiornò sulle correnti del Neoclassicismo romano. Fu poi a Napoli e ad Ancona. Dipinse prevalentemente soggetti di storia antica (Le supplici Argive, 1818, sala degli Angeli, municipio di Forlì), ma anche vedute, ritratti e soggetti religiosi (San Pellegrino adora la Vergine, chiesa di San Pellegrino, Forlì).


Reffo Enrico*

REFFO ENRICO
Torino 1831 - 1917
Avviato dal padre al mestiere di orafo, dal 1853 frequentò l'Accademia Albertina di Torino, dove da M. Cusa apprese le forme puriste e da G. Ferri l'orientamento verso una pittura di alti contenuti morali e educativi, sostenuta da un continuo impegno di studio. Autore di soggetti sacri, realizzati in stile neomedievale rivisitato in forme realiste, esordì nel 1857 alla Promotrice torinese. Negli anni '60 eseguì i suoi pochi ritratti e soggetti profani (Un rinfresco, esposto a Torino nel 1863) e cominciò a svolgere l’attività didattica presso l’Istituto degli Artigianelli di Torino. Grazie ai buoni contatti con il mondo cattolico torinese, ricevette importanti incarichi per decorazioni, pale d'altare (S. Giuseppe, 1882, chiesa di San Secondo), affreschi (Passione di Gesù Cristo, 1881-1882, chiesa di San Giovanni Evangelista; Apocalisse, Cristo e 24 Seniori, 1902-1908, chiesa dei Santi Angeli Custodi), opere nelle quali mantenne un dignitoso purismo. Isolato dal mondo artistico contemporaneo, ottenne i primi riconoscimenti solo nel 1912, quando l'Accademia Albertina lo nominò professore onorario.