Rasori Vincenzo*

RASORI VINCENZO
Bologna 1793 - Firenze 1863
Studente presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, si distinse vincendo diversi premi e una borsa di studio, che nel 1821 gli permise il trasferimento a Roma, dove poté studiare i capolavori del passato e avvicinarsi alle coeve tendenze puriste, mentre partecipava con regolarità alle esposizioni bolognesi (1826, L'elemosina delle donne a Frascati, Bologna, Pinacoteca Nazionale). Al suo rientro a Bologna, nel 1832, ricevette importanti commissioni religiose. Fu inoltre autore di quadri di storia (La liberazione di Annibale Bentivoglio dalla Rocca di Varano, esposto a Roma nel 1836) e ritratti, in cui erano coniugati idealizzazione e caratterizzazione psicologica (Felice Romani, 1842, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna). Trascorse gli ultimi decenni della sua vita tra Firenze e Bologna, dedicandosi anche all’attività di critico d’arte.


Rasmo Bartolomeo*

RASMO BARTOLOMEO
Predazzo (Trento) 1811 - 1846
Riscontri documentari consentono di precisare alcuni elementi della breve vita di questo artista. Figlio del pittore Tommaso, operò principalmente nella propria regione e coltivò anche gli studi musicali. Negli anni '20 frequentò l'Accademia di Venezia, diffondendo poi in patria i modi del tardo Classicismo, talora frammisti a reminiscenze settecentesche, e applicandoli sia alla ritrattistica sia ai soggetti religiosi. Realizzò numerosi dipinti per le chiese trentine, in particolare nelle valli dell'Avisio, del Primiero e dell'Anaunia: a Prade (gonfalone, 1839, chiesa della Madonna di Caravaggio), Tesero, Caoria, Taio (gonfalone, 1838, parrocchiale), Tassullo (Via Crucis, 1839, parrocchiale), Crescino, Predazzo. Fra tutti si segnala L'ultima cena della parrocchiale di Ziano (1834), a cui va accostata la tela di medesimo soggetto (1837) conservata nella chiesa di Cornaiano presso Bolzano.


Rasinelli Roberto*

RASINELLI ROBERTO
Roma 1840 ca. - dopo il 1906
Pittore di paesaggio e di genere è documentato soltanto attraverso l’attività espositiva. Nel 1867 inviò alla Promotrice di Napoli Studio nella Villa Borghese a Roma e nel 1870 espose per la prima volta con la romana Società degli Amatori e Cultori, ai cui appuntamenti annuali partecipò con assiduità fino al 1877 (1870, Il Gioco della morra e Uno studio dal vero; 1871, Paesaggio, L'Aracoeli-porta laterale, Studio dal vero; 1877, Campagna romana). Nel 1877 prese parte all'Esposizione Nazionale di Napoli con due soggetti di genere e nel 1880 a quella di Torino con La conca del pranzo. All'Internazionale di Roma del 1883 presentò Lo stabilimento de' bagni a Ripetta. Dal 1885 al 1891 comparve con i consueti soggetti alle esposizioni fiorentine, mentre disertò quelle romane, alle quali fu di nuovo presente dopo il 1900 (1905, Autunno).


Ranieri Nicola*

RANIERI NICOLA
Guardiagrele (Chieti) 1749 - 1850
Dopo una prima formazione nel paese natale, studiò i maestri del Cinquecento durante i soggiorni all’Aquila e a Roma. Lavorò a fresco in numerose chiese abruzzesi (Storie di Sant’Agostino, Chiesa di sant’Agostino, l’Aquila; San Giovanni di Capestrano, chiesa degli Osservanti, Lanciano, Chieti) e dipinse quadri di storia sacra secondo i precetti accademici. Le fonti ricordano anche Mosè salvato dalle acque, Natività di Cristo, San Girolamo e La Concezione, realizzata all’età di 92 anni, per la chiesa di Filetto (Chieti).


Randi Pompeo*

RANDI POMPEO
Forlì 1827 - 1880
Dopo aver ricevuto una prima formazione artistica presso il ginnasio di Forlì, sotto la guida di G. Rambelli e C. Missirini, frequentò le accademie di Firenze, Venezia e Roma, esercitandosi sugli esempi della pittura dei secoli passati. Rientrato nella sua città, eseguì pale d’altare (Apoteosi di santa Dorotea tra i santi Pietro e Paolo, 1850 ca., Forlì, Pinacoteca Comunale) e affreschi di tema sacro (ciclo della cattedrale con L’Invenzione della Croce, 1863;ciclo della chiesa di Santa Maria del Fiore). S’impegnò anche in soggetti storico-letterari (Dante alla corte di Scarpetta Ordelaffi, coll. privata) e nei ritratti (Marchese Luigi Albicini, 1856; Autoritratto, 1867, Forlì, Pinacoteca Comunale). Attivo in altre città italiane, in Istria e Dalmazia, fu apprezzato per la purezza del disegno e la ricchezza cromatica.


Rambelli Giuseppe*

RAMBELLI GIUSEPPE
Bagnacavallo (Ravenna) 1868 - Torre di Traversara (Ravenna) 1954
All’Accademia di Belle Arti di Firenze, dalla fine degli anni ’80, seguì le lezioni di A. Ciseri e fu allievo di G. Fattori, legandosi così per tutta la sua lunga carriera alla tradizione pittorica toscana. Si dedicò principalmente al ritratto (Testa di vecchio, 1897; Ritratto della contessa Gamberini, 1908, Bagnacavallo, Pinacoteca Comunale) e al paesaggio che interpretò con vena lirica. Fu presente alle mostre di Firenze dal 1897 al 1907 (1905, Il sorriso del sogno, Ritornerà?, Ricordanze), alle esposizioni nazionali di Toirino del 1898 (Sursum corda, Giugno) e di Milano del 1906 (Tentazione, La terra). Sue opere sono conservate in collezioni straniere.


Rambelli Giuseppe*

RAMBELLI GIUSEPPE
Forlì 1797 - 1849
Dopo una prima formazione in patria, presso lo studio di G. Reggiani, fra il 1817 e il 1821 passò a Roma, dove fu allievo di G. Landi. Al ritorno nella città natale, fu nominato professore di disegno presso il locale ginnasio e si dedicò alla committenza religiosa di Forlì dipingendo, fra gli altri, Il Martirio di San Valeriano (1821, cattedrale), Sant'Alfonso de' Liguori (chiesa del Suffragio) e La Madonna del Fuoco con i Santi Mercuriale e Valeriano (cappella arcivescovile). La sua migliore produzione è costituita dai numerosi ritratti eseguiti per la nobiltà locale (Doppio ritratto di Luigi e Ludovico Albicini, 1837; Ritratto di Livio Albicini, 1840, coll. privata), in cui il tardo gusto neoclassico rivela l’adesione al Purismo dei Nazareni.


Ragusa Eleonora*

RAGUSA ELEONORA
Tokyo 1861 - 1941
Allieva dello scultore V. Ragusa all’epoca in cui egli soggiornava in Giappone, lo seguì poi a Palermo, divenendo sua moglie. In continuo confronto con la pittura occidentale di stampo verista, dipinse ritratti, fiori, soggetti religiosi; facilitata dalla conoscenza dell’arte decorativa orientale, divenne sensibile interprete del gusto liberty. La sua attività si svolse interamente nel capoluogo siciliano, dove si distinse anche nel campo delle arti applicate. All’Esposizione Nazionale di Palermo del 1891 fu premiata per Ha preso il volo, La notte dell'Ascensione, Villa Giulia.


Ragnoni Gratognini Francesca*

RAGNONI GRATOGNINI FRANCESCA
Milano 1850 - dopo il 1898
Studiò privatamente sotto la guida del paesaggista lombardo G. B. Lelli, dal quale apprese la nitida stesura e l’attenta traduzione del motivo. In modi di pacato realismo, eseguì studi dal vero in Valtellina, sulla costa di Portofino e soprattutto in Valsesia. Fu presente alle mostre milanesi dal 1873 al 1896 (1873, Campagna lombarda, Castello di Baja presso Napoli; 1876, Veduta del Ticino a Tornavento, Veduta in Valtellina sopra Santa Caterina; 1885, Presso Nervi, Paesaggio nel Vercellese, Paesaggio in Valsesia).


Raffele (Raffaele) Ambrogio*

RAFFELE (RAFFAELE) AMBROGIO
Vigevano (Pavia) 1845 - 1928
Dopo aver iniziato gli studi di ingegneria a Torino, si avviò alla pratica artistica sotto la guida di A. Fontanesi e A. Gastaldi all’Accademia Albertina. Al primo maestro si richiama la fase iniziale della sua produzione, rielaborata in seguito con personale vivacità cromatica. Nel 1874 esordì alla Promotrice di Torino con Prati di Vanchiglia, seguito nel 1875 da Al Langosco (Vigevano). Trovò presto considerazione presso un collezionismo e un mercato qualificati (Bacia, sole immortal, bacia il tuo figlio!, per il fiorentino L. Pisani, esposto a Torino nel 1880), con vedute cittadine (La piazza di Vigevano, Novara, Galleria d’Arte Moderna P. e A. Giannoni), marine liguri e soggetti di montagna (Pascoli montani, Barche a riva, esposti a Roma con la Società degli Amatori e Cultori nel 1882; Pastura nei dintorni di Vigevano, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna). I paesaggi alpini, tratti nei dintorni di Courmayeur, caratterizzarono gran parte della sua produzione degli anni '90. Espose alle mostre di Torino e Milano fino al primo decennio del nuovo secolo.