Prosperi Filippo*

PROSPERI FILIPPO
Artena (Roma) 1831 - Roma 1913
Si formò a Roma presso lo studio diT. Minardi e nel 1857 vinse il premio Clementino-Pellegrini all'Accademia di San Luca. Dal maestro apprese la capacità di padroneggiare diverse tecniche e soprattutto quella del disegno, secondo i precetti del linguaggio purista. Si dedicò in particolare alla decorazione di chiese: nella chiesa di Santo Stefano ad Artena (Roma) dipinse Quattro Santi e i pennacchi della cupola nel Santuario della Quercia a Viterbo. A Roma lavorò nella chiesa di San Salvatore in Onda (La trasfigurazione, catino absidale, Santi, navata centrale), a Santa Lucia del Gonfalone (con C. Mariani) e a Santa Maria in Aquiro, mentre nel Santuario del Divino Amore realizzò una Madonna con Bambino e i Santi Cecilia e Blasio e un festone con putti. Alla istituzione della romana Scuola di Belle Arti fu nominato direttore, carica che rivestì fino alla morte.


Properzi Colombo*

PROPERZI COLOMBO
Corridonia (Macerata) 1868 - 1895
Appresi in patria i primi rudimenti dell’arte, si perfezionò a Roma con L. Fontana. Dell’artista sono note alcune opere di soggetto religioso, che si conservano nelle chiese della sua regione: Sacra Famiglia nel Duomo di Macerata e Maria Vergine nella chiesa della Madonna della Strada a Corridonia.


Profeta Salvatore*

PROFETA SALVATORE
Attivo a Palermo nella seconda metà del XIX secolo
Paesaggista, risentì dell'influenza della pittura di F. Lojacono e dipinse marine e vedute di Palermo (Effetti di neve, Platani al tramonto, La conca d'oro, Palermo, Galleria Civica d'Arte Moderna). Prese parte alla Mostra palermitana del 1897 (dove espose, fra gli altri, Sera bigia) e fu anche conosciuto per alcune sculture e per lavori nel campo del restauro pittorico.


Primodì Baruzzi Carolina*

PRIMODÌ BARUZZI CAROLINA
Bologna ? - Firenze 1860
Ebbe i primi rudimenti artistici dal pittore bolognese G. Guizzardi. Nel 1837 sposò Io scultore imolese C. Baruzzi, già allievo di A. Canova. Nota per le copie di opere antiche, fu anche autrice di eleganti ritratti, che rivelano un’acuta analisi del soggetto (Ritratto di giovanetta, Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo).


Prevosti Francesco*

PREVOSTI FRANCESCO
? - Chiavenna (Sondrio) 1899 ca.
Lavorò per la committenza ecclesiastica sia come frescante sia come autore di tele. Fu attivo nella sua regione e realizzò gli affreschi dei Quattro Evangelisti nel Santuario di San Giacomo di Chiavenna e quelli dei Santi Eremiti nella grotta adiacente, la lunetta con San Fedele per il portale della chiesa di San Giovanni a Samolaco e la coppia di medaglioni nel coro della chiesa di San Giacomo di Campodolcino.


Prayer Carlo*

PRAYER CARLO
Milano 1789 - Massa Carrara 1832
Poté frequentare l’Accademia di Brera, sotto la guida di A. Appiani, grazie alla protezione del nobile milanese G. Melzi d'Eril: fu difatti nel gruppo di artisti che lavorarono alla decorazione di Villa Melzi a Bellagio, sotto la guida di G. Bossi. La vicinanza di quest’ultimo è evidente nel quadro Ciro ritrova Pantea col cadavere diAbradate (1813, Milano, Accademia di Brera), grazie al quale si aggiudicò nel 1814 il pensionato romano. Già nel 1818 fu chiamato a insegnare presso l'Accademia di Carrara. Morì suicida in carcere, accusato di aver preso parte a una cospirazione patriottica. Il pronipote, Carlo junior (1828- ?), allievo a propria volta dell'Accademia di Brera, combattè nel 1848 durante le Cinque Giornate di Milano. Dopo un soggiorno in Messico, documentato da un gruppo di vedute presentate alla Promotrice di Genova del 1855, entrò in contatto con l'ambiente del paesaggismo ligure e più tardi frequentò il gruppo della Scuola Grigia (Paesaggio, Milano, Galleria d'Arte Moderna).


Prati Giulio Cesare*

PRATI GIULIO CESARE
Caldonazzo (Trento) 1860 - dopo il 1910
Fratello di Eugenio, si volse alla pittura iscrivendosi nel 1884 al- l'Accademia di Brera a Milano. Esordì con soggetti di genere (Non so la lezione, Il fuoco si spegne, esposti a Firenze nel 1885; Alla cerca, esposto alla Permanente di Milano nel 1887). Dipinse anche nature morte e soggetti agresti (Uva, Autunno, Innsbruck, Museum Ferdinandeum).


Prada Angelo*

PRADA ANGELO
Casalpusterlengo (Milano) 1859 - 1934
Avviatosi alla pittura senza aver compiuto regolari studi artistici, fu attivo come frescante di soggetti sacri nelle chiese lombarde: a San Calimero e nella chiesa del Paradiso a Milano e in quella del Carmine a Crespi d’Adda (Bergamo). Come pittore da cavalletto eseguì paesaggi, ritratti e soggetti agresti (Scena famigliare al cascinale, coll. privata), sia a olio sia a pastello, presentando le sue opere alla Permanente e alle triennali milanesi (1894, Un trasloco di contadini; 1897, Alba).


Pozzi Andrea*

POZZI ANDREA
Roma 1777 - 1837
Frequentò la Scuola del Nudo presso l’Accademia romana di San Luca, aggiudicandosi diversi premi (1794, 1799, 1800). Dell’istituto romano fu dapprima socio (1805: in occasione della nomina donò Santa Cecilia spirante), poi professore di pittura (1814, 1820, 1830), quindi presidente (1830-1831). Esponente di rilievo dell’ambiente accademico romano, fu spesso chiamato a esprimersi su delicate questioni di restauro. Nell'attività pittorica, la formazione classicista lo portò a muoversi agevolmente sia su temi profani (Plutone che rapisce Proserpina, 1806-1807, per i conti Collio di Sanseverino Marche; interventi nel Palazzo del Quirinale a Roma, 1813 ca.; Scene di Bacco, 1813-1814, Roma, Palazzo Torlonia; Origine del Ballo, Ballo della Messe, Ballo della Vendemmia, 1817, per il barone siciliano V. Guttadaura) sia di storia sacra (La Concezione, 1807, per monsignor Cesarei; Il presepe e Madonna con bambino tra S. Francesco e S. Domenico, 1809 ca., per la chiesa di San Nicola da Bari ad Albaneto di Leonessa, Rieti; S. Giovanni della Concezione riformatore dei Trinitari Scalzi in estasi davanti al Croceflsso, 1820, donato al pontefice; Transito di S. Giuseppe, per i Preti delle Missioni, Lendinara, Rovigo). Nel 1822 fu collocata in una cappella del Pantheon La Deposizione del Protomartire S. Stefano, di un rigore classico lievemente contaminato da influenze puriste: la pala, commissionatagli da A. Canova, consacrò definitivamente l’artista. Dopo questa data e fino al 1833 si moltiplicarono gli incarichi per le opere sacre.


Postiglione Luigi*

POSTIGLIONE LUIGI
Napoli 1812 - 1881
Studiò presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli sotto la guida di C. Guerra. Realizzò dipinti di soggetto religioso, spesso di esigue dimensioni e caratterizzati da un rigoroso impianto disegnativo. Partecipò con una certa regolarità alle mostre borboniche, dove esordì nel 1845. Nel 1848 espose Gesù all'orto, nel 1851 Gesù calma i tempestosi flutti del mare e nel 1855 S. Pietro, La Trasfigurazione, La Risurrezione. Ancora attivo nel 1862, quando inviò alla Promotrice partenopea La Vergine col Bambino e S. Pietro, in seguito si dovette allontanare dalla pittura a causa di una malattia agli occhi.