Politi Odorico*
POLITI ODORICO
Udine 1785 - Venezia 1846
Intrapresi gli studi classici nella sua città, passò alla pittura sotto la guida dell’abate G. Tosolini. Si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove ebbe maestri P. Tantini e T. Matteini e nel 1809 seguì a Roma gli amici F. Hayez e G. B. De Min, vincitori dei pensionato accademico. Nella città pontificia entrò nella cerchia canoviana grazie a L. Cicognara (Ritratto di A. Canova, Udine, Museo Civico), esercitandosi su temi storici e mitologici. Riportò a Udine uno stile solenne, ispirato a Raffaello e al Classicismo secentesco, e un’ortodossia classicista alla quale rimase fedele durante tutta la sua carriera. Nella città natale realizzò opere a fresco nella propria residenza e a Palazzo Antonini e dipinse ritratti d’intensa caratterizzazione (Giovanni Battista Bartolini e Antonio Bartolini, Udine, Museo Civico). Nel 1818 si affermò vincendo il gran premio di Pittura all'Esposizione milanese di Brera con La lucerna di Anassagora (Milano, Pinacoteca di Brera), apprezzato per l’effetto di lume notturno. Nel 1830 espose a Venezia Elena giocata ai dadi da Teseo e Piritoo (Treviso, Museo Civico), grazie al quale nel 1831 ottenne la cattedra di pittura all'Accademia. Prima del 1837 eseguì l'opera più impegnativa della sua produzione, la grande composizione allegorico-celebrativa nel soffitto del salone di Palazzo Reale a Venezia, allusiva della pace imposta all'Europa dalla Santa Alleanza (La Pace circondata da Virtù e Geni dell'Olimpo). Nel'ambito della pittura sacra dipinse numerose tele per chiese di Venezia, Rovigo e Trieste (Gloria di S. Antonio, 1842, chiesa di Sant'Antonio Nuovo, Trieste).
Politi Giuseppe*
POLITI GIUSEPPE
Attivo a Palermo nella prima metà del XIX secolo
Fu allievo a Palermo di L. Tasca e con il maestro lavorò, insieme a G. Lentini, alle scenografie del teatro Carolino. All'attività di scenografo rimandano tutte le notizie sull’artista, come quelle relative a un bozzetto per Gabriella de Vergè del 1839, nonché alle scene per La Vestale (Palermo, 1846) e all’impegno presso il teatro San Carlo di Napoli, fra il 1840 e il 1848. Attinenti appaiono anche i soggetti degli acquerelli esposti alla Mostra Borbonica del 1845 (Interno del cortile delle fosse del grano, Altro d'un cimitero, Altro d'una camera campestre, Altro d'un cortile di castello).
Polenzani Gian Battista*
POLENZANI GIAN BATTISTA
Città di Castello (Perugia) 1836 - 1869
Artista poco noto, di scuola purista, si formò presso l'Accademia romana di San Luca, dove nel 1855 conseguì un premio per la classe di pittura. Fu attivo sia a Roma (fra l’altro nella chiesa di San Marcello al Corso) sia nella cittadina natale: qui, oltre ai dipinti già conservati presso l'opera laica Segapeli, si ricordano i quadri della Via Crucis per la chiesa del cimitero e, nel santuario di Canoscio, i perduti affreschi con le Storie della Vergine. Fu sensibile copista, come testimonia la grande tela con la Deposizione (da Raffaello, Città di Castello, Pinacoteca Comunale). Nel 1865-1866 pubblicò a Roma la collezione di disegni di T. Mi-nardi che aveva via via raccolto.
Poiret Vincenzo*
POIRET VINCENZO
Trieste 1813 - Torino 1868
Figlio di Luigi, ebbe la sua prima formazione a Trieste, nella bottega del padre, e con lui entrò a far parte del cenacolo artistico di Casa Artelli. Talento precoce, iniziò con alcune copie (Ritratto di Carlo X, 1827 ca., Gorizia, Fondazione Coronini Cronberg) e come allievo dell’Accademia di Belle Arti di Venezia espose alla triestina Società di Minerva dal 1829 al 1833 (1831, La Samaritana al pozzo; 1832, Rinaldo e Armida). Autore di ritratti, paesaggi e soggetti storici, negli anni '60 espose anche a Milano (1862, Fioraia-costume di Trieste, Ritratto di un sacerdote) e a Torino, dove si era nel frattempo trasferito (1866, Mare al chiaro di luna, Galleria di Varenna). Eseguì anche disegni per stampe litografiche (Ritratto di Josef Ressel, Trieste, Museo Revoltella).
Poiret Luigi*
POIRET LUIGI
? 1772 - Trieste 1869
Nato in Francia, ma residente a Trieste almeno dal 1813, anno in cui gli nacque il figlio Vincenzo, fu artista versatile e si cimentò con tutti i generi, dal ritratto (Maria de Giorgio, esposto a Trieste nel 1837) alla pittura di storia, al paesaggio (Veduta di Piazza San Giovanni a Trieste, Trieste, Museo Civico di Storia e Arte), alla natura morta. Fu membro del cenacolo artistico di Casa Artelli e negli anni '30 e '40 espose assiduamente alle mostre cittadine (1830, Vecchiaia di Milton; 1831, Morte di Germanico; 1841, Trieste sotto la neve, Maddalena; 1842, Chiaro di luna; 1843, Ritratto; 1844).
Poggi Giulio Cesare*
POGGI GIULIO CESARE
Milano 1802 - 1859
Formatosi a Milano presso l’Accademia di Brera, fu allievo di L. Sabatelli; soggiornò poi a Roma e a Venezia. Fu autore di affreschi e di quadri da cavalletto e dal 1827 fu assiduo alle esposizioni braidensi (1834, Assunta). Fu intensa la produzione di ritratti, molti dei quali si conservano presso la Quadreria del- l’Ospedale Maggiore di Milano (fra gli altri, Ritratto di Angelo Maria Majocchi, 1845, e Ritratto di Carolina Uboldi Valtorta, 1849).
Plini Plinio*
PLINI PLINIO
Attivo a Perugia nella seconda metà del XIX secolo
Sono frammentarie le notizie su questo pittore perugino, che le fonti ricordano come “buon acquarellista, abile nella prospettiva e negli interni”. Proprio negli interni e nei monumenti della sua città natale concentrò parte della produzione che risulta testimoniata dalle fonti (Interno del vestibolo della confraternita di San Francesco, Interno della chiesa di San Giovannino del Cambio, Il chiostro di Santa Giuliana, La facciata di San Bernardino). Nel 1872 presentò all'Esposizione di Milano Il coro della chiesa di San Pietro a Perugia e La Cappella del Cambio a Perugia.
Pletti Luigi*
PLETTI LUIGI
Udine 1820 -1889
Frequentò dal 1839 al 1844 l’Accademia di Venezia, dove seguì i corsi di M. Grigoletti; soggiornò successivamente in Francia, per ritornare a Udine verso il 1850. Fu noto come ritrattista (Ritratto del numismatico Cigoi, Udine, Museo Civico) e pittore di pale d’altare (San Domenico, chiesa di san Martino, Artegna). Le sue opere furono caratterizzate da un solido impianto disegnativo e da una materia pittorica spessa e densa, che andò disgregandosi nella fase tarda, forse per influsso di T. Cremona e D. Ranzoni.
Pizzoni Benedetto*
PIZZONI BENEDETTO
Foligno (Perugia) ? - 1870
Sono rare le notizie su questo artista, del quale sono note alcune opere di soggetto religioso (Resurrezione, San Feliciano in atto di benedire i cittadini che presero parte ai moti del 1848, per la chiesa di San Giacomo, Foligno). Il padre, Francesco, allievo a Roma di D. Corvi, concentrò la propria attività a Foligno realizzando quadri di soggetto sacro (San Carlo Borromeo, San Raffaele, per la chiesa di Santa Maria infra Portas; San Francesco in orazione, 1826, per la cattedrale; interventi nella chiesa di San Giacomo), ma più tardi accolse anche temi di paesaggio (come le due tele e le quattro sovrapporte per Casa Candiotti).
Pizzolato Eugenio*
PIZZOLATO EUGENIO
Attivo a Venezia fra il 1857 e il 1864
Originario di Venezia, presentò i suoi paesaggi alle mostre triestine del 1857 e del 1864 (La voluttà della gondola). A Trieste si conquistò la protezione del barone P. Revoltella che gli commissionò due dipinti per il suo palazzo (Châlet nella Villa Revoltella e Paesaggio, 1862, Trieste, Museo Revoltella). Il buon rapporto con il collezionismo triestino è anche testimoniato dalla presenza, nel 1885, di suoi dipinti nella raccolta di L. Franellich (Marina con grande arco naturale, La casa di Petrarca a Arquà, Castello in rovina sopra una collina alla sponda di un fiume) e dall'acquerello Villa Sartorio a Montebello (Trieste, Museo Sartorio).