Peterlin Domenico*
PETERLIN DOMENICO
Bagnolo (Vicenza) 1822 - Vicenza 1897
Noto con la dizione dialettale del cognome (che era Petarlini), si formò a Vicenza con il pittore A. Bernati; quindi, con il sostegno di alcune famiglie nobili, nella seconda metà degli anni '40 poté entrare all'Accademia di Venezia. La prima produzione fu legata a opere di carattere religioso (Davide con la cetra, parrocchiale di Bagnolo, Padova) e ai ritratti (Ritratto di Cesare Trombini, Padova, Museo Civico). Nel 1847 ottenne una borsa di studio per il perfezionamento a Roma, ma lo dovette interrompere allo scoppiare della I guerra d’Indipendenza, alla quale partecipò nel corpo dei volontari universitari. Del contatto con il Purismo romano si riconoscono segni eloquenti nella lunga elaborazione di Il Trionfo del Vero (o L'Apocalisse), che impegnò l’artista per circa otto anni, prima di essere consegnato a re Vittorio Emanuele II nel 1859 a Torino: si tratta di una grandiosa allegoria, dove si uniscono sentimento patriottico e spirito religioso, motivi dominanti anche della produzione successiva. Dopo il soggiorno a Torino (nel 1861 fu presente alla Promotrice con un’Apocalisse, ritratti veneziani e un quadro devozionale), passò a Firenze, dove fra l’altro dipinse Dante in esilio (Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti): qui il riferimento al modello iconografico del Ritratto di Goethe di J. H. Tischbein, conferma il suo rapporto con la cultura ro-mantica tedesca. Sempre legate alle idealità risorgimentali sono invece le opere che presentò a Torino nel 1863 e nel 1864 (Fede e preghiera per la prossima liberazione dallo straniero), entrambe commissionategli dal conte M. Corinaldi, e Vittorio Emanuele nell'atto di donare a Vicenza la bandiera del X giugno 1848 (1866, Roma, coll. del Quirinale). Afflitto da un progressivo abbassamento della vista si stabilì a Vicenza, dove fu conservatore del Museo Civico dal 1872 fino alla morte. Nel 1875 inviò alla Mostra di Milano L'ultimo sonno di Fra Girolamo Savonarola.
Peteani Edoardo*
PETEANI EDOARDO
Gorizia 1837 - 1902
Assai scarse le notizie sull'artista, ricordato fra gli allievi dell’Accademia di Venezia. Ritrattista di modeste qualità (Ritratto di Vitagliano Fumagalli, Ritratto del padre, entrambi a Gorizia, Musei Provinciali), dipinse anche scene di genere (Scenetta familiare, Gorizia, Musei Provinciali); gli vengono attribuite anche opere di soggetto sacro (Madonna del Monte Santo, coll. privata).
Peschiera Federico*
PESCHIERA FEDERICO
Pino Soprano (Genova) 1814 - Oceano Atlantico 1854
Allievo giovanissimo dell’Accademia Ligustica di Genova, esordì come litografo e illustratore. Negli anni '30 espose opere di soggetto storico ottenendo i primi successi. Seguì, dal 1840, un periodo a Roma, da dove inviò a Genova diversi dipinti di tema religioso e di genere, anch'essi molto apprezzati (fra gli altri, Cristo agonizzante, Genova Nervi, Galleria Civica d'Arte Moderna). Nominato accademico di merito alla Ligustica, nel 1847 ebbe la direzione della Scuola di Disegno e lo stesso anno compì un soggiorno a Venezia. Dei suoi quadri di genere, legati al gusto romantico e acquistati da re Carlo Alberto, si ricorda II ritorno del coscritto (Torino, Palazzo Reale). A Genova eseguì anche affreschi, sia per alcune residenze private sia per la committenza ecclesiastica, ma deluso dagli scarsi apprezzamenti ricevuti per quelli della chiesa di San Salvatore (1847-1848, perduti) si spostò per qualche tempo a Londra. Fatto ritorno a Genova, partecipò alle esposizioni della Società Promotrice anche con ritratti (1850, La pellegrina; 1854, Rinaldo nel giardino di Armida, entrambi a Genova Nervi, Galleria Civica d’Arte Moderna). Ulteriori critiche lo spinsero a lasciare di nuovo l'Italia e, dopo un passaggio da Parigi e Ginevra, si imbarcò per New Orleans, morendo nel corso della traversata.
Persichetti Giuseppe*
PERSICHETTI GIUSEPPE
Attivo a Napoli nella prima metà del XIX secolo
L’attività di questo artista è testimoniata dalla presenza alle mostre borboniche con un consistente numero di opere, legate a generi molto diffusi in epoca preromantica (1830, Un fantasma che si presenta a Bruto nella sua tenda, Ritratto del Duca di Calabria a cavallo, Corpo di guardia-quadro a lume di candela e Interno del portico del palazzo del principe di Lauro in Portici). Dai dipinti esposti nel 1835, tutti di soggetto navale, l’artista sembra essersi avviato alla specializzazione in quel genere di vedute (fra gli altri, Veduta di diversi legni che si mettono alla vela, Incendio di un legno a vapore, Cutter inglese e Una fregata vicino ad esser riparata).
Perratone Armandi Gaetano*
PERRATONE ARMANDI GAETANO
Torino 1851 - dopo il 1896
Si laureò a Torino in giurisprudenza nel 1871, frequentando contemporaneamente l’Accademia Albertina; quindi studiò con il pittore G. Viotti. Esordì nel 1873 ed espose fino al 1896 al Circolo degli Artisti e alla Pro-motrice torinese (Sorrisi di primavera). Presentò sue opere anche a Milano (1881, Inverno), a Roma (1883, Gressoney) e a Londra (1888, Valdieri). I suoi paesaggi, sereni e luminosi, appaiono più affini alla scuola lombarda che a quella piemontese.
Perosio Clemente*
PEROSIO CLEMENTE
Crocefieschi (Genova) 1839 - Genova 1899
Studiò all'Accademia Ligustica di Genova, dove nel 1869 ottenne il premio Principe Odone per il disegno e nel 1873 la nomina ad accademico di merito; successivamente gli fu assegnata la cattedra di disegno. Alla Promotrice ligure partecipò negli anni ’80 con paesaggi (1884, Ponte vecchio sull'Entella, L'Entella) e con dipinti di soggetto religioso (1889, Rosa mistica). Fu autore del progetto decorativo per la chiesa di Santa Maria Immacolata di Genova.
Peroni Enea*
PERONI ENEA
Cesena (Forlì) 1810 - dopo il 1844
Dopo aver compiuto i primi studi nella città natale e aver dimostrato particolare propensione per il disegno, grazie a un sussidio della municipalità cesenate, si trasferì a Roma. Qui fu allievo apprezzato di T. Minardi all'Accademia di San Luca (1833- 1840). Della sua produzione, oggi poco nota, resta il dipinto di grandi dimensioni raffigurante L'entrata di Pio VII a Cesena (1839, Cesena, Pinacoteca Comunale). Le ultime notizie lo indicano attivo nel 1844.
Perlotto Tito Catone*
PERLOTTO TITO CATONE
Lonigo (Vicenza) 1788 - Westminster (Gran Bretagna) 1858
Cominciò a praticare la pittura con il sostegno di famiglie patrizie veneziane residenti nel Vicentino. Si iscrisse poi all’Accademia di Firenze, dove fu avviato alle regole neoclassiche da P. Benvenuti. Nella classe di pittura ottenne vari premi, cimentandosi con il genere storico (L'architetto Dinocrate aI cospetto di Alessandro il Macedone, 1812). Soggiornò a Londra, dove si affermò con ritratti all’acquerello, spesso diffusi in traduzione calcografica (Ugo Foscolo, Vicenza, Museo Civico). Tornato in Italia, intorno al 1820 si stabilì a Vicenza e seguitò a valersi della sua abilità ritrattistica effigiando personaggi della nobiltà veneta (album di Ritratti, Vicenza, Museo Civico). Dopo il 1839 soggiornò per un decennio in diverse città italiane e viaggiò all’estero. Ad Alessandria d’Egitto fu apprezzato per l’efficace caratterizzazione dei suoi ritratti, mentre le sue qualità apparvero ormai superate quando tornò in Inghilterra.
Perinetti Emilio*
PERINETTI EMILIO
Piacenza 1853 - 1936
Fu allievo di L. Toncini e di B. Pollinari all’Istituto d’Arte Gazzola di Piacenza, dal 1867 al 1879. Attivo come ritrattista, autore di quadri sacri, di nature morte e paesaggi, dovette il successo soprattutto alle scene di genere rese con rapida pennellata (Il ranaiolo, Una gioia in famiglia, presentati all'Esposizione Nazionale di Torino nel 1880; Il caciaio, esposto a Torino nel 1884), tematicamente vicine a quelle di F. Ghittoni (Ragazzo discolo, Piacenza, Istituto d'Arte Gazzola), anche se con una carica minore di denuncia sociale. Una delle sue tele più felici è Lavandaie al lavoro (Piacenza, Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi).
Peretti Bernardino*
PERETTI BERNARDINO
Santa Maria Maggiore (Novara) 1828 - 1889
Allievo del padre Lorenzo, integrò gli studi in Francia, a Lione, dove svolse per alcuni anni la sua attività di frescante, ritrattista e miniatore di successo. Fra il 1867 e il 1881 espose quadri di genere, ritratti e nature morte a Torino (1868, Un'imprudenza, Frate cappuccino in preghiera), a Parigi (1873-1879) e a Milano (1881). Dipinse anche affreschi e pale d'altare per chiese della Val d’Ossola (Villette, Premia, Toceno, Villadossola, Buttogno). A Domodossola sono ricordati suoi interventi nella collegiata e nella cappella del collegio Mellerio Rosmini, mentre nel locale Museo G. G. Galletti si conservano il Ritratto di L. Peretti e Ingenuità tentata.
