Perdichizzi Antonino*

PERDICHIZZI ANTONINO
Palermo 1836 - 1909
Allievo di A. D'Antoni e S. Lo Forte, si perfezionò a Firenze e a Napoli, dove studiò con D. Morelli. Fu autore di quadri di soggetto storico come II caso di Sciacca e La Traviata (Palermo, Galleria Civica d’Arte Moderna) e di ritratti, come Ritratto di ragazzo, Ritratto di Garibaldi, Ritratto d'uomo (Palermo, Palazzo Comitini). Venne premiato all’Esposizione siciliana di Belle Arti (Palermo 1863) per Ritratto di fanciullo e Ritratto virile; comparve all’Esposizione Universale di Vienna del 1873 con Margherita Gautier.


Péquinot Jean-Pierre*

PÉQUINOT JEAN-PIERRE
Beaume-les-Dames (Francia) 1765 - Napoli 1807
Dal 1775 al 1780 fu allievo dell’École des Beaux-Arts di Besançon (Francia); quindi studiò a Parigi sotto la guida di J. Vernet e in seguito nello studio di J. L. David. Fra il 1789 e il 1793 soggiornò a Roma, da dove fuggì per motivi politici insieme all'amico A. L. Girodet-Trioson, stabilendosi a Napoli sino alla morte. Pittore, sia di quadri a olio sia a gouache, disegnatore e miniaturista, fu autore di paesaggi classicisti, caratterizzati da una fine calligrafia pittorica e da atmosfere limpide e cristalline. Al 1796 è datato Paesaggio con Diana e una ninfa dormiente (Napoli, Palazzo Reale, in deposito a Roma, Camera dei Deputati) dove, su un impianto paesistico di tipo protoromantico, sono inserite figure in pose classicheg-gianti. Nel Museo di Besançon è conservata la veduta Cava dei Tirreni del 1803.


Pepe Luigi*

PEPE LUIGI
Attivo a Napoli alla metà del XIX secolo
Alunno dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, fra il 1845 e il 1855 presentò alle mostre borboniche i suoi saggi, quadri di soggetto religioso, storico-letterario e ritratti (1845, Cristo a mezza figura, disegno; 1848, Ritratto virile, Ritratto di contadino; 1851, Franciscolo Pusterla e Margherita Pusterla, Ritratto di fanciulla; 1855, Aman genuflesso presso del triclinio su cui giace Esther vien sorpreso da Assuero). Il grande dipinto con Caterina Sforza, esposto nel 1859,non convinse la critica (C. T. Dalbono) per la debolezza del colore e dell’espressione. Alla Promotrice partenopea del 1863 figurò con Bianca Cappello.


Pensabene Giuseppe*

PENSABENE GIUSEPPE
Palermo 1831 - 1913
Allievo a Palermo di G. Meli e poi di S. Lo Forte, si affermò con i ritratti, che iniziò a esporre nel 1855 alla Biennale Borbonica di Napoli (Ritratto di un monaco) e che furono caratterizzati da un'acuta resa espressiva (Ritratto dell'Abate Majorana, 1863 ca., Palermo, Galleria Civica d’Arte Moderna; Ritratto di Emerico Amari, Filippo Parlatore, Palermo, biblioteca comunale). Dipinse anche soggetti di chiara impronta romantica, che presentò alla Mostra Nazionale di Firenze del 1861 (Padre Cristoforo, che va a confortare la famiglia di Lucia) e a quella di Milano del 1872 (Dante al monastero di Pontecorvo). E’ anche noto per opere di carattere devozionale.


Pensa Maria*

PENSA MARIA
Milano 1876 - Pavia 1959
Allieva dell'Accademia di Brera a Milano e poi di G. Sottocornola, esordì nel 1898 alla Permanente milanese con dipinti di fiori (Ellebora e Frutta). Dipinse soprattutto nature morte, ritratti e paesaggi (Tramonto, esposto a Firenze nel 1904; Impressione, esposto a Milano nel 1906), sia a pastello sia ad acquerello.


Pellizzi Domenico*

PELLIZZI DOMENICO
Vezzano (Reggio nell'Emilia) 1818 - Reggio nell'Emilia 1874
Appartenente alla piccola borghesia provinciale, entrò nel 1830 alla Scuola di Belle Arti di Reggio, dove nel 1834 si segnalò nel corso di figura. Si trasferì, almeno dal 1837, all'Accademia di Parma, ricavandone elementi fondamentali per la sua formazione, soprattutto dal Classicismo di G. B. Borghesi. All'attività degli anni parmensi appartengono il disegno con Testa del celebre Canova (esposto a Modena nel 1837 insieme a una copia da G. Reni) e il vivace soggetto di I buoni fanciulli (inviato nel 1847 alla Triennale modenese e noto attraverso un’incisione). Presumibilmente a causa dei rivolgimenti politici del '48 lasciò il ducato e si trasferì a La Spezia, da dove passò a Firenze per studiare con G. Bezzuoli. Qui iniziò la Nascita della Vergine ed eseguì, intorno al 1849, il bozzetto del quadro Consolare gli afflitti (presentato nel 1850 alla Società d’Incoraggiamento di Modena). Nell’ottobre del 1849 si trasferì a Roma dove frequentò lo studio di A. Chierici, insieme all'amico A. Prampolini (Ritratto di Prampolini, 1850-1853, Reggio nell'Emilia, Musei Civici). Fu Chierici il referente immediato delle opere romane (Nascita della Vergine, parrocchiale di Villa Gazzata, Reggio nell'Emilia; Strage degli innocenti, esposto a Roma nel 1853, Reggio nell’Emilia, Musei Civici), seppure con una ripresa più ossequiente del repertorio classicista. Nel 1854 l’artista fu richiamato in patria per ricoprire la cattedra di disegno e pittura della Scuola di Belle Arti. All'insegnamento affiancò un'intensa attività di consulenze, direzioni artistiche e amministrative (teatro Comunale, Pinacoteca Comunale), incarichi che talora gli procurarono aspre critiche, come per le sue decorazioni del teatro (medaglioni con figure allegoriche). Si aggiunsero interventi di restauro e commissioni in varie chiese locali per le quali realizzò, fra l'altro, un San Filippo Neri (1855, chiesa di San Filippo) e la grande tela con San Francesco che risuscita un annegato (1856, ultimata da G. Amadei, per la chiesa di San Francesco). Agli anni 1865-1868 appartengono le opere per chiese della provincia, come Sant'Antonio Abate e San Mauro che sana un fanciullo (per la parrocchia di Massenzatico, in deposito presso la curia di Reggio-Guastalla) e le due pale della chiesa di Villa Gazzata (1868), che testimoniano di una cauta apertura verso le nuove istanze veriste.


Pelli Cipriano*

PELLI CIPRIANO
Arano (Svizzera) 1750 - 1822
Frequentò l’Accademia di Belle Arti di Venezia e fu allievo dello zio, D. Fossati. Specializzatosi nel campo della decorazione e della scenografia teatrale, operò a Venezia, Padova, Udine e Lugano, ma fu anche decoratore di edifici ecclesiastici come, in patria, le parrocchiali di Arano, Ligornetto e Morcote. Il figlio Ferdinando (1778-1822), autore dei dipinti del soffitto della chiesa di Novaggio (Svizzera), si dedicò soprattutto alla pittura di soggetto religioso.


Pellesina Giovanni Paolo*

PELLESINA GIOVANNI PAOLO
Verona 1802 - Marano di Valpolicella (Verona) 1857
Si formò all’Accademia Cignaroli di Verona, dove si accostò ai modi di S. Dalla Rosa e del figlio di questi, Domenico. Dal 1851 divenne socio attivo dell’Accademia. Fu ritrattista (Ritratto del conte Girolamo Pompei, Verona, Galleria d’Arte Moderna) e autore di dipinti di soggetto sacro, che testimoniano della sua adesione a un neocinquecentismo orientato verso i modelli della tradizione locale (Madonna con bambino e san Camillo, chiesa di Santa Maria del Paradiso, Verona).


Pellegrino Itala*

PELLEGRINO ITALA
Milano 1865 - dopo il 1898
Trasferitasi a Napoli, fu allieva di D. Battaglia, del quale riprese l’attenzione per la riproduzione d’interni e la varietà degli interessi, che la portò a misurarsi con la pittura di paesaggio, di marine e con le scene di genere. Esordì nel 1881 a Milano con La sagrestia di San Severino a Napoli (prospettiva) e lo stesso anno in-viò a Torino Chi mi compra?. Dal 1883 al 1896 espose alla Promotrice partenopea (1883, Pescatore, Posillipo; 1884, La Sala n.12 del Palazzo Reale di Portici, Una gita a Frisio; 1888, Marina, acquistato dalla famiglia reale). Espose fra l’altro, a Genova nel 1883, a Roma dal 1886 al 1893, a Venezia nel 1887 e a Torino nel 1898 (Marina di Scirocco-Portici).


Pellas Doria Laura*

PELLAS DORIA LAURA
Attiva a Genova fra il 1869 e il 1892
Allieva di P. D. Cambiaso, dipinse paesaggi e nature morte che espose alla Promotrice di Genova nel 1869 (Un mattino di primavera, Caccia morta, Paesaggio), nel 1870 (Vaso di fiori, Le prime castagne) e nel 1872 (La passeggiata favorita, Dal vero). Nel 1892, alla Mostra genovese aperta nell’ambito delle celebrazioni co-lombiane, presentò i due dipinti Un prato e Verso sera