Pedrini Filippo*
PEDRINI FILIPPO
Bologna 1773 - 1856
Figlio di Domenico, pittore di figura, si formò all’Accademia Clementina di Bologna, frequentando i corsi di U. e G. Gandolfi. Nel 1790 venne aggregato all’Accademia bolognese e agli ultimi anni del Settecento si datano numerosi lavori a fresco in diverse residenze bolognesi (fra gli altri, a Palazzo Tanari e a Palazzo Hercolani). Legato alla tradizione locale tardobarocca e cauto nell'assimilare le novità neoclassiche (Mercurio e Paride e Il giudizio di Paride, Bologna, Collezioni Comunali d'Arte), diede prova del suo stile equilibrato nell'affresco allegorico raffigurante La Religione che concede l'immortalità a Felsina, realizzato nel 1828 nella volta del Pantheon alla Certosa di Bologna.
Pedrazzi Luigi*
PEDRAZZI LUIGI
Attivo a Milano nella prima metà del XIX secolo
Intraprese gli studi artistici all’Accademia di Brera a Milano, sotto la guida di L. Sabatelli. Presente alle mostre milanesi con dipinti di soggetto storico e religioso, della sua attività di ritrattista si ha un elegante saggio nel Ritratto di Maria Felicita Malibran (esposto a Brera nel 1838, Milano, Museo Teatrale alla Scala)
Pecora Livio*
PECORA LIVIO
Attivo a Milano nella seconda metà del XIX secolo
Dell’artista si hanno scarse notizie biografiche, salvo quelle relative alle esposizioni. Nel 1859 fu premiato alla Mostra milanese di Brera per un tema caro alla pittura romantica: Matteo Visconti, nel momento in cui alcuni militi imperiali penetrano nella casa di lui, con l'ordine di arrestarlo (Milano, Accademia di Brera). Negli anni seguenti propose altri quadri di soggetto storico e ritratti alle esposizioni di Milano (1860, Ritratto di donna e Uccisione del Gran siniscalco ser Giacomo Caracciolo), di Firenze (1863, Monna Ghita setajola del borgo di Sanfrediano che presenta il proprio figlio volontario innanzi ai capi della Repubblica) e di Torino (1863).
Pauri Giuseppe*
PAURI GIUSEPPE
San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) 1882 - 1949
Cominciò ancora giovanissimo le sue esperienze artistiche insieme ad A. De Carolis, assistendolo nella decorazione di Villa Brancadoro a San Benedetto del Tronto. Passato alla scuola di L. Fontana, si pose sotto la guida di N. Achilli, che lo spinse a frequentare una scuola di disegno a Roma. Qui entrò in contatto con l’ambiente spagnolo e, grazie alla conoscenza dello scultore ascolano N. Cantalamessa Papotti, fu accolto nello studio di L. Seitz. Della sua prima produzione va ricordata la decorazione della volta della chiesa di San Giovanni Battista a Grottammare (Ascoli Piceno, 1912 ca.) e la collaborazione con B. Biagetti a Villa Torlonia a Castel Gandolfo (Roma). Posteriori sono i numerosi interventi in edifici religiosi marchigiani, fra cui quelli della basilica della Santa Casa a Loreto.
Patrignani Carlo*
PATRIGNANI CARLO
L'Aquila 1869 - ?
Allievo di T. Patini, svolse principalmente attività di decoratore, ma realizzò anche quadri di soggetto religioso e paesaggi. Collaborò con il maestro al ciclo di tele per la chiesa di Santa Maria dei Raccomandati a San Demetrio ne’ Vestini e dipinse a tempera quattro pannelli con allegorie nella sala del teatro Comunale dell'Aquila.
Patricolo Giovanni*
PATRICOLO GIOVANNI
Palermo 1789 - 1864
Allievo di G. Velasco e di G. Patania, passò dai dipinti a monocromo della chiesa del Carmine di Palermo (1814), di gusto neoclassico, a una pittura fortemente chiaroscurata e tonale, riferita a un Manierismo d'impronta raffaellesca. Fu sempre attivo nella sua città, dove eseguì affreschi nella chiesa dei padri Liguo- rini all'Uditore, nella chiesa di Sant'Ippolito e a Palazzo Reale. Sono anche noti un Autoritratto (Palermo, biblioteca comunale) e la pala d’altare con Assunta per la chiesa omonima.
Passarelli Carlo*
PASSARELLI CARLO
Napoli 1860 - dopo il 1916
Autore di scene di genere, fu presente alla Promotrice partenopea dal 1885 al 1904 (1885, La mia compagnia; 1888, Compiacimento della nonna; 1890, Un gladiatore, acquistato dal Banco di Napoli; 1891, Sine spe; 1904, ...E tornerà al lavoro). All’Esposizione Nazionale di Palermo del 1891-1892 inviò Rigoletto. Con l’inizio del secolo si dedicò al disegno destinato all'arte applicata, misurandosi ancora con la pittura soltanto di rado.
Pasquotti Tommaso*
PASQUOTTI TOMMASO
Conegliano (Treviso) 1858 - Schio (Vicenza) 1912
All'Accademia di Belle Arti di Venezia ebbe per maestri P. M. Molmenti, G. Favretto ed E. De Blaas; in seguito si trasferì a Schio, vicino Vicenza, dove insegnò pittura e arti decorative. Svolse molteplici attività, come pittore, restauratore, docente e ispettore dei monumenti e degli scavi. Legato alla tradizione ac-cademica, fu autore di dipinti e affreschi per una trentina di chiese del Veneto, soprattutto nella zona di Asiago. Nel Duomo di Schio sono suoi i quadri della Via Crucis e le pale d'altare raffiguranti la Madonna del Rosario, la Madonna del Carmine, L'apostolo San Matteo evangelizza le turbe in Egitto. Presentò ritratti alle esposizioni di Venezia (1887), Genova (1892, Vorrei baciare i tuoi capelli...) e Roma (1906, Ritratto dell'on. Antonio Toaldi).
Pasqualoni Vincenzo*
PASQUALONI VINCENZO
Orvieto (Terni) 1820 - Roma 1880
Il primo apprendistato nella città natale fu seguito dal perfezionamento a Roma sotto la guida di T. Minardi; nel 1842 ottenne un premio dall'Accademia dei Virtuosi al Pantheon. Avviò presto un'intensa produzione, per lo più a carattere devozionale, pienamente aderente all'estetica purista. Il suo lavoro più noto è la decorazione a fresco del catino absidale della chiesa di San Nicola in Carcere (1865-1866), alla quale si aggiunsero la Madonna e Santi a San Nicola dei Prefetti (1869), San Giuseppe Labre, la Vergine e la SS. Trinità a Santa Maria d'Aquiro (1877) e La Resurrezione della figlia di Giairo nel portico del cimitero del Verano. Nel Lazio lavorò anche a Montefiascone e a Castiglione Teverina; altre sue opere si trovano in Umbria, a Orvieto (Immacolata Concezione, seminario; interventi nel Duomo).