Palombi Attilio*
PALOMBI ATTILIO
Attivo a Roma fra il 1883 e il 1898
Nel 1883 fu presente all’Esposizione Internazionale di Roma con La colomba prediletta. Fra il 1890 e il 1898 lavorò nella chiesa romana di San Gioacchino in Prati, dove decorò a fresco la cappella della Polonia, con episodi dei più illustri santi polacchi. Il linguaggio accademico e legato al tardo Purismo, lo colloca fra i rappresentanti della tradizione decorativa romana.
Palomba Alfonso*
PALOMBA ALFONSO
Perugia 1853 - 1922
Abbandonata l'arma dei carabinieri, seguì la propria vocazione artistica iscrivendosi all’Accademia perugina, dove frequentò i corsi dal 1875 al 1881. Più volte premiato ai concorsi annuali per gli studi dal vero (1881, 1884), lasciò nel proprio Autoritratto (1881, Perugia, Accademia di Belle Arti) la prima prova di un genere praticato poi con convincente capacità introspettiva (Ritratto della madre, Giovinetta malinconica, Ritratto del figlio Francesco sul letto di morte, Ritratto del padre). Fu anche paesaggista e abile copista (La beata Colomba di Rieti e Santa Lucia, per la chiesa di San Domenico a Perugia).
Palmigiano Catello*
PALMIGIANO CATELLO
Castellammare di Stabia (Napoli) 1853 - ?
Studiò presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, specializzandosi nella pittura di paesaggio. Esordì nel 1872 (Gli avanzi di una casa feudale) alla Promotrice partenopea, dove fu presente anche nel 1873 (La casa di Bonito in Castellammare sua patria e Dintorni del Vesuvio) e nel 1874. Nel 1872 inviò a Milano II tempio di Venere a Pompei e nel 1883 espose a Roma Fantasia e Ricordi di Castellammare. In seguito si trasferì in Brasile.
Palmieri Antonio*
PALMIERI ANTONIO
Nicastro (Catanzaro) 1850 ca. - 1920
Dopo aver appreso i primi rudimenti nel paese natale, studiò a Firenze e in seguito a Napoli. Realizzò numerosi studi dal vero (Riposo, Catanzaro, Museo Provinciale) e scene di genere, con un linguaggio verista di origine palizziana, ma mediato dall'insegnamento di A. Cefaly (Interno con costumi nicastresi, Nicastro, municipio). Espose alla Promotrice di Genova nel 1881(Dopo il lavoro, L'ora di studio e L'ora della preghiera), a quelle di Napoli nel 1881 e nel 1882 e di Catanzaro nel 1912.
Pallotta Emidio*
PALLOTTA EMIDIO
Tolentino (Macerata) 1803 - 1868
Intorno al 1830 fu allievo di T. Minardi a Roma. Fatto ritorno a Tolentino, seguì l’indirizzo del maestro, dedicandosi alla pittura religiosa: eseguì la grande pala d’altare con S. Emidio per la cattedrale e i Ritratti di quattro papi nella volta della cappella di San Nicola, della quale egli stesso aveva progettato parte della decorazione. Insegnò disegno presso le Scuole Tecniche di Tolentino. Nel 1879 comparvero alcune sue Madonne all’Esposizione Artistica di Macerata.
Pallavera Giovanni*
PALLAVERA GIOVANNI
Cremona 1818 - Milano 1886
Artista molto prolifico, esordì a Milano alla Mostra braidense del 1847 con alcuni studi di figura e tornò a presentarsi alle esposizioni del 1851 e del 1853 con ritratti e quadri di soggetto storico-letterario. Dal 1859 al 1883 fu puntuale alle esposizioni milanesi (ma anche a Genova e a Torino), soprattutto con opere di genere in cui sviluppò i temi da lui più frequentati: quelli d'intonazione patetica e popolare (1870, La famiglia di buon cuore), scene in costume (1872, Gli ultimi tocchi, pittore che sta ultimando il suo quadro), figure materne e infantili (1869, Il ritratto della mamma; 1873, La preghiera del mattino). Nella sua produzione non mancarono i soggetti religiosi e i ritratti, come i due conservati a Milano presso la Quadreria dell’Ospedale Maggiore e presso l’Istituto dei Ciechi.
Palazzi Gaetano*
PALAZZI GAETANO
Bologna 1830 ca. - 1892
Sono poche le notizie relative a questo artista, che si presentò al concorso accademico di Bologna del 1847 con un soggetto storico-letterario. Più tardi preferì temi legati alla vita popolare contadina (Il ritorno dalla Cresima- costume della campagna Bolognese, esposto a Torino nel 1871; La Nonna e la nipotina, L'asso di briscola, esposti a Roma nel 1883). Da non confondere con l'omonimo artista toscano (Arezzo 1810 - Firenze 1862), specializzato nell'attività incisoria e che dal 1847 fu conservatore dei disegni e delle stampe presso le gallerie fiorentine.
Pagoni Valentino*
PAGONI VALENTINO
Gorizia 1832 - 1884
Viene ricordato come allievo dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e la sua pittura mantenne sempre un'impronta accademica, evidente nel Nudo virile conservato nel Museo di Gorizia (premiato all'Esposizione di Vienna del 1861). Si dedicò principalmente al ritratto, con opere di esito talora impacciato (Anna Persig; Nicolò Tommaseo,1875; Michele Brass, Gorizia, Musei Provinciali) e talaltra con una più felice definizione del soggetto (Maria Musina detta Missa, Gorizia, Musei Provinciali). Fu buon copista e nel 1879 eseguì una pala con Maria Vergine e i Santi Francesco di Paola e Lorenzo, tratta da G. B. Tieopolo (già parrocchiale di Cavenzano, Udine).
Pagnoncelli Isabella*
PAGNONCELLI ISABELLA
Bergamo 1803 - 1855
Formatasi all’Accademia Carrara di Bergamo sotto la guida di G. Diotti, nel 1832 esordì a Milano con cinque ritratti e con La Beata Vergine col Putto, S. Cecilia ed Erminia in abito pastorale. Alla Mostra braidense tornò a esporre nel 1834. Per la chiesa di Bottanuco, presso Bergamo, eseguì San Giuliano (1833) e San Michele Arcangelo (1837). L’attività di ritrattista è documentata dalle opere eseguite per la committenza bergamasca, presentate all’Accademia Carrara nel 1838. Anche la sorella Paolina (1799- 1848) si dedicò alla pittura, ricevendo la sua stessa formazione artistica; in collaborazione con Isabella dipinse La presentazione al tempio (1837, per la chiesa di Bottanuco) e La processione di San Carlo per Milano in occasione della peste (esposto a Brera nel 1838 insieme a Morte di Ermengarda).
Paglietti Mario*
PAGLIETTI MARIO
Attivo a Sassari fra il 1885 e il 1943
La sua formazione artistica da autodidatta gli consentì di superare, nella produzione di nature morte e di ritratti, le tradizionali formule della pittura locale, combinando i toni equilibrati di colore con l’attenzione al disegno. Nel 1896 prese parte alla Mostra Nazionale di Sassari inviandovi sei opere (fra le altre, Strilloni, Ottobre, Due Novembre). Esempi della sua ricerca di nuovi mezzi formali sono visibili nei dipinti di carattere religioso e nei ritratti eseguiti per la committenza sassarese.