Oreggia Tommaso*

OREGGIA TOMMASO
Porto Maurizio 1824 - 1874
Grazie alla protezione del conte T. Littardi poté trasferirsi a studiare a Roma. Qui, nel 1843, su commissione comunale, eseguì il dipinto I Santi Luigi e Filippo Neri in contemplazione della Vergine (Imperia, Pinacoteca Civica), destinato alla cappella del collegio municipale di Porto Maurizio (oggi Imperia). L’opera, apprezzata per il composto purismo e lodata dal conterraneo L. Massabò, gli valse numerose commissioni per le chiese dell’entroterra. Nel periodo romano collaborò agli affreschi della volta di Santa Maria sopra Minerva (1850 ca.), poi parzialmente rifatti.


Orazi Orazio*

ORAZI ORAZIO
Camerino (Macerata) 1848 - 1912
Ordinato sacerdote, nel 1876 ebbe il permesso di compiere gli studi artistici a Roma, frequentando l'Accademia di San Luca. Nel 1879 inviò alla Mostra di Macerata copie da maestri del Seicento e nel 1881 dipinse la sua prima opera di rilievo, Le esequie della Beata Battista da Varano (presentata poi all’Esposi- zione Internazionale di Roma del 1883, Camerino, Museo della chiesa di Santa Chiara). Nel 1884 fu presente all’Esposizione Nazionale di Torino con Santa Lucia di fronte a Pascasio (chiesa di San Venanzio, Camerino). Intorno al 1888 fu richiamato dagli obblighi religiosi nella sua città, dove in seguito allestì uno studio, svolgendo un'intensa attività sia come autore di soggetti sacri (L'apparizione del Sacro Cuore alla Beata Maria Alacoque, 1891, Santuario della Madonna di Pompei), sia come ritrattista (Giuseppe Rinaldi detto lo Spazza, coll. privata), sia come frescante. Fra i vasti cicli di affreschi realizzati nella regione, vi sono quelli dell'abbazia di Sant'Angelo in Pontano (1889), della chiesa di Santa Maria in Via a Camerino (1896) e della chiesa del Beato Antonio ad Amandola.


Onestini Sebastiano*

ONESTINI SEBASTIANO
Torino 1807 - Lucca 1875
Insegnante di disegno all’Accademia lucchese, fu pittore di soggetti sacri e d’ispirazione storico-letteraria, aderenti al gusto romantico: nel 1840, per la regina di Napoli, dipinse un soggetto byroniano, Parisina. Si conservano sue opere nelle chiese della Lucchesia: a Monteggiori Santo Stefano (1854), a Marlia la Strage degli innocenti e Cristo condotto al sepolcro (1857).


Olivetti Salvatore*

OLIVETTI SALVATORE
Torino 1833 - Parigi 1902
Dopo aver compiuto i suoi primi studi a Torino, fu allievo di P. N. Bergeret a Bordeaux, dove si era trasferito con la famiglia. Dal 1884 al 1891 inviò le sue opere alla Società Promotrice torinese, presso la quale per alcuni anni rivestì la carica di segretario. Della sua abbondante produzione di nature morte con fiori e frutta e di scene di genere restano oggi soltanto poche opere note (Natura morta con ostriche, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna; Alla pescheria, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). Fu premiato nel 1889 alI'Esposizione Universale di Parigi.


Oliva Francesco*

OLIVA FRANCESCO
Napoli 1807 - 1861
Si formò all’Accademia partenopea e nel 1830 esordì a Napoli con La S. Vergine a mezza figura e sette ritratti. Fra il 1831 e il 1834 usufruì del pensionato borbonico a Roma, maturando una buona tecnica nel disegno e un abile uso di equilibrate cromie. Gli esiti del perfezionamento romano comparvero alle biennali borboniche del 1833 (una copia da Raffaello, Sacrificio di Abramo e Mario sulle rovine di Cartagine, Napoli, Museo di Capodimonte; 1835, Cefalo e Procri e Manlio Torquato, Napoli, Museo di Capodimonte; 1837, Cecinna Peto). Dal 1841 al 1851 si presentò alle mostre come professore onorario dell’Accademia partenopea (1845, Cornelia madre dei Gracchi, Caserta, Palazzo Reale). Oltre ai soggetti storici, sempre sostenuti da un attento controllo filologico delle fonti, dipinse ritratti e opere di tema religioso (Cristo al sepolcro, per il Duomo di Caserta).


Olgiati Aristide*

OLGIATI ARISTIDE
Genova 1866 - dopo il 1910
Architetto, si dilettò anche di pittura, soprattutto all'acquerello, come testimoniano le opere presentate alla Promotrice genovese dal 1893 al 1910, vedute e interni di monumenti religiosi (1893, Monumento funerario in una chiesa di Castiglione Olona; 1895, Il chiostro di San Lorenzo; 1896, A San Silvestro;1897, Interno della Chiesa di N. S. della Consolazione; 1899, Chiostro dell'Annunziata).


Olearo Giuseppe*

OLEARO GIUSEPPE
Casale Monferrato (Alessandria) 1860 - 1883
Erroneamente citato anche come Ollearo, dal 1877 iniziò a frequentare a Milano l'Accademia di Brera, proseguendo gli studi fino al 1882, grazie a una pensione della cittadina d'origine. Alla brillante carriera scolastica non accompagnò alcuna presenza espositiva. Morto giovanissimo, restano della sua produzione alcuni pregevoli ritratti femminili nei quali, più che agli anziani maestri braidensi come F. Hayez e G. Bertini, sembra aver guardato al Piccio, a F. Faruffini e alle recenti soluzioni luministiche di T. Cremona e D. Ranzoni (Ritratto di donna, Ritratto di giovinetta-Mignon, Ritratto femminile di profilo, 1882- 1883, Casale Monferrato, Museo Civico). Dell’artista si conosce anche un dipinto di soggetto religioso (San Giulio, parrocchiale di Frassineto Po, Alessandria).


Ognibene Francesco*

OGNIBENE FRANCESCO
Palermo 1785 - 1837
Studiò a Napoli e a Palermo con V. Riolo. In qualità di frescante lavorò con l’architetto A. Gentile, perpetuando moduli settecenteschi (Istituto Castelnuovo ai Colli, Palermo). Fu autore di ritratti, di soggetti storici e mitologici. Fra le opere di tema sacro figurano la Madonna del Rosario (chiesa di Santa Lucia, Palermo), San Benedetto (chiesa di Santa Maria della Croce, Regalbuto, Enna), S. Luigi Gonzaga (chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, Palermo), La Trinità (chiesa di San Giusto, Monreale).


Nuti Curio*

NUTI CURIO
Attivo a Firenze fra il 1848 e il 1869
Sono scarse le notizie biografiche su questo artista fiorentino: volontario a Curtatone nel 1848 e amico dei giovani frequentatori del Caffè Michelangiolo, ne condivise l’intento di rinnovare il genere della pittura di paese: dal 1854 si recò a dipingere nella campagna di Staggia insieme ai fratelli Markò (Motivo dal vero presso Pistoia, Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti). Dal 1859 al 1868 partecipò regolarmente alle mostre della Società Promotrice fiorentina e a quelle di Genova con paesaggi, stilisticamente molto vicini alla maniera di A. Markò, ripresi nel Senese, nei dintorni di Pistoia e di Pisa e, solo sporadicamente, in Maremma (1863).


Nucci Sante*

NUCCI SANTE
Bologna 1821 - 1896
Frequentò l'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove fu allievo di G. Stagni e C. Alberi. In forme accademiche neosecentesche realizzò diverse opere a fresco nella sua città: negli anni '40 prese parte alla decorazione della chiesa dei Cappuccini e nel 1851 dipinse i Santi Pietro e Paolo nella chiesa di Santa Maria della Carità. Nel 1856, in collaborazione con A. Besteghi, decorò l’atrio del nuovo teatro di Rimini. Da questo momento integrò la sua attività di decoratore con la realizzazione di pale d’altare e di opere a carattere profano, alcune delle quali furono presentate alle esposizioni bolognesi (1852, Socrate in atto di bere la cicuta; 1867, L'amor coniugale, coll. privata). Fu anche ritrattista (Ritratto di Giuseppe Mazzini, 1874, Bologna, Museo Civico del Risorgimento) e si misurò con temi di vita contemporanea (Mostra personale nel negozio Capucci, Bologna, coll. della Cassa di Risparmio in Bologna).