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Montrone Giuseppe*

MONTRONE GIUSEPPE
Bari 1871 - Irsina (Matera) 1923
Pittore e decoratore, collaborò agli ornati del teatro Petruzzelli di Bari al seguito di R. Armenise, del quale assimilò la lezione, come si evidenzia nelle tempere del soffitto del salone di Palazzo Accolti a Conversano (1903). Eseguì paesaggi (Tramonto, esposto alla Mostra Provinciale di Bari del 1900), quadri di soggetto storico (Entrata di Sigismondo Malatesta nel castello di Rimini, Giovinazzo, Galleria Frammarino), ma soprattutto soggetti religiosi (L'ultima cena, 1905, chiesa matrice di Modugno). Oltre che in Puglia, sue opere sono ricordate in Campania e a Bucarest, dove l’artista soggiornò per qualche tempo.


Monti Virginio*

MONTI VIRGINIO
Gemano di Roma (Roma) 1852 - Roma 1942
Si formò sotto la guida del padre Andrea, nel cui studio lavorava anche il giovane E. Cisterna, con il quale collaborerà spesso e che diventerà suo cognato. Si perfezionò con il decoratore A. Mantovani, da cui assunse i moduli raffaelleschi con i quali ornò il portico del romano Palazzo delle Poste a piazza San Silvestro (1877 ca., scialbato). Per la sua conoscenza della pittura murale e la capacità di organizzare vaste composizioni, fu tra gli artisti più richiesti nelle imprese decorative di Roma capitale. Dei suoi numerosissimi interventi si ricordano quelli a Santa Maria dell’Orto (1878), nella chiesa del Sacro Cuore (inaugurata nel 1879 con centocinquanta scene sulla Passione di Cristo e sulla Misericordia), a San Silvestro in Capite, a Santa Chiara (1888 ca.), a San Gioacchino in Prati (1891-1898) , nella chiesa del Corpus Domini (1893), a San Lorenzo da Brindisi (1897). Nel Lazio fu attivo a Terracina (Santuario della Libera, Duomo, San Salvatore) e a Rieti (San Giovenale). Di rilievo fu l’intervento nel Duomo di Ferrara, su progetto decorativo di Mantovani.


Monti Osvaldo*

MONTI OSVALDO
Belluno 1819 - 1904
Cresciuto in un ambiente familiare stimolante, frequentò a Padova negli anni '40 lo studio di V. Gazzotto e nel mentre conseguì la laurea in legge (1845). Partecipò ai moti rivoluzionari di Belluno del 1848 e ne ritrasse gli eventi più significativi in alcuni dipinti (Patrioti in Piazza Duomo a Belluno nel 1848, Belluno, Museo Civico) e in diversi album di schizzi (Belluno, Museo Civico). Fu soprattutto illustratore ed eseguì le tavole per le poesie del cognato, A. Fusinato (1853), e per numerosi testi classici.


Monti Giovanni*

MONTI GIOVANNI
Fusignano (Ravenna) 1779 - Roma 1844
Nipote del poeta V. Monti, si formò a Ferrara, dove seguì gli studi letterari, frequentò la facoltà di scienze matematiche e nel 1807 si iscrisse alla Scuola del Disegno diretta da G. Santi. Nel 1812 si stabilì a Roma, dedicandosi prima alla miniatura e in seguito al paesaggio, studiato dal vero nella campagna romana, spesso in compagnia degli amici pittori G. Bassi, M. Werstappen, A. Teerlink, G. Marinoni e M. d'Azeglio. Risentì dell’influenza di Bassi, soprattutto nell’armonia delle tinte e nella resa del digradare degli sfondi. Partecipò alle mostre della Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti, di cui fu anche presidente (1831, Paese composto e Sei piccoli tondi con vedute di Roma e de' suoi contorni; 1832, Dieci soggetti villerecci in piccoli tondi e Un temporale; 1833, Ponte lucano ferito dal fuoco della luna; 1834, 1836).


Monti Giovanbattista*

MONTI GIOVANBATTISTA
Genova 1797 - Roma 1823
Formatosi all’Accademia Ligustica di Genova (dove sono conservati alcuni suoi disegni), terminò gli studi in quella di Bologna, dove vinse il concorso degli Inventori con il Ratto di Briseide. Legati a questa prima formazione accademico-neoclassica sono L'Autoritratto col colletto bianco e il Ritratto della sorella Anna (Genova, Accademia Ligustica). Trasferitosi a Roma, entrò nello studio di V. Camuccini e nel 1820 partecipò al concorso dell’Accademia di San Luca con San Gerolamo in meditazione (ancora in sede). L'Autoritratto, conservato insieme a Testa di vecchio presso l'Accademia genovese, è attribuibile al periodo romano per l'evidente debito con la ritrattistica camucciniana.


Montecucco Francesco*

MONTECUCCO FRANCESCO
Gavi (Alessandria) 1810 - dopo il 1863
Dopo gli studi compiuti a Genova e a Roma, aprì con il fratello Luigi, scultore, una bottega d’arte nella città ligure. Fu autore di affreschi religiosi improntati a un tardo neoclassicismo. Partecipò alle mostre della Pro-motrice di Genova con quadri storici, quadri di genere e ritratti (1863, Distruzione di Milano sotto Federico Barbarossa, Ritratto, La povera giovinetta).


Montebugnoli Pietro*

MONTEBUGNOLI PIETRO
Bologna 1820 - 1876
Si formò presso l’Accademia di Belle Arti della sua città e, mentre era studente, si aggiudicò diversi premi a partire dall’anno 1838. Nel 1845 vinse il piccolo premio Curlandese con il drammatico ritratto storico di Ugolino in carcere (Bologna, Galleria d'Arte Moderna); la sua presenza è registrata poi in diverse mostre accademiche bolognesi (1847, Tobia cieco e seduto, colla moglie accanto in piedi nell'aspettazione del ritorno di Tobiolo; 1856; 1858, Pia dei Tolomei). Prese parte anche alle esposizioni fiorentine del 1860 e del 1862 con alcune Nature morte. Fu un rappresentante di rilievo della pittura sacra bolognese di quegli anni; eseguì l’Addolorata per la chiesa di Santa Maria degli Alemanni e il San Giovanni Evangelista nella parrocchiale di Monzuno.


Montanari Guido*

MONTANARI GUIDO
Reggio nell'Emilia 1862 - Alessandria 1915
Allievo di G. Chierici alla Scuola di Disegno per Operai di Reggio nell’Emilia, collaborò alla campagna d’affreschi nella basilica cittadina di San Prospero. Viaggiò tra Roma e Venezia, attivo soprattutto come paesaggista. A Firenze, nel 1861, espose Una veduta di Catino, Un interno di studio di pittura, Un padule.


Mondini Giacomo*

MONDINI GIACOMO
Verolanuova (Brescia) 1825 - 1888
Iniziò la sua formazione artistica a Brescia e proseguì gli studi all'Accademia Carrara di Bergamo. Nel 1861 presentò all'Esposizione di Firenze Dante e Virgilio che incontrano Oderisi da Gubbio (Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna), Visione di San Pellegrino e Cristo che risuscita il figlio della vedova di Naim. La sua produzione seguente fu orientata verso i soggetti religiosi e i ritratti (La comunione di San Luigi Gonzaga, Ritratto di Carlo Zima, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna).


Monachesi Francesco*

MONACHESI FRANCESCO
Macerata 1827 - 1893
Studiò a Roma con T. Minardi, presso il quale rimase dal 1842 al 1850. Valente ritrattista e miniaturista (Studi dal vero, esposti a Roma nel 1883), fu soprattutto un abile disegnatore e insegnò nella Scuola Tecnica di Macerata. Suoi ritratti a olio sono conservati in alcune collezioni di Ascoli Piceno (Monsignor Sagretti, delegato apostolico di Ascoli) e di Macerata.


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