Migliorati Angelo Elladio*
MIGLIORATI ANGELO ELLADIO
Montone (Perugia) 1868 - Perugia 1920
Le poche opere note di questo pittore umbro, che fra il 1884 e il 1887 seguì i corsi all’Accademia di Belle Arti di Perugia sotto la guida di F. Moretti, per poi perfezionarsi con D. Bruschi, ne tracciano l’evoluzione dai convenzionali schemi accademici a una libertà d’invenzione sostenuta da un brillante uso della luce e del colore (Autoritratto, 1895; Ponte sul Carpine presso Perugia, 1915 ca., entrambi a Perugia, Accademia di Belle Arti). Dai primi anni del secolo si trasferì a Roma, dove avviò all’arte i due figli, Adalberto e Viero.
Migliari Francesco*
MIGLIARI FRANCESCO
Ferrara 1793 - 1851
Figlio di un ingegnere, lavorò soprattutto come pittore-decoratore (Ferrara, palazzi Giglioli-Maffei e Nagliati-Braghini) e scenografo (sipario del teatro Comunale, 1827; decorazioni del ridotto detto Casino dei Nobili). Il suo linguaggio, legato a dettami neoclassici, mostra talora un segno rapido simile a quello di F. Giani, conosciuto forse in uno dei numerosi viaggi dell’artista. Ottenne incarichi prestigiosi, tra cui gli interventi nel Palazzo Reale di Napoli (appartamenti del principe Carlo).
Micocca (Micocchi) Giovanni*
MICOCCA (MICOCCHI) GIOVANNI
Roma 1763 - 1825
Allievo di A. Cavallucci, al seguito del maestro assolvette ad alcune importanti commissioni religiose a Rovigo (fra le altre, Santo Vescovo Nicolò e un angelo, cappella di Palazzo Angeli). A Roma, nel 1796, fu chiamato a terminare gli affreschi appena iniziati da Cavallucci nell'arco di trionfo e nell'abside della chiesa dei Santi Silvestro e Martino ai Monti; nel 1804 venne ammesso nella Congregazione dei Virtuosi al Pantheon e nel 1812 ricevette l'importante incarico di eseguire II tempio della Concordia (perduto) per il terzo salone dell'imperatrice nel Palazzo di Monte Cavallo. Fu anche copista e restauratore.
Micheroux Giacomo*
MICHEROUX GIACOMO
Attivo a Napoli nella prima metà del XIX secolo
Artista dilettante, il “cavaliere Micheroux”, come era detto, è ricordato fra coloro che intorno ai primi anni '20 frequentavano a Napoli la scuola privata di A. Sminck van Pitloo. Guidato nel suo apprendistato anche da G. Gigante e A. Vianelli, realizzò studi di paesaggio con motivi comuni alla Scuola di Posillipo (La chiesa della Madonna Assunta ad Amalfi, Il castello di Baia, Napoli, Museo di San Martino,). Il legame con Gigante si dove consolidare al punto che Micheroux lasciò i suoi disegni in eredità al maestro napoletano. Attivo già dal 1816 (Portella delle rampe di S. Antonio a Posillipo, disegno, Napoli, Museo di San Martino), nel 1851 comparve alla Biennale Borbonica con due paesaggi.
Micheli Giacomo*
MICHELI GIACOMO
Trento 1820 - 1848
Ebbe inizi precoci (Martirio di San Lorenzo, 1834, Trento, Castello del Buonconsiglio), restando sempre legato alla sua terra d’origine, che ritrasse in numerosi disegni e studi di paesaggio (per la maggior parte conservati presso il Museo di Trento insieme all'Autoritratto). Nel 1840 soggiornò per qualche tempo a Vienna dove realizzò studi d'intonazione arcadica; almeno dal 1843 e fino al 1845 frequentò l'Accademia di Brera a Milano, dove venne premiato quattro volte. L'interesse per la pittura del Cinquecento è testi-moniato, oltre che dalle copie (Sacra Famiglia, da Raffaello, chiesa di Sant'Apollinare, Trento), da alcuni ritratti all’antica.
Michela Mario*
MICHELA MARIO
Vigone (Torino) 1856 - ?
Pittore e critico d'arte, fu allievo a Torino di C. F. Biscarra e di L. Delleani, conseguendo nello stesso tempo la laurea in legge. Raggiunse felici risultati come paesista, utilizzando la tecnica dell'acquerello con luminose trasparenze e la pittura a olio con effetti chiaroscurali di derivazione romantica. Espose alla Promotrice di Torino dal 1875 al 1883 (1875, Motivo dalle alture di Savona, Tra Noli e Spotorno).
Miceli Ignazio*
MICELI IGNAZIO
Salemi (Trapani) 1812 - 1891
Sono poche le notizie su questo pittore, che fu autore di ritratti e di pale d'altare. Di lui si conservano nel Duomo di Salemi l’Ultima Cena, L'albero della vita e Miracoli di S. Nicola di Bari. La formazione neoclassica, sulla quale si innestarono elementi legati al sentimento romantico, è visibile nei ritratti (Ritratto di bambina, Salemi, Municipio) e in dipinti di storia contemporanea, come La Concordia, che raffigura l'incontro di Giuseppe Garibaldi con Vittorio Emanuele II (Salemi, Mostra Permanente dei Cimeli del Risorgimento).
Mezzera Rosa*
MEZZERA ROSA
Bergamo 1791 - Roma 1826
Prima donna ad accedere all’Accademia di Brera di Milano, si formò come paesaggista, usufruendo dal 1805 al 1812 del pensionato di perfezionamento a Roma. Opere come Le cascate di Tivoli o Paesaggio montuoso con specchio d'acqua (Milano, Accademia di Brera), apparse entrambe alla Mostra braidense del 1810, o come Paesaggio con rovine e viandanti (Milano, Pinacoteca di Brera) la rivelano attratta da modelli francesi di J. Bertin e V. J. J. Bidauld, moderni esponenti del paesaggismo alla C. Lorrain. Legata d’amicizia con T. Minardi e dal 1808 accolta nell'Accademia romana di San Luca, mantenne sempre rapporti con la città pontificia.
Messina Raffaele*
MESSINA RAFFAELE
Attivo a Napoli nella prima metà del XIX secolo
Si formò all'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove affiancò lo studio del ritratto all’esercizio della copia di maestri del Cinquecento e del Seicento europeo. Dal 1826 al 1837 fu presente alle mostre borboniche e nel 1833 vi espose due quadri di soggetto sacro insieme a un Ritratto di Sua Maestà il Re in abito di gran maestro dell’ordine di San Gennaro, Interno di un osservatorio chimico, Interno di una casa rustica con giocatori.
Messi Gaetano*
MESSI GAETANO
Attivo a Napoli fra il 1833 e il 1866
Allievo dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, presentò i suoi saggi accademici alle biennali borboniche dal 1833. La disposizione al ritratto fu confermata dalle opere esposte negli anni seguenti, accanto a temi storici, sacri e di genere (1843, Edgardo a mezza figura; 1845, Ritratto di sé stesso, Zingara che predice ad una giovane il suo avvenire-Costume di Bagnara in Calabria; 1855, Sala di scherma co' ritratti dello schermitore e di un fanciullo). Fu presente alle mostre della Promotrice partenopea dal 1862 al 1866.
