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Merlo Enrico*

MERLO ENRICO
Torino 1871 - dopo il 1908
Allievo di V. Cavalieri, esordì all’Esposizione della Società Promotrice di Torino nel 1891 con un quadro di genere (Lucia fa la calza). Dopo un successivo soggiorno di studio a Monaco di Baviera, dove frequentò lo studio di F. von Lenbach, si indirizzò alla ritrattistica, specializzandosi nell'uso del pastello. Figurò alle mostre torinesi almeno fino alla Quadriennale del 1908.


Merlini Pietro*

MERLINI PIETRO
Spoleto (Perugia) 1809 - prima del 1866
Non si hanno notizie sulla prima formazione dell’artista che in alcune opere note (fra le quali ve ne sono ancora conservate presso gli eredi) mostra capacità non dilettantesche: da un linguaggio di attraente gusto cronachistico (Il teatro nuovo in costruzione, 1857) traspare una spigliata verve descrittiva (Autoritratto con le figlie Rutilia e Amalia), che cede il passo a stilemi più convenzionali solo in un’opera di soggetto sacro (Cristo coronato di spine).


Merlato Gaetano*

MERLATO GAETANO
Trieste 1807 - 1873
Terminati nel 1823 gli studi a Trieste presso la Scuola Nautica, frequentò l’Accademia di Venezia fino al 1833, vincendo un premio nel 1826-1827 insieme a L. Butti e a G. Solferini. Nei dipinti predilesse il genere storico, non superando un modesto accademismo (Il Conte Ugolino e i figli nella Torre della fame, esposto a Trieste nel 1831; Rinaldo e Armida, esposto a Trieste nel 1833); disegnò anche vedute di Trieste e dell’Istria che furono riprodotte in stampa (1820-1828). Un Autoritratto e un album di schizzi (Trieste, Civico Museo di Storia e Arte) documentano un viaggio a Malta nel 1835-1836. Personalità eclettica, fu critico letterario e segretario di D. Rossetti; per gli impegni assunti in diplomazia, dopo il 1841 abbandonò la pratica artistica.


Merculliano Comingio*

MERCULLIANO COMINGIO
Napoli 1845 - 1916
Allievo dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, maturò un tipo di paesaggismo legato alla tradizione della Scuola di Posillipo (Dopo l'uragano, 1872, Napoli, Accademia di Belle Arti). Dal 1869 comparve alle promotrici napoletane (1869, Il mulino della Rossa a Poggioreale; 1871, Porta di San Giovanni a Carbonara, Un ricordo del monastero di San Giovanniello; 1876, 1880, 1881, 1882); partecipò all’Esposizione Nazionale di Napoli del 1877, alle mostre di Milano del 1878 e di Torino del 1884 (Nel bosco reale di Capodimonte). Fu anche professore onorario dell’Accademia di Napoli e disegnatore della Stazione Zoologica Marina per la quale, nel 1911, realizzò quattro tele raffiguranti la fauna e la flora del golfo.


Menozzi Domenico*

MENOZZI DOMENICO
Reggio nell'Emilia 1777 - Milano 1841
Dopo i primi studi in patria si trasferì nel 1801 a Milano dove presto si fece notare come decoratore di edifici privati, ricercato per i suoi affreschi con vedute di paese (Sannazzaro, Villa Traversi; Milano, Case Melzi, Greppi al Giardino, Saporiti, Franchetti). Alcuni bozzetti di paesaggio dalla pennellata fratta e dalla tavolozza brillante, forse preparatori a lavori decorativi, sono presso i Musei Civici di Reggio nell’Emilia (Paesaggio montano, Paesaggio boschivo, Un lago, Ballo campestre). Sotto la guida di A. Sanquirico lavorò come scenografo presso il teatro alla Scala di Milano.


Menitoni Cosimo*

MENITONI COSIMO
? 1785 ca. - Firenze 1844
Studente all'Accademia fiorentina dal 1799, ottenne vari premi e nel 1819 ebbe la committenza granducale per l'esecuzione di una tela con Giove che incorona Minerva. A quel tempo collaborava con G. Bezzuoli alla decorazione di Palazzo Giuntini a Firenze, dove affrescò un 'Allegoria della notte. Il nucleo di suoi disegni e acquerelli, conservati nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi, lo indica come artista informato della cultura europea contemporanea e attento ai mutamenti figurativi, dal Neoclassicismo al Purismo.


Menegazzi Carlo*

MENEGAZZI CARLO
Attivo a Venezia alla fine del XIX secolo
Studiò presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove fu allievo di P. M. Molmenti. Dipinse paesaggi veneziani ad acquerello e quadri di genere. Dal 1892 comparve alle esposizioni, fra le altre a quelle di Genova (1892, Barche da pesca), di Milano (1894,1895), di Roma (1895, Sole d'ottobre) e di Torino (1898, Dopo la pioggia; 1902, Cortile rustico).


Menegatti Pietro*

MENEGATTI PIETRO
Molvena (Vicenza) 1809 - Venezia 1848
Allievo del disegnatore e ritrattista F. Roberti, studiò presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove nel 1832 presentava un saggio scolastico. Fu poi attivo a Bassano (Vicenza) con opere di tema sacro (La beata Giovanna Maria Bonomo rivela l'innocenza della madre, realizzato per la chiesa della Misericordia) e ri-tratti (Ritratto di Ippolita Roberti Vittorelli, 1839, Bassano, Museo Civico). Stabilitosi a Venezia negli anni '40, dipinse ancora soggetti religiosi (San Bonaventura, per la chiesa dei Riformati) e nel 1847 espose alla Mostra accademica (Ritratto di una famiglia, Ettore Fieramosca, San Giovanni Battista innanzi a Erode).


Meloni (Melloni) Pietro Antonio*

MELONI (MELLONI) PIETRO ANTONIO
Imola (Bologna) 1761 - Lugo (Ravenna) 1836
Avviato agli studi di filosofia, si accostò alla pittura presso l'imolese A. Villa, proseguendo poi gli studi all'Accademia Clementina di Bologna, dove fu allievo del pittore e scenografo P. Dardani. Si dedicò prevalentemente all'arte sacra: pittore ufficiale della curia, fu attivo in diverse chiese romagnole e marchigiane. Artista poliedrico, fu anche ritrattista, incisore, poeta e autore di testi storico-artistici. Si fece promotore dell'istituzione di Un'Accademia di Belle Arti per la città di Ancona (1794).


Mellini Napoleone*

MELLINI NAPOLEONE
Como 1800 - Milano 1880
Allievo della milanese Accademia di Brera, fu avviato alla decorazione e alla pittura di tema classico, un genere di opere con le quali si presentò alle mostre braidensi (1827, Venere con Adone ferito e due Amorini; 1834, Tancredi medicato da Erminia). In seguito si fece interprete del realismo popolare di costume che era stato introdotto da G. Molteni e nel 1847 presentò alla Promotrice torinese Uno zappatore della Guardia Italiana morente (Torino, Palazzo Reale). Anche i dipinti di soggetto storico che eseguiva per una qualificata committenza (Napoleone che fa la grazia alla principessa di Hazefeld, per il banchiere A. Uboldo, esposto a Brera nel 1851) erano connotati dallo stesso decantato tono narrativo. Fu attivo anche come ritrattista (Giacomo Besozzi, 1865, Milano, Quadreria dell'Ospedale Maggiore) e come restauratore.


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