Vignola Filippo Nereo*

VIGNOLA FILIPPO NEREO
Verona 1873 - 1942
Si formò con N. Naniall’Accademia di Belle Arti di Verona.Si dedicò alla pittura di paesaggio con aderenza al dato naturale (Ottobre, 1900, Verona, Accademia Cignaroli; Nel cortile del Canonicato a Verona, esposto a Genova nel 1901; Piazza Erbe, esposto a Verona nel 1902) e a opere grafiche di genere caricaturale e grottesco (18 tavole per Il libro della Genesi illustrato da un analfabeta e Frate Leone). Personalità eclettica, fu anche poeta, storico, critico d’arte e direttore dei Musei Civici di Verona e Vicenza.


Vignaroli Castore*

VIGNAROLI CASTORE
Bastia Umbra (Perugia) 1876 - Perugia 1956
Compiuti gli studi all’Accademia di Belle Arti di perugia dal 1891 al 1898, entrò a far parte della cerchia dei collaboratori di A. Brugnoli, a fianco del quale lavorò come pittore di figure nella decorazione di palazzo Cesaroni a Perugia (1901). Ad Assisi nel 1927 decorò gli uffici del Podestà (Francesco e Frate Elia) e il soffitto della farmacia Cogoli (Allegorie).


Viglioli Giocondo*

VIGLIOLI GIOCONDO
San Secondo (Parma) 1809 - Parma 1895
La sua formazione dovette avvenire presso l’Accademia di parma, come indicano il premio annuale ottenuto nel 1834 (Il buon Samaritano) e le caratteristiche formali del Crocefisso di San Lorenzo (1834 ca., Parma, Galleria Nazionale), esemplato sul noto modekllo di G. Reni ma percorso da una sottile vena purista. Prima di partire, intorno al 1836, per il pensionato di perfezuionamento a Roma, pertecipò alla decorazione della volta della Sala Maggiore della Biblioteca Palatina. A Roma eseguì copie e saggi di tema storico-biblico e il piccolo dipinto con L’incontro di pier Maria e Bianca Pellegrini, lodato da V. Camuccini. Rientrato a Parma, fu nominato professore di Anatomia dipinta presso l’Accademia. Molto attivo nella produzione destinata alle chiese della provincia (San Mauro Abate, chiesa di Madregolo, Parma; San Bonifacio, parrocchiale di Fiorenzuola, Piacenza; Madonna Addolorata, parrocchiale di San Secondo Parmense), mise a punto uno stile personale che fondeva il gusto purista romano con l’eredità secentesca locale. Interessanti i suoi studi sull’encausto antico (Immacolata Concezione col Profeta Salomone, Chiesa di Quartiere, Parma).


Viena Celeri Ida*

VIENI CELERI IDA
Milano 1877 - 1944
Allieva presso la milanese Accademia di Brera dal 1890 al 1894, frequentò in seguito lo studio di A. Tominetti a Miazzina, sul Lago Maggiore.Esordì a Roma alla Mostra della Società Amatori e Cultori nel 1895 (Le mie compagne) e a Milano alla Triennale del 1897 (Settembre). I suoi paesaggi tratti nella zona del Verbano, comparvero fino al 1912 alle mostre del capoluogo lombardo (1898, Prima del temporale;1903, Ultimi raggi), a Torino (1898, Le prime nevi), A Pietroburgo (1902, Il raccolto del fieno) e a Londra (1904, Fioritura dell’erica).


Vianelli Achille*

VIANELLI ACHILLE
Porto Maurizio 1803 - Benevento 1894
Figlio di un funzionario veneto, console napoleonico di stanza a Porto Maurizio (oggi Imperia), conservò finio al 1845 la dizione francese del nome, Vianelly. Giunse a Napoli nel 1819 e fu indirizzato all’attività di incisore presso lo studio di W. Huber. Presto si legò con vincoli di amicizia, e poi di parentela, con G. Gigante, con il quale lavorò nello studio di A.S. Pitloo. All’attività di acquafortista e litografo fu legata la vasta produzione di disegni, acquerelli e dipinti a seppia, apprezzati per l’incisiva vivezza delle figure popolari e per la sensibilità romantica nella resa del paesaggio, vicino ai modi della Scuola di Posillipo (Cripta della Chiesa di Santa Maria di Siponto, 1838, coll. privata) e motivi paesistici (La Cattedrale di Troja, Interno della Chiesa della Madonna dei Miracoli ad Andria, esposti con due vedute napoletane, all’acquerello, alla Mostra Borbonica del 1851). Dal 1845 ebbe la nomina a professore onorarrio dell’Accademia napoletana e dopo il 1850 aprì una scuola privata di pittura a Benevento.


Vezzoli Alcide*

VEZZOLI ALCIDE
Calcio (Bergamo) 1870 - Cenate Sotto (Bergamo) 1919
Formatosi presso l’Accademia Carrara di Bergamo come allievo di C. Tallone, esordì nel 1891 con Panorama di Bergamo e Esterno di Santa Maria Maggiore. Distintosi poi come ritrattista (P. Mazzoleni, G. Tironi, trombettiere dei Mille, Bergamo, Museo del Risorgimento) e pittore di genere, prese parte alle esposizioni accademiche per tutti gli anni ’90 (1897,Ritratto di bambina; 1899, La balia). Dal 1896 espose anche presso il Circolo Artistico bergamasco.


Vertunni Arturo*

VERTUNNI ARTURO
Roma 1860 ca. - dopo il 1910
Figlio di Achille, agli inizi divise col padre lo studio in via Margutta 53. Esordì nel 1885 alla mostra della Società Amatori e Cultori con alcuni Ritratti. Seguì poi le orme del padre praticando la pittura di paesaggio nella campagna romana e partecipò alle esposizioni di Roma del 1890 e 1893, di Torino del 1898 (L'Aniene) e di Milano del 1906 (Campagna e spiaggia romana). Tra il 1905 e il 1910 espose annualmente a Roma con l'Associazione degli Acquarellisti (1906, Quiete vespertina; 1909, Anzio, Marina). Il suo Ritratto di Achille Vertunni è conservato agli Uffizi di Firenze.


Vestappen Martin*

VERSTAPPEN MARTIN
Anversa (Belgio) 1773 - Roma 1853
Formatosi alla lezione dei maestri olandesi del Seicento, nel 1800 iniziò un viaggio di approfondimento durante il quale fu in particolare attratto dalle opere di C. Lorrain ammirate a Dresda. A Roma, dove giunse nel 1804-1805, frequentò l'Accademia di Francia. Come il paesaggista C. Reinhart, con il quale usava recarsi nella campagna romana a trarre spunti dal vero, nel 1813 ottenne la nomina a socio delI’Accademia di San Luca. Nel 1819 sposò la figlia dello scultore V. Pacetti, e nel 1836 sposò in seconde nozze la pittrice L. Terziani. I suoi paesaggi, nei quali le notazioni realistiche si inseriscono armonicamente nell’impianto arcadico alla Lorrain, riscossero grande successo tra i cultori d'arte, così come tra i viaggiatori del Gran Tour. Fu tra i più quotati paesisti residenti a Roma, amico, tra gli altri, di S. Denis, A. Teerlink, H. Voogd, G. B. Bassi, J. A. D. Ingres, B. Thorvaldsen (Una cappella sulla strada fra Albano e Ariccia, Copenaghen, Museum Thorvaldsen). La misantropia che lo colse negli ultimi anni di vita gli impedì di tenere una vera scuola, anche se M. d’Azeglio ricorda di aver frequentante il suo atelier insieme a M. Pacetti.


Veronese Antonio*

VERONESE ANTONIO
Mancano le date
Si formò sotto la guida di J.PO. Hackert di cui fu probabilmente collaboratore e , dopo il 1815, fu “pittore di camera” dei Borbone. Attivo fino al 1829, il suo nome è legato a una serie di vedute di impianto hackertiano, nelle quali ripropone la lettura analitica e la lucida definizione cromatica del paesaggio. Tra queste si segnalano le opere conservate a Napoli, in palazzo Salerno (due quadri à pendant: Veduta dei Camaldoli, 1815 e Napoli dai Camaldoli, 1829), nel Palazzo Reale di Caserta (Veduta di San Silvestro, Veduta di San Leucio, 1818) e in collezione privata (Passeggiata in calessino di Ferdinando I alla Marina di Portosalvo, 1823).


Verga Napoleone*

VERGA NAPOLEONE
Perugia 1833 - Nizza (Francia) 1916
Superati gli schemi del Classicismo accademico, assimilato dal maestro S. Valeri e poi all'Accademia di San Luca a Roma, mostrava di aver maturato un più sciolto tono narrativo già nelle decorazioni in casa Vicarelli a Perugia (Episodi delle guerre per l'Indipendenza, 1859-1860). La realizzazione di album e pergamene celebrative impegnò poi l’artista negli anni ’60 e ’70, periodo in cui si dedicò anche all’insegnamento e all’artigianato industriale. Improntati a un efficace gusto cronachistico sono i suoi acqurelli di vita perugina e di episodi di storia risorgimentale, cui il pittore aveva partecipato di persona (I Perugini alle Terme di San Galgano, Gli Svizzeri a Porta San Pietro, I Piemontesi nella Piazza del Comune, Perugia, Accademia di Belle Arti).Trascorse gli ultimi anni a Milano, (dal 1881) e poi a Nizza (dal 1896), dedicandosi perlopiù alla realizzazione di quelle finissime miniature per le quali fu noto, in particolare presso il collezionismo inglese.