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Marianini Annibale*

MARIANINI ANNIBALE
Buti (Pisa) 1814 - Pisa 1863
Dopo un apprendistato presso il pittore G. Lazzarini, studiò alle Accademie di Pisa e di Firenze e nel 1844 vinse il pensionato a Roma. Nel 1850 si stabilì a Pisa, dove insegnò prima al Conservatorio degli Orfani e dal 1858 all'Accademia di Belle Arti. Al 1857 risalgono le committenze per due soggetti devozionali (Madonna con i Santi Domenico e Caterina, Beata Maria Mancini, 1860). Partecipò alla I Esposizione Nazionale del 1861 a Firenze e in seguito si dedicò essenzialmente a restauri conservativi e alla decorazione di ambienti devozionali (chiesa di San Gregorio e Palazzo Prini, Pisa).


Mariani Virginia*

MARIANI VIRGINIA
Roma 1824 - ?
Moglie di Cesare, fu autrice di paesaggi, soggetti di genere e ritratti, sia a olio sia a pastello. La sua attività è documentata dal 1865 con la presenza alle mostre romane degli Amatori e Cultori (Fanciulla cristiana); nel 1879 vi espose Una bambina che prega e Ritratto di Ciociara, inviato l’anno successivo anche all’Esposizione di Firenze. Prese parte alle mostre internazionali di Roma del 1883 e del 1893 (Alla cara nonna) e di Torino del 1884. Nel 1889 si presentò al consueto appuntamento romano con quattro vedute di Ascoli Piceno, probabilmente eseguite in concomitanza con l’impegno del marito nei lavori del Duomo di quella città.


Mariani Gregorio*

MARIANI GREGORIO
Ascoli Piceno 1833 - Roma 1902
Studiò disegno a Roma all’Accademia di San Luca. Diede le prime prove in quadretti di genere e di costume eseguiti a olio e ad acquerello (Foro romano, 1861, Ascoli Piceno, Pinacoteca Civica), dedicandosi poi al ritratto e a studi sulla prospettiva. Per le sue doti di disegnatore fu prescelto dall’Istituto Archeologico Prussiano per eseguire cromo-litografie delle antichità di Roma e del Lazio. Per l’archeologo G. B. De Rossi copiò le pitture delle catacombe di san Callisto a Roma e altre vestigia antiche.


Mariani Annibale*

MARIANI ANNIBALE
Perugia 1840 - 1891
Sono scarse le notizie su questo pittore, che fu per lunghi anni allievo di S. Valeri all’Accademia perugina (1856-1870) e che già nel 1861 esponeva a Firenze un olio con Dante condotto da Virgilio alle porte del Purgatorio. Il saggio proposto al termine della carriera scolastica (Decollazione di Giovanni Battista, 1870, Perugia, Accademia di Belle Arti) ne restituisce i tratti di corretto interprete dei modelli accademici, che pur in una certa magniloquenza pompier non rinuncia a brani di un più sciolto naturalismo. II restauro e la realizzazione di oggetti in stile divennero poi la sua principale fonte di guadagno, trovando nel pittore F. Leighton un generoso mecenate, capace di aprirgli le porte della committenza romana.


Marghinotti Giovanni*

MARGHINOTTI GIOVANNI
Cagliari 1798 - 1865
Studiò a Roma all'Accademia di San Luca (1822-1829), allievo di V. Camuccini, G. Landi e J. B. Wicar. Opere come il Ritratto di Carlo Felice (Cagliari, Palazzo Viceregio) e Carlo Felice Protettore delle Arti (Cagliari, Municipio), eseguiti al rientro da Roma, rivelano l'eclettismo della sua formazione accademica. Nel 1833 presentò al re la grande tela Omaggio alla beneficenza di Carlo Felice, mentre l’esecuzione dal vero di un Ritratto di Carlo Alberto (Cagliari, Galleria Comunale) gli conferì notorietà anche fuori dell’isola. La sua instancabile operosità è documentata, oltre che dai lavori compiuti per il Palazzo Reale di Torino fra il 1833 e il 1837 e dai ritratti regi eseguiti per i municipi di Cagliari, Sassari, Ozieri e Iglesias, anche dalle commissioni per pale d'altare (cattedrali di Sassari, Oristano e Ozieri), nelle quali mantenne viva l’eredità della cultura tardo- settecentesca. Nel 1846 fu nominato professore di disegno alla torinese Accademia Albertina. Da un viaggio in Spagna riportò suggestioni della pittura di F. Goya, che segnarono la produzione successiva al 1854: riferimenti sono visibili nei disegni conservati alla Galleria Comunale di Cagliari e nelle tele di soggetto popolare del Museo Sanna di Sassari.


Marcucci Michele*

MARCUCCI MICHELE
Attivo a Lucca fra il 1870 e il 1900
L'artista si formò a Firenze, dove negli anni '70 eseguiva copie di maestri antichi e contemporanei. Le prime notizie sulla sua attività di decoratore e autore di soggetti devozionali risalgono al 1882, quando collaborò agli affreschi delle cappelle dedicate a San Regolo e alla Libertà nel Duomo di Lucca. Quell'anno espose alla Promotrice genovese San Paolo dinanzi al Preside Felice e Dursilia sua moglie. In seguito lavorò per la chiesa dei Santi Quirico e Giulitta a Veneri di Pescia (1891-1893), dove lasciò opere a fresco e a olio (Miracolo della Vera Croce e Apparizione della Croce a Costantino).


Marchiori Edoardo*

MARCHIORI EDOARDO
Schio (Vicenza) 1882 - Brescia 1935
Iniziò a studiare pittura nella nativa Schio, sotto la guida di T. Pasqualotti e G. Faccin. Avviato agli studi di scenografia, fu allievo a Milano di A. Parravicini e in seguito lavorò a più riprese per il teatro alla Scala. Si dedicò alla pittura di paesaggio d'impianto verista, esponendo le sue opere a partire dalla mostra della Pro-motrice di Torino del 1906 (Campagna piemontese).


Marchiori Domenico*

MARCHIORI DOMENICO
Lendinara (Rovigo) 1828 - 1905
Laureatosi in matematica a Padova, si dedicò tardi alla pittura, che affiancò all’attività politica e agli impegni nella pubblica amministrazione. Nel 1874 espose alla Promotrice di Torino un quadro di costume storico (Cleopatra), genere al quale si indirizzò anche in seguito con opere di soggetto neopompeiano (Dal triclinio al cubicolo, esposto a Venezia nel 1887). Eletto in Parlamento, visse a Roma dal 1878 al 1880, frequentando, anche se in età avanzata, l'Accademia del Nudo. Dipinse a fresco (Palazzo Marchiori, Lendinara), eseguì ritratti e pale d’altare (chiesa di Cavazzana, Rovigo).


Marchioretto Pietro*

MARCHIORETTO PIETRO
Lamon (Belluno) 1772 ? - Telve (Trento) 1828
Nato da famiglia contadina, si trasferì giovanissimo a Bassano e a Castelfranco Veneto, mentre ancora faceva il pastore. Protetto dalla famiglia Civran, poté studiare a Venezia con G. B. Lazzarini e in seguito lavorare accanto a F. Caucig. Fu poi per un triennio maestro di disegno presso la famiglia Ottolini a Verona. Durante il lungo periodo veneto si specializzò nel genere paesaggistico, profondamente legato alla tradizione della scuola di M. Ricci. Questa esperienza venne messa a frutto nel secondo periodo della sua vita (Deposizione dalla Croce, chiesa decanale di Strigno, Trento; Santo Sepolcro, Duomo di Bressanone, Bolzano), quando si trasferì a Bressanone, dove lavorò presso la calcografia Bisdomini. Ricercato dalla committenza intemazionale, proseguì a Trento e quindi a Telve, in Valsugana, sia l’attività di paesaggista sia quella di inventore di soggetti destinati all’incisione.


Marchesi Giovanni*

MARCHESI GIOVANNI
Mocenigo (Trento) 1804 - 1835
Compiuti gli studi all'Accademia di Venezia, esordì all’Esposizione accademica del 1833 con lo studio Testa di vecchio. La sua brevissima attività, orientata verso la pittura storica e il soggetto sacro, è documentata soltanto da poche opere superstiti, tra le quali il Miracolo della resurrezione del giovane portoghese, eseguito per la chiesa di San Vendemiano a Conegliano, e l’Autoritratto (Trento, Museo Civico).


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