Gordigiani Michele *
GORDIGIANI MICHELE
Firenze 1830 - 1909
Figlio del musicista Luigi e padre di Edoardo, frequentò a Firenze le scuole di pittura di L. Mussini e di A. Stürler, quindi lo studio di scultura di G. Dupré, per poi divenire uno dei più apprezzati ritrattisti della società fiorentina al tempo dell'Unità d'Italia. Esordì nel 1854 all'Accademia con due ritratti virili. L’anno seguente cominciò a frequentare il Caffè Michelangiolo e strinse amicizia fra gli altri con il piemontese L. Raymond, che ritrasse in un'immagine intensa e spigliata (1856, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna). Dopo il successo ottenuto nel 1861 alla prima Esposizione Italiana, ebbe l’incarico di realizzare un Ritratto di Vittorio Emanuele II (Torino, Museo del Risorgimento). Nello stesso anno, chiamato a eseguire anche un ritratto di C. Benso di Cavour, si fermò a Torino per trasferirsi poi a Parigi, dove espose diverse opere al Sa- lon. Nel 1863 era di nuovo a Firenze; risale a quell'anno un delizioso Ritratto della moglie in un interno (Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti). Nel 1867 soggiornò a Londra per eseguire un Ritratto della regina Vittoria e del Principe consorte Alberto e da allora partecipò più volte alle mostre della Royal Society of Arts. Agli incarichi ufficiali e ai ritratti di illustri personaggi (Ritratto di Th. Carlysle, Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti) affiancò la consuetudine di riprendere amici e familiari (Il figlio Edoardo, Egisto Fabbri e A. Müller, 1895, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna) e dipinse saltuariamente anche paesaggi e scene in costume (Un paggio dell'epoca Luigi XIII, esposto a Napoli nel 1877). Nel 1900 compì un viaggio di lavoro in America. La fortunata carriera di questo artista non conobbe mai flessioni. Lasciò una ricca collezione di opere contemporanee, comprendente anche importanti quadri macchiaioli.
Gordigiani Edoardo *
GORDIGIANI EDOARDO
Firenze 1866 - Popolano (Firenze) 1961
Figlio del ritrattista Michele, dopo aver intrapreso la carriera militare si iscrisse nel 1883 all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove fu allievo di G. Ciaranfi e di G. Fattori. Dal 1884 al 1893 soggiornò periodicamente a Parigi: qui ritrovò l’amico A. Müller, frequentò lo studio di G. Boldini e nel 1889 espose al Salon un Ritratto. Nel 1890 presentò alla Promotrice fiorentina cinque dipinti, indicativi delle sue ricerche avviate verso un Impressionismo “cromatico” risolto a tocchi di pennello accostati e corposi. Da allora e per tutta la sua carriera si dedicò essenzialmente al paesaggio (Lungomare a Livorno, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna), sebbene durante un lungo soggiorno americano (1893-1898 ca.) avesse ottenuto grandi rico-noscimenti grazie ai ritratti (Eleonora Duse, esposto a New York nel 1896). Fatto ritorno in Italia, si stabilì a Settignano e fino al 1915 a Pisa. Fu presente alle manifestazioni più importanti, ma soltanto alla Secessione romana del 1914, dove si presentò insieme al gruppo della “Giovine Etruria”, propose due nature morte, il genere nel quale raggiunse il più alto livello della sua espressione.
Gonin Guido *
GONIN GUIDO
Torino 1833 - Aix-les-Bains (Francia) 1906
Figlio e allievo di Francesco, dipinse scene di genere e ritratti e fu litografo di successo. La sua produzione pittorica, presentata fra il 1851 e il 1866 alla Promotrice torinese, annovera opere di genere intimista e sentimentale spesso di rievocazione settecentesca, che rivelano l'influenza di J. L. E. Meissonier (La vita intima, 1862, e La matrigna, 1865, entrambi a Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna). Introdotto dal padre a corte e presso gli ambienti della ricca borghesia torinese, si affermò anche come buon ritrattista (Ritratto del notaio Luigi Faldella, esposto alla Promotrice torinese del 1853). Alla fine degli anni Sessanta si trasferì in Francia e per alcuni anni risiedette a Parigi, ricercato soprattutto come disegnatore di figurini di moda.



