Marchese Saverio*
MARCHESE SAVERIO
Castrogiovanni 1800 - 1859
Con ogni probabilità studiò a Napoli, dove presentò le sue opere alle mostre borboniche del 1833 (Ruggiero il Guiscardo accolto nella città di Enna, Processione della SS. Vergine in Castrogiovanni) e del 1835 (Processione di S. Antimo). In Sicilia dipinse opere di soggetto sacro per le chiese di Castrogiovanni (oggi Enna) e fra l’altro l’affresco della volta della cappella di Sant'Andrea nel Duomo e il ciclo decorativo della chiesa di Santa Maria del Popolo. Disegnò e incise anche episodi storici e mitologici, in cui appare evidente il legame con schemi neoclassici. Un suo cospicuo nucleo di disegni e stampe è stato donato dagli eredi al Museo Alessi di Enna.
Maraschin Giuseppe*
MARASCHIN GIUSEPPE
Vicenza 1839 - Firenze 1903
Allievo di E. Pollastrini all'Accademia di Belle Arti di Firenze, esordì nel 1865 alla Promotrice genovese con un soggetto di vita contemporanea, intitolato II profugo italiano. Nel 1866 partecipò come volontario alla III guerra d’Indipendenza. AI ritorno lavorò come copista nelle gallerie di Firenze fino al 1871, quando iniziò a esporre alla Promotrice cittadina ritratti e studi dal vero. Nel 1881 partì per Montevideo, dove ottenne un discreto successo come ritrattista della borghesia in ascesa, ma doveva essere già tornato a Firenze nel 1891, se quell’anno vi espose un Ritratto.
Marabini Angelo*
MARABINI ANGELO
Faenza (Ravenna) 1819 - 1892
Figlio di un incisore faentino, fu avviato alla pratica artistica dal padre e si perfezionò presso la locale Scuola d’Arte. Dotato e versatile, si distinse come incisore e come pittore. Noto per la pittura su ceramica, si dedicò anche al dipinto a olio, prevalentemente di genere, e ai ritratti (Ritratto di vecchio, Faenza, Pina-coteca Comunale). Dal 1879 al 1882 fu direttore della sezione artistica presso la fabbrica di ceramiche Ginori a Doccia.
Manzoni Giacomo*
MANZONI GIACOMO
Padova 1840 - 1912
Allievo di V. Gazzotto, passò poi a studiare all'Accademia di Venezia. Nel 1859-1860 prese parte alle campagne per l'Unità d'Italia. Dal 1862 al 1866 si stabilì a Firenze, dove proseguì lo studio dell'antico avviando la produzione di nature morte. Rientrato a Padova, dopo l'annessione del Veneto all'Italia, diede inizio a una inesausta attività nella vita artistica e culturale cittadina e realizzò vari interventi pittorici nelle chiese della regione, divenuti col tempo sempre più numerosi (fra gli altri, San Giuseppe, 1883, chiesa di San Pietro, Padova). Con nature morte, quadri di figura (Testa di donna, Bassano, Museo Civico) e di genere partecipò dalla metà degli anni '70 alle manifestazioni di Torino (1874, 1875, 1880, 1882, 1884), di Milano (1881; 1894, Primavera, Modella, A caccia), Roma (1883) e Venezia (Ritratto di popolana, Pro pudor). Comparve anche alle mostre padovane, in particolare a quelle del Circolo Filarmonico, di cui fu socio fondatore.
Manzoni Alessandro*
MANZONI ALESSANDRO
Forlì 1811 - 1873
Uomo di cultura, si dedicò alla pittura per diletto. In gioventù eseguì copie di dipinti antichi presso la Pinacoteca Comunale di Forlì. Fu autore di diverse pale d'altare per le chiese della sua città, dove è riconoscibile il riferimento alla pittura secentesca e in particolare al Guercino (San Luca, San Matteo, chiesa di Santa Maria in Schiavonia, Forlì).
Manzini Luigi*
MANZINI LUIGI
Modena 1805 - 1866
Dal 1820 seguì le lezioni del pittore neoclassico G. Vincenzi all'Accademia Atestina di Modena. Legato ai modi del maestro, seppur con una costruzione più scenografica e narrativa (Santa Caterina da Siena e Santa Rosa da Lima, chiesa delle Domenicane, Modena), fu attivo come decoratore in palazzi cittadini, ap-prezzato ritrattista (Autoritratto, Modena, Istituto Venturi) e autore di quadri d’arte sacra. Per il Palazzo Ducale di Modena eseguì tre ritratti della serie degli antenati estensi (Aldobrandino II, Nicolò I, Nicolò II, 1835-1840). In questi stessi anni eseguì per la chiesa di San Barnaba L'Immacolata e San Giovanni Nepomuceno (1838-1839). Nel 1841 ornò il “comodino” del teatro Comunale di Modena (Torquato Tasso in visita alla famiglia dei conti Rangoni a Castelvetro), di gusto troubadour con accenni di verismo. Nella cospicua produzione d'opere devozionali rielaborò la tradizione emiliana del Seicento (Sant'Agata, Santa Lucia, Santa Apollonia, chiesa del Carmine, Modena; Santi incoronati da un angelo, parrocchiale di Campa-gnola Emilia; L'Immacolata Concezione, casa dei Gesuiti, Carpi; San Giovannino in adorazione, tempio di Fiorano Modenese).
Manzini Ferdinando*
MANZINI FERDINANDO
Modena 1817 - 1886
Allievo di C. Crespolani all'Accademia Atestina di Modena, fu poi professore di ornato, nello stesso istituto. Scenografo per un trentennio al teatro Comunale, fu riconosciuto come il maggior esponente nel campo della decorazione a Modena alla metà del secolo: utilizzò forme neopompeiane e neobarocche (interni della Palazzina dei Giardini Pubblici) e recuperi bizantini (Incoronazione della Vergine, catino absidale del Duomo). Nella pittura da cavalletto scelse temi di paesaggio e nature morte che presentò alle triennali cittadine (dal 1851 al 1861) e alle manifestazioni nazionali (Firenze 1861, Milano 1872) e internazionali (Piazza e R. Palazzo di Modena, Piazza e Duomo di Modena, esposti a Vienna nel 1873).
Manzati Leonardo*
MANZATI LEONARDO
Verona 1760 - 1826
Avviato dalla famiglia agli studi ecclesiastici, si dedicò alla pittura da autodidatta. Tra i suoi primi lavori si ricordano alcuni dipinti su tavola a chiaroscuro eseguiti per la chiesa dei Filippini a Verona. Durante il periodo in cui ricoprì la carica di rettore della chiesa di San Zeno intervenne nel presbiterio dell’edificio (affresco, Quattro Evangelisti e il Padre Eterno). Sempre in ambito veronese, le fonti ricordano un San Pietro liberato dalla prigione per la chiesa del seminario, l’ornato a fresco della cappella di Sant’Annone nella cattedrale e le decorazioni delle sale contigue al salone Sinodale del Palazzo Vescovile. La consuetudine con i temi paesistici è documentata dalla serie di decorazioni di Casa Gazola a Verona e dagli affreschi con scene bibliche, paesaggi e vedute nel refettorio del collegio vescovile di Desenzano sul Garda (Brescia).
Mandrone Gino*
MANDRONE GINO
Imola (Bologna) 1882 - Bologna 1941
Studiò presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Pur realizzando anche lavori a olio e a pastello, si dedicò prevalentemente alla decorazione murale. Fra gli altri paiono di notevole eleganza gli affreschi e i fregi decorativi di gusto liberty realizzati nella Villa Barbanti-Brodano a Casalecchio di Reno e negli alberghi “Isolabella” e “Central Bagni” a Salsomaggiore, oltre a quelli di soggetto religioso eseguiti nelle chiese di Premilcuore (Forlì) e Zola Predosa (Bologna).
Mancini Cortesi Giuseppe*
MANCINI CORTESI GIUSEPPE
Macerata 1791 - 1881
L'artista si formò a Roma, dove fu uno dei primi allievi di T. Minardi. Durante questo periodo dipinse la sua opera più famosa, Giuseppe ebreo che spiega il sogno ai due carcerati (1821), conservata nella Pinacoteca Civica di Macerata, dove si trova anche l’Autoritratto (1819). Nella sua città natale rimangono, inoltre, Il conte Ugolino, la Deposizione dalla Croce, San Nicola di Bari e il Nazareno (coll. privata).
