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Gatti Arturo *

GATTI ARTURO
Loreto (Ancona) 1878 - ?
Fu allievo di C. Maccari e frequentò a Roma l’Accademia di San Luca. Maturato nel gusto dei recuperi rinascimentali, affrontò soggetti di carattere religioso (San Paolo che si difende davanti a Erode Agrippa, 1902, esposto a Macerata nel 1905) e storico-letterario (Dante e Beatrice nelle celesti sfere, esposto a Roma nel 1904); si dedicò anche al ritratto e alla decorazione. Il suo lavoro di maggior respiro è il ciclo di affreschi della cappella Polacca nella basilica della Santa Casa di Loreto (Vittoria dei polacchi a Varsavia, Vittoria di Giovanni Sobieski a Vienna, La Madonna Regina Poloniae), ai quali pose mano nel 1912.


Gatti Annibale *

GATTI ANNIBALE
Forlì 1827 - Firenze 1909
Allievo di T. Gazzarrini e di G. Bezzuoli all'Accademia di Firenze, esordì nel 1852 con un soggetto storico: Un episodio della sete dei crociati. Fin dalla metà degli anni '50 affrontò con successo temi celebrativi su perso-naggi del passato e vi si dedicò tutta la vita. Al 1855 risale Michelangelo che presenta il Mosé a molti illustri del suo tempo, al 1857 Luisa Strozzi nello studio di Michelangelo, al 1858 Carlo V che raccoglie il pennello a Tiziano. Frequentatore del Caffè Michelangiolo, vi introdusse il giovane D. Martelli, allora suo allievo. Intorno al 1860 iniziò a lavorare alla decorazione di importanti dimore toscane (fra le altre la sala del Trono di Palazzo Pitti, 1861) con i soggetti consueti. Nel 1861 partecipò all’Esposizione Nazionale di Firenze con un quadro devozionale (Gloria di Santa Verdiana) e decorò Palazzo Favard con Storie della vita del Tasso e della Gerusalemme liberata. A Pisa intervenne nel teatro Verdi, realizzando nel 1867 un Trionfo d'Amore per il soffitto e più tardi Goldoni che recita un sonetto agli Arcadi Alfei per il sipario: la sua maniera brillante e la grande vivacità cromatica ben si adattavano al gusto aneddotico dei temi, confermando il successo dell’artista. Lasciò ulteriori opere a Firenze (Palazzo Wilson Gattai, 1872; Villa Fabbricotti, 1882; Villa Stibbert) e a Livorno (Ferdinando II presenta Pietro Tacca a Vittoria della Rovere, nel salone di Villa Mimbelli, 1874-1875).


Gatteschi Roberto Pio *

GATTESCHI ROBERTO PIO
Firenze 1872 - 1958
Prima di dedicarsi alla pittura, esercitò la professione di avvocato. Espose con regolarità a Firenze fra il 1902 e il 1909 (1904, Nell'ombra). Predilesse i paesaggi toscani, resi con una stesura pacata, dai toni cromatici delicati e dalle atmosfere trasparenti, che riflettono il tono evocativo e nostalgico comune anche alla sua poesia (Esili sogni, edito nel 1899): è il caso di Erba minuta-Cireglio (1910), conservato con il Ritratto della moglie a Firenze, nella Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti.


Gatteri Giuseppe Lorenzo *

GATTERI GIUSEPPE LORENZO
Trieste 1829 - 1884
Figlio di Giuseppe, fin da giovanissimo ebbe forte predilezione per la grafica e ne offrì i primi saggi nel 1840, all’Esposizione della Società di Belle Arti di Trieste e al Gabinetto di Minerva (Sorpresa e sconfitta del campo romano presso il Timavo). Lo stesso anno fu condotto a Venezia dal padre, perché entrasse all’Accademia, dove fu allievo di O. Politi e di L. Lipparini e dove proseguì gli studi fino al 1851. Ottenne larga fama di fanciullo prodigio esponendo a Trieste (1841, L'ultimo giorno di Pompei; 1843, Giona che predice la distruzione di Ninive; 1844, Cristo benedice i fanciulli) e frequentando i salotti aristocratici veneziani. Viaggiò con il padre nell'Italia settentrionale e nel 1842, a Milano, conobbe F. Hayez e A. Manzoni. Un anno dopo era a Torino, dove il re Carlo Alberto gli commissionò alcuni acquerelli. Dei successivi spostamenti resta testimonianza nei taccuini di disegni (Trieste, Museo Revoltella), nei quali tracciò, con grande aderenza al vero e freschezza di segno, immagini di Milano (1845), Ravenna, Rovigo, Bologna, Ferrara (1846- 1847) e Padova (1849). Svolse una notevole attività di illustratore, in particolare per opere di soggetto storico (come, di F. Zanotto, Storia veneta, 1852). Nelle opere da cavalletto mostrò uno spiccato gusto per le composizioni scenografiche (Arrivo della Regina di Cipro a Venezia; Cesare Borgia abbandona il Vaticano, 1877; Minerva premia le Arti, 1884, tutti al Museo Revoltella). Fu tra i fondatori del Circolo Artistico e membro del Curatorio del Museo Revoltella dal 1873 al 1876.


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