Fortuny Y Madrazo Mariano *
FORTUNY Y MADRAZO MARIANO
Granada (Spagna) 1871 - Venezia 1949
Figlio di M. J. Fortuny y Carbó, si formò a Parigi, frequentando fra il 1876 e il 1885 lo studio di B. Constant ed entrando in contatto con personalità artistiche come J. L. E. Meissonier, J. L. Gérôme e G. Boldini. Nel 1889 si trasferì con la madre a Venezia. Esordì a Monaco nel 1896, con un soggetto wagneriano (Le fanciulle Fiore) e nello stesso anno prese parte all’Esposizione fiorentina con nove opere tra oli, acqueforti e pastelli. Particolarmente attratto dalla fase artigianale della produzione pittorica, toccò generi e tecniche diverse (Parsifal, 1890; Wotan che colpisce la roccia, Venezia, Museo Fortuny). Nella sua opera, l’estrema versatilità formale oscilla fra serpentine linee neosettecentesche (Cammino verso il Graal, Venezia, Museo Fortuny) e romantiche accentuazioni bӧckliniane (Autoritratto, Venezia, Museo Fortuny). Il ricorso alla fotografia emerge con evidenza sia nelle numerose vedute veneziane sia nella ritrattistica. Fin dal 1899 si interessò di scenografia, lavorando anche ai sistemi di illuminazione teatrale.
Forti Fermo *
FORTI FERMO
Cibeno di Carpi (Modena) 1839 - Carpi (Modena) 1911
Allievo di C. Rossi alla Scuola di Disegno di Carpi, grazie a un sussidio municipale passò nel 1857 all'Accademia Atestina di Modena. Volontario nel 1859, con l’appoggio di M. Caleffi, suo committente, riottenne dopo qualche tempo la pensione per completare gli studi, aggiudicandosi il concorso Magnanini con Abele morto (esposto a Bologna nel 1867; bozzetto in coll. privata). Dal 1874, quando insieme a L. Rossi e A. Lugli decorò la Cattedrale di Carpi, fino al 1910, il suo linguaggio eclettico e l’ampia scelta di repertori figurativi gli garantirono in tutta la provincia una riccha committenza religiosa, che lo impegnò in una intensissima attività, sia pittorica (La Purificazione della Vergine, 1875, chiesa di Panzano, Modena; S. Antonio, ex convento di San Rocco, Carpi) sia scultorea (La Madonna Assunta, 1906, terracotta, Carpi, Museo Civico) sia decorativa (I martiri Gorgomiensi, 1874, chiesa di San Nicolò, Carpi). Protagonista di epi-sodi estremi nel gusto per il recupero neotrecentesco (Incoronazione della Vergine, 1888, eseguita da G. Migliorini nel Duomo di Modena, ripresa da J. Tortiti), fu anche autore di tele di garbato e minuto realismo (Le piccole lettrici, La pastora, coll. privata) o di abili citazioni come in Lo studio dell'artista (biblioteca di Campogalliano, Modena), dove si richiamò a un analogo soggetto di A. Chierici.
Forti Edoardo (Ettore) *
FORTI EDOARDO (ETTORE)
Attivo a Roma fra la seconda metà del XIX e l'inizio del XX secolo
Sono ben poche le notizie biografiche su questo prolifico pittore, conosciuto anche come Ettore Forti. Secondo le fonti, svolse attività espositiva a Berlino fra il 1893 e il 1897 e nel 1905 partecipò con due opere alla Mostra della romana Società degli Amatori e Cultori. Prediligeva i soggetti di genere ispirati alla Roma antica e particolarmente quelli legati all’ambientazione pompeiana, di grande successo nell'ultimo trentennio del secolo, che trattava con precisione e finitura fotografiche.


