Skip to main content

Fornara Carlo *

FORNARA CARLO
Prestinone (Novara) 1871 - 1968
Proveniente da una famiglia contadina, rivelò presto buone capacità di disegnatore e fra il 1884 e il 1891 poté frequentare la Scuola d'Arte di Santa Maria Maggiore (Novara), dove fu allievo di E. Cavalli. Esordì alla Triennale milanese del 1891: qui i suoi Ricordanze e Bottega del calderaio, di modi tradizionali, comparvero accanto alle opere divisioniste di G. Previati e G. Segantini. L’incontro con la pittura di quest'ultimo e la scoperta dell'opera di A. Fontanesi ebbero un'importanza decisiva nel suo percorso formativo. Nel 1894 compì il primo viaggio in Francia e fra il 1896 e il 1897 soggiornò a Lione insieme a G. B. Ciolina, suo antico compagno di studi, con il quale aveva condiviso le prime esperienze artistiche. Per la Triennale di Milano del 1897 relizzò En plein air, ma a causa degli arditi giochi di luce e del cromatismo intenso l’opera non venne ammessa. Fu però sostenuto da Segantini, che aveva avuto modo di apprezzare Pascolo alpino e Pomeriggio estivo (entrambi esposti alla Biennale di Venezia nel 1899) e che lo chiamò a collaborare a Panorama dell'Engandina, il grande dipinto destinato alla Mostra parigina del 1900: a conferma di questo legame, resta la dedica che alla morte del grande pittore, Fornara appose al trittico L'annuale vicenda (coll. privata), presentato alla Triennale di Milano del 1900. Entrato nel gruppo dei primi Divisionisti insieme a G. Pellizza da Volpedo, ad A. Morbelli e a P. Nomellini, dall’inizio del secolo propose alle principali manifestazioni la sua originale esaltazione della natura, con opere di ampio respiro, come il trittico La Parabola della Natura (esposto alla Quadriennale di Torino del 1902), Fontanalba (esposto a Venezia nel 1904). Legatosi commercialmente ad A. Grubicy, raggiunse successo e fama internazionali. Sue opere sono conservate a Milano, presso la Galleria d’Arte Moderna (Fine d'inverno in Val Maggia), nella Quadreria dell’Ospedale Maggiore (Paesaggio di Montagna) e nel Museo della Scienza e della Tecnica (Laghetto alpino).


Formis Befani Achille *

FORMIS BEFANI ACHILLE
Napoli 1832 - Milano 1906
Studiò paesaggio con G. Smargiassi all’Accademia di Napoli ed espose alle mostre borboniche del 1848 e del 1851 (Vesuvio e Paesaggio). Prima del 1860 si trasferì a Milano dove si avvicinò a E. Gignous, G. Bertini ed E. Pagliano. Assunto lo pseudonimo di Formis, presentò a Brera i suoi paesaggi tratti nei luoghi delle imprese garibaldine (1860, Un avamposto dell'armata di Garibaldi presso Milazzo), vedute meridionali (1864, Annacquatojo nella campagna napolitana) e lombarde (1870, Letto del fiume Lambro presso Canzo, Milano, Galleria d’Arte Moderna). Con gli ultimi anni '60 aveva anche intrapreso viaggi in Egitto e in Turchia, dove trovò ispirazione per una ricca produzione di quadri di gusto orientalista che lo resero noto (Case arabe presso il Cairo, Carrozza turca, Fontana alle acque dolci d'Asia, inviati a Torino nel 1874). Espose con assiduità fino al 1906 (Torrente, inviato nel 1883 all’Esposizione Internazionale di Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna), aprendosi negli ultimi anni a spunti simbolisti (Armonie montanine, presentato a Milano nel 1900).


Istituto Matteucci
viale Buonarroti, 9 – 55049 Viareggio (LU)
tel +39 0584 54354 info@istitutomatteucci.it
privacy policy – cookie policy

Iscriviti alla Newsletter dell’Istituto Matteucci

Facendo clic per iscriverti, riconosci che le tue informazioni saranno trattate seguendo la nostra Privacy Policy

© 2025 Istituto Matteucci. All right reserved
Nessuna parte di questo sito può essere riprodotta o trasmessa con qualsiasi mezzo senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’Istituto Matteucci