Follini Carlo *
FOLLINI CARLO
Domodossola (Novara) 1848 - Genova 1938
Dopo i primi studi da autodidatta, si iscrisse nel 1873 all'Accademia Albertina di Torino e seguì il corso di pittura di paesaggio tenuto da A. Fontanesi. Nello stesso anno vinse un premio accademico per il Paesaggio ed esordì alla Promotrice torinese (Casolare di pescatori, Un angolo del mio giardino). Dal 1877 al 1879 soggiornò a Bologna, di dove passò a Firenze e nel 1880 a Napoli (Tramonto, esposto alla Promotrice Salvator Rosa nel 1880). Rientrato a Torino, dal 1881 al 1937 prese parte alle mostre della Promotrice e del Circolo degli Artisti. Durante i numerosi viaggi in Italia e in Europa fece studi dal vero, da completare in seguito con l'impiego di tecniche e di tematiche diverse: dalle marine (Fosco tramonto-Viareggio, 1902, Torino,Galleria Civica d’Arte Moderna) ai paesaggi lacustri e lagunari, alle vedute alpine (Abbeveraggio sulle Alpi, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), alle nature morte (Natura morta, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna). Elogiato dalla critica e sostenuto dal collezionismo, partecipò alle maggiori rassegne con una fitta produzione, connotata dal tratto elegante e dalla pennellata sciolta ed espressiva. Le opere della maturità, non esenti da una certa ripetitività, trassero spunti dalla Scuola di Rivara e suggestioni formali da L. Delleani e dai Divisionisti lombardi.
Folli Francesco *
FOLLI FRANCESCO
Attivo a Firenze fra il 1869 e il 1894
Pittore di genere, iniziò la sua attività espositiva alla Promotrice di Firenze, dove presentò nel 1869 La ricerca di una nota e nel 1870 La scelta di un fiore. Da allora la sua presenza alle mostre fu costante, con maggiore frequenza a quelle fiorentine; fu a Milano nel 1872 (Contadina e Puerpera), a Napoli all’Esposizione Nazionale nel 1877 (La barba), a quella di Roma nel 1883 (Il libro proibito), alla Triennale di Milano nel 1894 (Musica, Lettura). La sua pittura accurata, unita all’affabilità dei soggetti, incontrò il favore del pubblico, procurandogli una buona posizione economica, tanto che fu tra i primi ad avere lo studio nella fiorentina piazza Donatello, all'interno di uno stabile fatto appositamente costruire dagli artisti.


