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Lavagna Fieschi Ignazio*

LAVAGNA FIESCHI IGNAZIO
Reggio di Calabria 1814 -1871
Giunto a Napoli intorno al 1837 si iscrisse all'Accademia di Belle Arti, dove fu allievo di S. Fergola. Aderì al vedutismo della Scuola di Posillipo, avvicinandosi alle opere di G. Gigante per l'impostazione compositiva e a quelle di A. Sminck van Pitloo per la pennellata filamentosa. Riprese i consueti motivi del paesaggio napoletano (Panorama del Golfo di Napoli, 1842; Amalfi-Valle dei Mulini, 1844, entrambi al Museo Archeologico di Reggio di Calabria), siglando le sue opere con il monogramma “I. L. F.”. Sul finire degli anni '40 tornò a Reggio, dove fu il primo maestro di G. Benassai.


Laurentini Crispoldo*

LAURENTINI CRISPOLDO
Foligno (Perugia) 1780 ? - 1856
Soltanto le antiche guide di Foligno conservano sporadiche notizie su questo «buon pittore d'ornato». Eseguì diversi interventi nelle chiese cittadine, tra i quali figurano il dipinto per l'altar maggiore di Santa Maria in Campis e i quadretti della Via Crucis nella chiesa della confraternita del Suffragio, l’affresco della facciata di Sant’Anna e la tela raffigurante San Pellegrino Laziosi a San Giacomo.


Laura Domenico*

LAURA DOMENICO
Ventimiglia 1845 - Porto Maurizio 1915
Allievo in giovane età di L. Massabò, studiò all'Accademia di Firenze con A. Ciseri e S. Ussi. Passò quindi a Milano, dove frequentò lo studio di G. Bertini ed entrò in contatto con alcuni pittori della scuola lombarda, fra cui T. Cremona. Dipinse paesaggi e scene di genere, partecipando alle promotrici di Genova (1875, Dopo il temporale) e di Torino (1876, Quando viene la mamma! ; 1881, Abbasso il maestro), alle mostre di Milano (1884, Pastorella ligure, Vecchia Liguria) e di Firenze (1884, Decime).


Laudati Raffaele*

LAUDATI RAFFAELE
Napoli 1862 - 1941
Trascorsi gli anni della giovinezza prima ad Altamura (Bari) e dopo a Napoli, si iscrisse a Roma alla facoltà di legge, ma tralasciò gli studi per dedicarsi da autodidatta alla caricatura, collaborando con la rivista II Cicero-ne (1887). Proseguì questa attività anche durante i successivi soggiorni parigini (dal 1880 ca.) e londinese (1892-1894 ca.). Dopo una lunga permanenza in Italia, fece nuovamente ritorno a Parigi (1914), assimilandone la cultura e sviluppando un'intensa attività espositiva. Apprezzato ritrattista eseguì, in forme derivate dal pointillisme, anche numerosi paesaggi e nudi di donna (Paesaggio luminoso, Nudo di donna, Bari, Pinacoteca Provinciale). Ad Altamura, dove l'artista tornò dopo il 1932, si trovano diverse sue opere (La famiglia nel claustro e Ritratto di donna, Municipio), per lo più in collezioni private.


La Pegna Francesco Antonio*

LA PEGNA FRANCESCO ANTONIO
Barletta (Bari) 1769 - Napoli 1817
Dopo la prematura morte del padre, anch'egli pittore, si trasferì a Napoli, dove studiò all’Accademia del Disegno, allievo prediletto di J. H. W. Tischbein. All'attività grafica del maestro sembra rimandare il disegno Saverio Salfi legge il Timoleone di Alfieri (1794, Napoli, Museo di San Martino), dai tratti immediati e sintetici: vi è riconoscibile, fra gli altri, il canonico Oronzio de' Bernardi, del quale l'artista realizzò anche un penetrante ritratto. Eseguì opere di tema sacro (San Francesco orante ai piedi di Gesù e della Vergine, 1803, chiesa di Santa Chiara, Mola) e dal 1809 ebbe l'incarico di assistente alla Scuola di Disegno e di Figura diretta da C. Angelini.


Landriani Carlo*

LANDRIANI CARLO
Soresina (Cremona) 1807 - 1875
Allievo di G. Diotti all’Accademia Carrara di Bergamo, condusse vita appartata nella sua cittadina natale. Nel 1835 presentò all'Esposizione dei concorsi braidensi di Milano un ritratto e due dipinti di soggetto religioso, realizzati per una committenza privata (La visitazione di Santa Elisabetta, La Vergine col Bambino). Eseguì opere anche per la locale parrocchia di San Siro, mentre con Un momento decisivo della battaglia di San Martino, da lui offerto nel 1859 alla municipalità, si cimentava in un tema di storia contemporanea.


Lampugnani Achille*

LAMPUGNANI ACHILLE
Milano 1836 - Novara 1904
Allievo di F. Hayez presso la milanese Accademia di Brera, nel 1859 prese parte alla guerra d’Indipendenza nelle file garibaldine. Tornato agli studi, ottenne riconoscimenti alle esposizioni accademiche del 1861 (Il levita, Un episodio del sacco di Roma), del 1862 (L'adultera) e del 1863 (Dante che consiglia Giotto, presen-tato insieme a Ildegonda). Trasferitosi a Novara, fu attivo come ritrattista (Ritratto di vecchia signora, 1868, Novara, Galleria d’Arte Moderna P. e A. Giannoni) e come pittore di soggetti sacri (San Gaudenzio, Palazzo dell’Arcivescovado; Sant'Agabito, cattedrale). Seppure saltuariamente, inviò alle esposizioni soggetti di genere (La caccia domestica, esposto a Torino nel 1877; Il corredo, esposto alla Permanente di Milano del 1890).


Lampi Giovanni Battista*

LAMPI GIOVANNI BATTISTA
Trento 1775 - Vienna 1837
Dal 1786 al 1794 fu allievo dell'Accademia di Vienna, dove per quattro anni seguì i corsi del padre (del quale era omonimo) e poi quelli di H. Feger e di H. Maurer. Autore di soggetti storici, mitologici e di genere, seguì le orme paterne, divenendo a sua volta ritrattista apprezzatissimo nelle grandi corti. Molto vicino ai modi di Giovanni Battista senior, fino a confondersi con lui, soprattutto nelle opere del periodo giovanile, quando la collaborazione fu strettissima, se ne distaccò progressivamente, rivelando una personalità artistica meno forte e una maggiore propensione alle poetiche neoclassiche (Anton von Leeb, 1812,Vienna, Galleria del Belvedere). Il fratello Francesco (Klagenfurt 1782 - Varsavia 1852), formatosi anch’egli a Vienna, fu attivo dal 1814 a Varsavia e si dedicò prevalentemente al paesaggio, alla pittura storica e a quella di genere.


La Manna Giuseppe*

LA MANNA GIUSEPPE
Palermo 1852 - 1931
Attivo a Palermo, si dedicò a varie tecniche decorative, interpretando il gusto neomedievale tipico dell'eclettismo di fine secolo. Al Villino Caruso realizzò pitture su cuoio; a Villa Pietratagliata eseguì pitture su metallo per il soffitto a lacunari della camera da letto e pitture su stoffa per le pareti (1897); a Villa Whi- taker compose arazzi dipinti. Lasciò pitture a finto mosaico nella chiesa dei SS. Pietro e Paolo.


Lallich Giuseppe*

LALLICH GIUSEPPE
Spalato (Dalmazia) 1867 - ?
Studiò all’Accademia di Venezia con P. Molmenti. Nel 1893 venne in contatto con il conte di Fiandra, fratello di re Leopoldo del Belgio, da cui ebbe numerose commissioni. Nel 1896 lavorò a Milano come illustratore e l'anno seguente passò a Parigi, dove si dedicò alla ritrattistica. Rientrato in Dalmazia, dovette di nuovo espatriare per motivi politici, riparando dopo il 1918 a Roma, dove ebbe una proficua attività espositiva. Diversi paesaggi dalmati furono acquistati dallo stato perla Galleria Nazionale d'Arte Moderna (fra gli altri, Una via di Ragusa).


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