Ferrario Giovanni Battista *
FERRARIO GIOVAN BATTISTA
Milano 1845 - dopo il 1887
Artista ancora pressoché sconosciuto, si formò a Milano all’Accademia di Brera, dove debuttò nel 1867 con una tela dal titolo La cappella di Sant'Antonio nella chiesa di San Lorenzo, ritenuta degna della menzione onorevole. Dagli anni ’70, dopo essersi brevemente cimentato con soggetti storici, trattò la pittura di genere in numerose tele legate a una medesima intonazione sentimentale (Mistero del cuore, esposto alla Promotrice di Genova del 1883; Amore e musica, esposto a Milano nel 1887).
Ferrario Carlo Romeo *
FERRARIO CARLO ROMEO
Milano 1833 - 1907
Formatosi all’arte presso L. Scrosati, dal 1852 studiò all’Ac cademia milanese di Brera sotto la guida di E. Robecchi e di L. Vimercati. Dal 1860 fu assistente di L. Bisi alla cattedra di prospettiva di Brera e dopo il 1887 subentrò al maestro. Dal 1866 al 1880 fu direttore e scenografo presso il teatro alla Scala, imponendosi come interprete privilegiato del melodramma verdiano. In stretta relazione con il lavoro di scenografo fu la sua vicenda di pittore di interni e vedute prospettiche, genere a cui si dedicò con opere a olio e all’acquerello, presenti alle mostre braidensi fra il 1859 e il 1884. All’Esposizione Nazionale di Torino del 1880 figurava con un consistente invio di acquerelli con vedute laziali e liguri.
Ferrarini Pier Giuseppe *
FERRARINI PIER GIUSEPPE
Parma 1853 - Rieti 1887
Si iscrisse nel 1866 alla Scuola di Paesaggio dell’Accademia di Belle Arti di Parma, dove nel 1876 ottenne la patente per il disegno industriale. E’ stato spesso confuso con l’omonimo Giuseppe, al quale vengono solitamente assegnate le opere di maggior respiro, come Lago di Piediluco (1887, Parma, Istituto d’Arte Toschi), che recupera schemi e atmosfere care ai Macchiaioli. Partecipò con assiduità dal 1865 al 1887 alle esposizioni di Milano, Firenze, Genova, Torino, Venezia; un discreto successo ottenne alla Promotrice parmense del 1879 la tela Sanctus (Salsomaggiore, Municipio), improntata a un verismo di marca morelliana, inviata nel 1880 anche all’Esposizione Nazionale di Torino e nel 1884 a Firenze.
Ferrarini Giuseppe *
FERRARINI GIUSEPPE
Parma 1846 - Brighton (Gran Bretagna) dopo il 1896
Figlio di un orefice, si formò con G. Carmignani all’Accademia di Parma, dove entrò sedicenne e fu premiato nel 1865 e nel 1866. Passato a studiare a Firenze, abbandonò certi schematismi prospettici delle prime opere (Chiostro di San Quintino, 1865, Parma, Galleria Nazionale) per aprirsi a nuovi stimoli riconoscibili in una tela oggi attribuitagli, Baracconi di Porta Nuova (Parma, Galleria Nazionale), avvicinandosi alle soluzioni di V. Cabianca, che poté conoscere nel 1864 a Parma. Espose soggetti prevalentemente agresti a Milano, a Torino, a Genova, a Parma, (Il ritorno all'ovile, 1870, Parma, Municipio). Compì numerosi viaggi che lo portarono nel 1872 a Nizza (decorazione della sala Maggiore del Casinò), quindi in Australia (1881-1887) e poi a Roma, dove espose nel 1901 (L'albero che cade) e nel 1906 (La Piastra). Spesso confuso col più giovane Pier Giuseppe, lasciò poche opere che hanno subito alterne attribuzioni.

