Fergola Francesco *
FERGOLA FRANCESCO
Napoli 1791 - Messina 1845
Ingegnere-geografo del Reai Ufficio Topografico di Napoli, sulle orme del padre Luigi e dei fratelli si dedicò alla pittura di paesaggio. Le sue vedute “a volo d'uccello”, inquadrate prospetticamente e con un'attenta individuazione dei luoghi, risentono della sua esperienza di topografo (Veduta dei Ponti Rossi, 1830, Napoli, Palazzo Reale). Partecipò alle esposizioni borboniche del 1826 con Veduta di Pirozzi e Veduta di palazzo di Donna Anna a Posillipo, del 1830 con Veduta di Napoli dal Campo, e del 1835 con Eruzione del Vesuvio. Della sua produzione sono note anche alcune gouaches oggi in collezione privata.
Fergola Alessandro *
FERGOLA ALESSANDRO
Napoli 1800 ca. - dopo il 1860
Paesista come il padre Luigi e il fratello Salvatore, vicino ai pittori della Scuola di Posillipo, fu presente alle esposizioni borboniche a partire dal 1826 (Studio di cortile, Roma, Camera dei Deputati; 1830, Veduta dell'Eremo di Capodimonte, Gruppo di querce; 1837, due Vedute; 1839, Fiera di Teano). Un suo dipinto, Paesaggio al tramonto, si conserva a Sorrento nel Museo Correale di Terranova. Dopo il 1855 si dedicò anche alle arti minori, realizzando in collaborazione con G. Toma decorazioni su vetro e stoffa.
Feragutti Visconti Adolfo *
FERAGUTTI VISCONTI ADOLFO
Pura (Svizzera) 1850 - Milano 1924
Allievo dal 1868 dell’Accademia di Brera a Milano, vi completò gli studi con G. Bertini e F. Barzaghi, dopo un periodo trascorso a Firenze alla Scuola di S. Ussi. Si dedicò alla pittura di storia (Ius primae noctis, esposto a Brera nel 1881, Milano, Pinacoteca di Brera) e dalla metà degli anni '80 alla natura morta, affermandosi con composizioni dai toni caldi e vibranti. Nei quadri di figura oscillò fra una emotività di derivazione scapigliata (Primi baci, 1884,coll. privata) e modi di più controllata fermezza, riconoscibili in Ritratto della nobildonna Eleonora Cottalorda-Tellini (Milano, Galleria d'Arte Moderna), che gli valse il premio Principe Umberto all’Esposizione di Brera del 1891. Ottenuta nel 1888 la cittadinanza italiana, fu assiduo alle manifestazioni nazionali (Maternità, Giorni felici, esposti a Roma nel 1895). Dopo le suggestioni simboliste delle Maghe persiane (trittico a pastello esposto alla Biennale di Venezia del 1905), la sua attività conobbe una originale fase espressiva in seguito al viaggio argentino del 1908 (Maternità, Lugano, Museo Civico).
