Skip to main content

La Barbera Antonio*

LA BARBERA ANTONIO
Trapani 1845 - Erice (Trapani) 1927
Studiò presso il pittore trapanese A. Marrone per poi trasferirsi all’Accademia romana di San Luca, sotto la guida di F. Coghetti, F. Podesti e del conterraneo N. Carta. La sua attività di ritrattista e pittore, dalla sensibilità ora romantica ora verista, con accenti satirici, si svolse a Erice, dove visse solitario fino alla morte. Le fonti ricordano molti ritratti di personaggi locali, realizzati alla fine dell’Ottocento, oltre a progetti per la decorazione di alcuni palazzi trapanesi. Presso la Biblioteca Comunale di Paceco (Trapani) si conservano due disegni d'impronta caricaturale e nel Museo Pepoli di Trapani un dipinto d’ispirazione letteraria (Margherita Pusterla).


Kock (Ceck) Francesco*

KOCK (CECK) FRANCESCO
Roma 1800 - 1861
In qualità di copista e di restauratore ricoprì, come già il padre, la carica di ispettore del Pontificio Studio dei Mosaici. Frequentò i corsi dell’Accademia di San Luca, dove nel 1824 fu premiato con II buon samaritano, conservato nell’istituto romano. Privilegiò la pittura di soggetto sacro e in alcune tele sperimentò tecniche pittoriche nuove (Educazione di Maria, sacrestia della chiesa di Santa Maria dell’Anima, Roma). Il suo stile risente degli insegnamenti accademici e della pittura neoclassica di inizio secolo.


Kirchmayer Cherubino*

KIRCHMAYER CHERUBINO
Venezia 1848 - dopo il 1903
Figlio di Giovanni, titolare dell’omonima litografia, frequentò i corsi dell’Accademia veneziana dove, negli anni precedenti il suo trasferimento in Inghilterra nel 1894, tenne la cattedra di pittura. Apprezzato ritrattista e vedutista, si dedicò anche alla scena di genere e partecipò alle esposizioni di Milano (1874, Ritratto, Dal mercato, La cilecca; 1880; 1889) e a quelle di Venezia (1887, Amore e Psiche, Ritratto; 1903, Ritratto del padre, Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro).


Kiprenskij Orest Adamovic*

KIPRENSKIJ OREST ADAMOVIČ
Pietroburgo (Russia) 1782 - Roma 1836
Nel 1788, emancipato dallo stato servile, frequentò l’Accademia di Pietroburgo. Durante un primo soggiorno a Roma (1816-1822), dipinse ritratti (Autoritratto, 1820, Firenze, Uffizi), soggetti storici (Il sepolcro di Anacreonte, 1821, perduto) e di genere. Tornato in patria, raggiunse presto una felice interpretazione del ritratto romantico, visibile per esempio nell’effigie del poeta A. S. Pǔskin (1827, San Pietroburgo, Galleria Tretjakov). Nel 1828 si stabilì in Italia soggiornando a Roma, Firenze, Bologna, Milano e Napoli: qui nel 1830 partecipò alla Mostra Borbonica con undici ritratti (fra gli altri Una zingara al lume di notte, da identificarsi con L'indovina con candela del Museo Russo di San Pietroburgo), un paesaggio e un soggetto mitologico. A Roma, nel 1833, espose con gli Amatori e Cultori il Ritratto del padre e quello dell’amico A. Thorvaldsen (San Pietroburgo, Museo Russo).


Kandler Giovanni (Nane)*

KANDLER GIOVANNI (NANE)
Trieste 1805 - 1865
Figlio di Paolo, scenografo e decoratore, e fratello di Pietro, noto storico e letterato, frequentò l'Accademia di Venezia e studiò disegno a Roma. Fu ritrattista e pittore di scene d’interno assai attivo a Trieste, dove era membro della Società di Minerva. Si occupò anche di pittura sacra (San Sergio, cattedrale di Trieste) mentre un nutrito gruppo di suoi disegni, studi e schizzi di paesaggi, vedute, ritratti, allegorie, scene sacre e in costume sono conservati presso il triestino Museo Civico di Storia e Arte. Fra le sue opere più caratteristiche La famiglia Kandler (1830 ca., Trieste, Museo Civico di Storia e Arte), I genitori di Pietro Kandler (Trieste, Museo Revoltella) e Scena in costume medievale (1834, Trieste, Museo Civico Morpurgo De Nilma), vivace affresco di vita quotidiana.


Jovane Achille*

JOVANE ACHILLE
Attivo a Napoli dal 1833 al 1865 ca.
Formatosi all'Accademia di Belle Arti di Napoli dipinse soggetti storici e mitologici, ma si dedicò anche alla pittura religiosa lavorando per diverse chiese locali. Esordì alla Mostra Borbonica del 1833 (Mezza figura di schiena, La Madonna, da Raffaello e Un povero che va mendicando con un ragazzo) e vi ritornò nuovamente nel 1835, nel 1837 (Mercurio che porge la lira ad Apollo e Gladiatore morente), nel 1839 (L‘Annunziata, da Scipione da Gaeta e Cajo Mario atterrisce il sicario Cimbro) e nel 1845 (due Ritratti a mezza figura e Munificenza di Carlo III). Nel 1855 presentò Re Carlo III che parte per la battaglia di Velletri, ammirato dalla critica per il felice equilibrio compositivo e per la fedeltà nella ricostruzione storica. Minor successo ottenne nel 1859 quando presentò San Fernando Re di Castiglia. Risulta elencato fra gli accademici ancora nel 1865.


Jannotta Pasquale Antonio*

JANNOTTA PASQUALE ANTONIO
Casapulla (Caserta) 1838 - 1901
Compiuti i primi studi a Caserta con M. La Porta, si trasferì a Napoli dove fu allievo di S. Altamura, F. Maldarelli e V. Petrocelli all'Accademia. Esordì nel 1859 all’ultima Mostra Borbonica con uno studio dall'antico e nel 1866 inviò alla Promotrice partenopea un tema caro alla scuola romantica (Buoso da Duéra, Napoli, Museo di Capodimonte). Dipinse anche ritratti (Ritratto di mietitore, Caserta, Palazzo Reale) e lavorò come frescante in diverse chiese lucane e calabresi.


Jannotta Michele*

JANNOTTA MICHELE
Casapulla (Caserta) 1866 - Puccianiello (Caserta) 1918
Avviato all'arte dal padre Pasquale Antonio, fu allievo di G. Toma all'Accademia di Belle Arti di Napoli e frequentò Io studio di V. Marinelli. Dopo un soggiorno in America fu attivo nell’Italia meridionale, dedican-dosi alla ritrattistica (Ritratto di Giacomo Stroffolini, Santa Maria Capua Vetere, Municipio) e alla pittura di paesaggio. Espose a Roma nel 1903 (Le lavandaie di Lauria-Basilicata) e nel 1904 (La campana del chiostro) e alla Promotrice napoletana del 1904 (Impressione e Al convento).


Izzo Raffaele*

IZZO RAFFAELE
Napoli 1842 - dopo il 1916
Compagno di studi di A. Campriani e di G. De Nittis, si formò all’Accademia di Napoli e, secondo le fonti, fu poi in contatto con la Scuola di Resina, dalla quale accolse la lezione verista. Dipinse marine e paesaggi napoletani e talvolta scene di genere. Nel 1877 inviò all’Esposizione Nazionale Marina delle coste di Napoli, apprezzata dalla critica per l’attento realismo. Alla Promotrice partenopea, dove fu presente dal 1867 al 1894, espose nel 1870 Rimembranza del R. Bosco di Capodimonte, nel 1875 Bettola di campagna e Interno del palazzo della Regina Giovanna, e nel 1881 Al Palazzo di Donn'Anna Carafa a Posillipo, acquistato dalla Provincia di Napoli.


Isé Giuseppe*

ISÉ GIUSEPPE
Napoli 1840 ca. - 1867
Sono poche le notizie biografiche su questo pittore formatosi all'Accademia napoletana sotto la guida di C. Guerra: come suo allievo esordì alla Mostra Borbonica nel 1855 (Studio di mezza figura). Nel 1866 espose alla Promotrice partenopea opere di soggetto neopompeiano (Peristilio pompeiano e I Lari). All'esposizione dell'anno successivo fu presente con Una bagnante pompeiana, di proprietà della Promotrice: il dipinto, non finito, fu ammirato da V. Imbriani che avrebbe sottolineato le doti del giovane pittore e caricaturista, la cui prematura scomparsa aveva impedito la realizzazione di opere più significative.


Istituto Matteucci
viale Buonarroti, 9 – 55049 Viareggio (LU)
tel +39 0584 54354 info@istitutomatteucci.it
privacy policy – cookie policy

Iscriviti alla Newsletter dell’Istituto Matteucci

Facendo clic per iscriverti, riconosci che le tue informazioni saranno trattate seguendo la nostra Privacy Policy

© 2025 Istituto Matteucci. All right reserved
Nessuna parte di questo sito può essere riprodotta o trasmessa con qualsiasi mezzo senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’Istituto Matteucci