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Fanti Erminio *

FANTI ERMINIO
Parma 1821 - 1888
Padre di Enrico, ereditò da G. Boccaccio, suo insegnante all'Accademia di Parma, il gusto per le inquadrature scenografiche (Cortile rustico, Parma, Istituto d’Arte Toschi) e da G. Drugman la raffinatezza cromatica (Castello di Montechiarugolo visto dall'Enza, Parma, Galleria Nazionale). Nel 1847 vinse il pensionato romano (documentato da un album di disegni): da Roma inviò a Parma, come saggio, una Veduta di Castel Gandolfo (Parma, Galleria Nazionale). Nel 1849, all’arrivo dei francesi, riparò a Tivoli, dove realizzò numerose vedute, probabilmente le stesse che alcuni anni dopo presentò alle esposizioni di Mi-lano (1862, I dintorni della campagna romana), Torino (1864, Le cascatelle di Tivoli) e Vienna (1873, Veduta di Tivoli). Rientrato nel 1850 nella sua città ebbe la nomina all'Accademia per la cattedra di paesaggio, intrecciando in seguito rapporti anche con la vicina Modena, come attesta la sua partecipazione alla Mostra dell'Atestina del 1861 (Chiesa di San Giovanni). Fu anche autore di gustose scenette popolari (Giocolieri in una piazza di paese, Parma, coll. Cassa di Risparmio) e di soggetti risorgimentali (Bivacco dei bersaglieri, Parma, Istituto d'Arte Toschi).


Fanfani Enrico *

FANFANI ENRICO
Firenze 1824 - dopo il 1885
Studiò all’Accademia di Firenze dal 1836 al 1853, ottenendo sussidi e premi. Esordì al concorso di quell’istituto per l'anno 1845 con un tema ariostesco, La morte di Zerbino. Predilesse il soggetto di genere connesso con la storia biblica o letteraria: nel 1851 presentò all’Accademia l'Obolo della vedova e nel 1857 Milton cieco che detta alle figlie il Paradiso Perduto (entrambi a Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti), opere che denunciano l'attrazione dell'artista per forme puriste prima e naturalistiche poi. Nel 1852 partecipò alla Promotrice fiorentina con La primavera e vi tornò in seguito con i temi a lui più congeniali: L'ultima confessione di Beatrice Cenci (1855), Torquato Tasso al convento di S. Onofrio, Rebecca al pozzo, Bice neI sotterraneo di Rosate (1856). Al 1860 ca. risale un soggetto di storia contemporanea, ambientato in piazza della Signoria a Firenze: La mattina del 27 aprile 1859, presentato alla I Esposizione Nazionale di Firenze del 1861.


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