Iraci Alberto*
IRACI ALBERTO
Perugia 1876 - 1958
Di formazione tipicamente eclettica, acquisita presso l’Accademia perugina negli anni ’90 e consolidata nella lunga collaborazione con D. Bruschi, appartenne a quella cultura ottocentesca destinata a sopravvivere in provincia ben oltre i primi decenni del secolo. Premiato all’Esposizione umbra del 1899 per uno studio dal vero, lavorò a Roma per diversi anni con Bruschi e fu presente poi a varie collettive umbre e alle mostre romane degli Amatori e Cultori delle Belle Arti; nel 1903 espose due studi con l’Associazione de-gli Acquarellisti. Nel 1924 eseguì alcune decorazioni neogotiche nel padiglione umbro della Fiera di Milano.
Iraci Alberto*
IRACI ALBERTO
Perugia 1876 - 1958
Di formazione tipicamente eclettica, acquisita presso l’Accademia perugina negli anni ’90 e consolidata nella lunga collaborazione con D. Bruschi, appartenne a quella cultura ottocentesca destinata a sopravvivere in provincia ben oltre i primi decenni del secolo. Premiato all’Esposizione umbra del 1899 per uno studio dal vero, lavorò a Roma per diversi anni con Bruschi e fu presente poi a varie collettive umbre e alle mostre romane degli Amatori e Cultori delle Belle Arti; nel 1903 espose due studi con l’Associazione de-gli Acquarellisti. Nel 1924 eseguì alcune decorazioni neogotiche nel padiglione umbro della Fiera di Milano.
Huber Jakob Wilhelm*
HUBER JAKOB WILHELM
Düsseldorf (Germania) 1787 - Zurigo (Svizzera) 1871
Allievo di suo padre, si trasferì in Italia nel 1810, dimorando a Roma fra il 1811 e il 1814 e a Napoli dal 1816 al 1821: di qui fece brevi soggiorni in Sicilia. Paesaggista e litografo fu amico di A. Sminck van Pitloo. Poco nota la produzione del periodo napoletano (tre disegni con Paesaggi, Napoli, Museo di San Martino; Paesaggio, Monaco, Raccolta Bunemmann), durante il quale svolse un ruolo non secondario nella diffusione della tecnica dell'acquerello: ebbe tra i suoi allievi anche G. Gigante, R. Carelli e A. Vianelli.
Hoffmann Tedesco Giulia*
HOFFMANN TEDESCO GIULIA
Würzburg (Germania) 1843 - dopo il 1916
Compiuti i primi studi a Monaco, nel 1870 si trasferì a Firenze, dove conobbe il pittore M. Tedesco che sposò nel 1874. Dopo un soggiorno a Roma, verso il 1880 si stabilì con il marito a Portici, presso Napoli. Trattò sia l’olio sia il pastello e dipinse scene di genere, ritratti, paesaggi e composizioni floreali. Nel 1881 esordì a Firenze (L'anniversario), ritornandovi anche in seguito con temi letterari comuni anche alla produzione del marito (1881, Timone d'Atene; 1896-1897, Le Sirene). A Torino espose dal 1872 al 1884 (1875, In campagna; Sul lago di Garda; Raccoglimento) e a Napoli dal 1880 al 1906: all'Esposizione Nazionale del 1877 presentò Una madre, giudicato da F. Netti un quadro di raffinata cromia anche se debole nel disegno. Alle mostre romane fu presente nel 1876, 1881, 1882 e all'Internazionale del 1883 inviò sei opere.
Hoffmann Tedesco Giulia*
HOFFMANN TEDESCO GIULIA
Würzburg (Germania) 1843 - dopo il 1916
Compiuti i primi studi a Monaco, nel 1870 si trasferì a Firenze, dove conobbe il pittore M. Tedesco che sposò nel 1874. Dopo un soggiorno a Roma, verso il 1880 si stabilì con il marito a Portici, presso Napoli. Trattò sia l’olio sia il pastello e dipinse scene di genere, ritratti, paesaggi e composizioni floreali. Nel 1881 esordì a Firenze (L'anniversario), ritornandovi anche in seguito con temi letterari comuni anche alla produzione del marito (1881, Timone d'Atene; 1896-1897, Le Sirene). A Torino espose dal 1872 al 1884 (1875, In campagna; Sul lago di Garda; Raccoglimento) e a Napoli dal 1880 al 1906: all'Esposizione Nazionale del 1877 presentò Una madre, giudicato da F. Netti un quadro di raffinata cromia anche se debole nel disegno. Alle mostre romane fu presente nel 1876, 1881, 1882 e all'Internazionale del 1883 inviò sei opere.
Hellweger Franz*
HELLWEGER FRANZ
San Lorenzo in Pusteria (Austria) 1812 - Innsbruck (Austria) 1880
Figlio di commercianti, studiò pittura a Molini, nel Sudtirolo, presso A. Winkler (1827-1830). Dal collezionista di Brunico J. von Vintler venne introdotto nell’ambiente artistico di Monaco di Baviera, dove il pittore A. Stadler lo prese sotto la sua protezione; dal 1832 frequentò i corsi di C. von Zimmermann e H. Hess all’Accademia. Attraverso Hess si avvicinò alla poetica dei Nazareni, prediligendo i soggetti religiosi e dando inizio a una cospicua produzione di dipinti e affreschi per la committenza pubblica (Kunstverein di Monaco, Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum di Innsbruck) ed ecclesiastica (a Monaco, Coblenza, Colonia, Innsbruck), eseguendo fra l’altro una Santa Caterina per la chiesa di Villa Santa Caterina presso Brunico (1837). Nel 1844 intraprese il canonico viaggio a Roma e nel 1851 si spostò da Monaco ad Absam e quindi nel 1862 a Innsbruck. Oltre ad alcuni ritratti agli ultimi tre decenni della sua vita risalgono le numerosissime opere eseguite per le chiese sudtirolesi: dalla Parrocchiale di Brunico (La morte di S. Giuseppe, 1860; Sant’Anna; San Sebastiano, 1861; La morte della Madonna, 1866) alla chiesa dei Cappuccini di Bolzano (Intercessione di San Giuseppe, 1877), fino a centri minori, come Selva dei Molini (Madonna con Bambino e angeli), Villabassa (Cristo, Madonna, 1853), Sesto (San Vito), Sasso (Mater dolorosa, 1862), Riscone (Festa degli Scapolari, 1874).
Haudebourt Lescot Antoniette*
HAUDEBOURT-LESCOT ANTONIETTE
Parigi 1784 - 1845
Ventitreenne, si dedicò alla pittura sotto la guida di G. G. Lethiere. Quindi si stabilì a Roma dove visse fino al 1814, entrando nel 1810 fra gli accademici di San Luca. Nella capitale pontificia incontrò il suo futuro marito, l'architetto L. P. Haudebourt, che sposò nel 1820: dopo il matrimonio firmerà i quadri con il co-gnome di lui. Ottenne riconoscimenti ai Salon parigini (1810, 1819, 1828) con le sue opere “alla Granet”, ispirate a scene di vita popolare e religiosa e spesso legate al soggiorno romano (Una predica presso la basilica romana di S. Lorenzo, 1810; Una rappresentazione di marionette al Pantheon, 1822). Ebbe successo anche come ritrattista, lavorando, fra l’altro, per la duchessa di Berry.
Hartmann Cherubino Luigi*
HARTMANN CHERUBINO LUIGI
Chiavenna (Sondrio) 1810 ca. - Torino 1884
Compì gli studi a Milano intorno al 1830, presso l’Accademia di Brera, risentendo profondamente dello storicismo preromantico proposto da L. Sabatelli. Con un sussidio del comune di Chiavenna si perfezionò a Roma, sotto l’influenza del Purismo nazareno e di T. Minardi. Dalla metà del secolo fino al 1877 fu attivo in Piemonte come frescante di soggetti sacri, ricercato particolarmente per la decorazione a figura sia nei cantieri di restauro sia negli edifici di nuova costruzione, ad Alba (Storie di S. Lorenzo, 1871, cattedrale), a Vicoforte, a Carrù, a Govone (Processo e martirio dei Santi Secondo e Bonifacio, 1873- 1874,Parrocchiale di San Secondo), a Cortemilia. Eseguì anche lavori a monocromo, con la tecnica dell’encausto.
Guzzi Felice*
GUZZI FELICE
Attivo a Milano fra il 1851 e il 1873
A tutt’oggi pressoché sconosciuto, l’artista è ricordato dal 1851 al 1873 nei cataloghi delle esposizioni braidensi di Milano e in quelli delle società promotrici di Genova e di Torino. Si dedicò alla natura morta, con soggetti di frutta e cacciagione, e alla pittura di fiori, genere per il quale ottenne il premio del concorso Girotti all'Esposizione di Brera del 1863. Nel 1873 fu presente all'Esposizione Universale di Vienna con una tela intitolata Una pesca.
Guizzardi Giuseppe*
GUIZZARDI GIUSEPPE
Bologna 1779 - 1861
Fu allievo di B. Valiani all'Accademia di Bologna e negli anni di alunnato eseguì due grandi composizioni: Milone crotoniade ed Elena rapita per la prima volta da Teseo e Pilot (Bologna, Pinacoteca Nazionale). Intorno al 1810 soggiornò a Roma, dove studiò presso l’Accademia del Regno Italico a Palazzo Venezia ed ebbe contatti con P. Palagi; come ultimo saggio di pensionato inviò a Bologna L'infelice medico Polido fatto chiudere nel sepolcro col morto Glauco. Dopo il ritorno nella città natale si dedicò principalmente al restauro e alla traduzione litografica di opere dei manieristi bolognesi.
