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Ducros Abraham Louis Rodolphe *

DUCROS ABRAHAM LOUIS RODOLPHE
Moudon (Svizzera) 1747 - Losanna (Svizzera) 1810
Paesaggista svizzero, giunse in Italia nel 1776 e nei due anni seguenti compì un tour nell'Italia meridionale e a Malta, riportandone studi da elaborare in seguito (Il teatro greco di Siracusa, 1779- 1789, Londra, Victoria and Albert Museum). A Roma frequentò l’Accademia di Francia e nel 1780 pubblicò con l'incisore G. Volpato Vedute di Roma e dintorni. Artista presso la corte papale di Pio VI, famoso e quotato, ebbe, fra le altre, commissioni dal granduca Paolo Romanov nel 1782 (tele conservate nel Palazzo Imperiale di Pavlovsk) e dal collezionista R. Colt Hoare nel 1786 (Stourhead, Inghilterra). Nel 1793 si trasferì a Napoli, dove proseguì la sua ricerca realizzando acquerelli rafforzati a olio e a vernice su tele di grande formato, in cui l’elemento lirico-fantastico aveva la prevalenza sul dato reale (Posillipo da Palazzo Donn'Anna, Caserta, Palazzo Reale). Sospettato di giacobinismo fuggì da Napoli nel 1799.


Duclère Teodoro *

DUCLÈRE TEODORO
Napoli 1815 - 1869
Di origini francesi, fu tra i più fedeli allievi di A. Sminck van Pitloo, di cui sposò la figlia Sofia. Fu vicino ai pittori di Posillipo; predilesse i piccoli formati con scorci di architetture, marine e paesaggi partenopei, sia a olio sia ad acquerello e lasciò numerosi schizzi a matita (Napoli, Galleria dell’Accademia). Già presente alla Mostra Borbonica del 1837 (Veduta di Napoli dallo Scudillo, Napoli, Museo di San Martino), al primo periodo di ossequiosa fedeltà allo stile del maestro fece seguire la padronanza di una tecnica più imme-diata, associata a un uso prevalente di ocra e marroni, vicinissima agli oli di G. Gigante (La barca, 1838, Napoli, Galleria dell'Accademia). Tuttavia la sua stesura appare più liquida e pacata rispetto al tocco denso e nervoso di Pitloo, mentre la severa impaginazione vedutistica lo distingue da Gigante (La casa del Tasso a Sorrento, Sedile Dominova a Sorrento, Sorrento, Museo Correale di Terranova). Dopo l'Unità fu professore aggiunto di paesaggio all’Accademia di Belle Arti napoletana ed espose alle prime mostre della Promotrice Salvator Rosa (1862; 1863, Teatro di Taormina; 1864; 1865).


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