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Giusti Giulio*

GIUSTI GIULIO
Attivo a Venezia nella seconda metà del XIX secolo
Paesaggista, residente a Verona, ritrasse di preferenza motivi lagunari. Buon disegnatore, fu anche sensibile alla resa dei valori cromatici nel paesaggio. Prese parte all’Esposizione della Società Promotrice di Torino nel 1882 e a quella Generale del 1884 (Laguna di Venezia); espose anche a Firenze (1885, fra gli altri, Casino degli Spiriti a Venezia) e a Milano (1888, Sulla spiaggia; 1889, Un rio alla Giudecca; 1893, In riva al Sile).


Giusti Gioacchino*

GIUSTI GIOACCHINO
Napoli 1815 - dopo il 1841
Discendente da una famiglia di decoratori e generisti attivi sullo scorcio del XVIII secolo e fratello di Guglielmo, aderì al vedutismo di tipo convenzionale sulla scia del padre Salvatore (1838, Veduta della casina dei Principi nel parco di Capodimonte, Napoli, Palazzo Reale). Esordì a Napoli in qualità di alunno dell'Accademia nel 1833, con un disegno (Campagna con armenti), e nel 1835 fu premiato per un Paesag-gio. Espose ancora alla Mostra Borbonica del 1837, dove presentò quattro paesaggi (fra i quali c’era forse il luminoso Casino a Posillipo, Napoli, Palazzo Reale) e Veduta di Napoli dalle paludi del ponte della Maddalena (Napoli, Avvocatura Distrettuale). Nel 1841 ottenne un premio per i dipinti Veduta di Pozzuoli dalla strada che porta a Licola e Veduta della Cava.


Giuseppini Filippo*

GIUSEPPINI FILIPPO
Udine 1811 - 1862
Ebbe la sua formazione a Udine presso G. Mattioni, insieme ad altri pittori come A. Dugoni e L. Rizzi. Passò poi all'Accademia di Venezia, dove seguì i corsi di O. Politi e di M. Grigoletti, maturando un orientamento neoclassico. Operò per lo più in Friuli: in Una scena del Diluvio Universale (1836, Udine, Civico Museo di Storia e Arte), divenuto famoso grazie alle numerose riproduzioni, introduceva elementi di espressività romantica con coraggioso anticipo sui tempi. Per un periodo visse a Torino, dove divenne ritrattista di Carlo Alberto di Savoia e del ministro U. Rattazzi, distinguendosi anche per le illustrazioni de I misteri di Torino. Risale a questo periodo L'assedio di Ancona, che fu esposto a Trieste nel 1842. Espose ancora a Venezia nel 1843, nel 1845 e nel 1847 e a Milano nel 1850. Si cimentò anche nell'arte sacra, di cui sono esempio l’ammiratissimo Martirio di santa Filomena (Parrocchiale di Tricesimo) e la Vergine addolorata (esposto a Trieste nel 1843), oltre ad alcune pale realizzate per le chiese di Santa Maria di Sclaunicco e di Tolmezzo.


Giuseppini Filippo*

GIUSEPPINI FILIPPO
Udine 1811 - 1862
Ebbe la sua formazione a Udine presso G. Mattioni, insieme ad altri pittori come A. Dugoni e L. Rizzi. Passò poi all'Accademia di Venezia, dove seguì i corsi di O. Politi e di M. Grigoletti, maturando un orientamento neoclassico. Operò per lo più in Friuli: in Una scena del Diluvio Universale (1836, Udine, Civico Museo di Storia e Arte), divenuto famoso grazie alle numerose riproduzioni, introduceva elementi di espressività romantica con coraggioso anticipo sui tempi. Per un periodo visse a Torino, dove divenne ritrattista di Carlo Alberto di Savoia e del ministro U. Rattazzi, distinguendosi anche per le illustrazioni de I misteri di Torino. Risale a questo periodo L'assedio di Ancona, che fu esposto a Trieste nel 1842. Espose ancora a Venezia nel 1843, nel 1845 e nel 1847 e a Milano nel 1850. Si cimentò anche nell'arte sacra, di cui sono esempio l’ammiratissimo Martirio di santa Filomena (Parrocchiale di Tricesimo) e la Vergine addolorata (esposto a Trieste nel 1843), oltre ad alcune pale realizzate per le chiese di Santa Maria di Sclaunicco e di Tolmezzo.


Giuria Pietro*

GIURIA PIETRO
Savona 1816 - Genova 1876
Frequentò lo studio di A. Oxilia a Savona e poi quello di A. Augero a Torino. Gli interessi per la letteratura italiana e straniera lo influenzarono nella scelta di soggetti d’ispirazione romantica, di preferenza ambientati in paesaggi burrascosi (Camoens salva dal naufragio il manoscritto I Lusiandi, 1869, Savona, Pinacoteca Civica; Lido solitario, 1871, Genova Nervi, Galleria Civica d’Arte Moderna; L’annegata, 1873; Perseo e Danae in balia del mare, esposto a Genova nel 1873). Con tali soggetti e con più rari temi di genere partecipò alla Promotrice genovese dal 1851 al 1875 e a quella torinese dal 1863 al 1876. Fu critico d’arte per L’Arte moderrna e La Gazzetta piemontese.


Giunta Carmelo*

GIUNTA CARMELO
San Cataldo (Caltanissetta) 1850 ca. - Caltanissetta dopo il 1912
Artista di formazione locale, operò nella sua provincia, lasciando numerose opere di carattere devozionale e ritratti. A San Cataldo realizzò le quattro pale d'altare della chiesa di Santa Maria della Catena. A Caltanissetta lavorò per la chiesa della Madonna delle Grazie (L'apparizione della Madonna a Caterina Labouré), per l'ex convento di Santa Flavia (La Madonna Ausiliatrice e II battesimo di Cristo, 1878), per la chiesa del Signore di Campagna (Santa Lucia condotta al supplizio, 1882) e per San Francesco (Madonna del Rosario, 1910). Altre opere si trovano a Santa Caterina Villarmosa, presso San Cataldo, e in collezione privata. Dei ritratti restano diversi esempi nella cattedrale di Caltanissetta (Canonico Pietro Nicosia, 1889), nel Duomo di San Cataldo (Arciprete Arcangelo Salamone) e in collezioni private siciliane (Ritratto dello scultore Francesco Biangardi, 1893).


Giulianini Giovanni*

GIULIANINI GIOVANNI
Forlì 1805 - 1873
Sono poche le notizie sull’attività di questo pittore, che studiò con il suo concittadino P. Agelli. Dopo il 1830 fu a Roma, dove è ricordato fra gli allievi di T. Minardi e dove fu accolto nella Società degli Amatori e Cultori delle Belle Arti (1843). Dopo il 1844 eseguì le due pale d’altare della chiesa forlivese di Santa Maria in Schiavonia (Crocefissione e quattro santi e Vergine Assunta), che rivelano una derivazione dalla pittura sacra del Cinquecento romagnolo. Una vivace sensibilità psicologica è ravvisabile nel Ritratto del cardinale Giuseppe Albani (Forlì, Pinacoteca Comunale).


Giuliani Porfirio*

GIULIANI PORFIRIO
Matelica (Macerata) 1808 - Catanzaro 1892
Allievo di padre Attanasio da Coriano a Macerata, si trasferì ancora giovane a Costantinopoli, rimanendovi a lungo e dedicandosi soprattutto alla ritrattistica. Fatto ritorno in Italia, svolse attività didattica presso la Scuola Tecnica di Macerata, continuando nel contempo a dipingere ritratti (Ritratto della Madre, coll. privata) e paesaggi orientali (Veduta sul Bosforo). Una parte della sua produzione fu dedicata ai soggetti sacri, di cui si conservano in collezione privata alcuni bozzetti (Cristo deposto dalla Croce, La Presentazione di Gesù aI tempio, L'Angolo del Camposanto di Pisa).


Giuliani Giuseppe*

GIULIANI GIUSEPPE
Trani (Bari) 1840 ca. - Napoli dopo il 1904
Nipote del filosofo Giovanni, con un sussidio della provincia di Bari studiò all'Accademia di Napoli e vi ottenne numerosi premi (1863-1867). Nella città partenopea, dove visse e insegnò, partecipò a diverse edizioni della Promotrice con paesaggi e ritratti. Di questo artista è ricordata una vasta produzione (fra gli altri, Un raggio di sole, appartenuto ai Savoia), benché oggi siano note soltanto due opere conservate nella Pinacoteca Provinciale di Bari: Villa vesuviana, del 1870, riconducibile all'influenza della Scuola di Resina e in particolare ai modi di M. De Gregorio, e Donna che legge, del 1873.


Giuffrida Antonino*

GIUFFRIDA ANTONINO
Catania 1861 - Milano 1940
Si trasferì a Napoli nel 1882 per studiare ingegneria ma, introdotto dagli amici G. Casciaro, S. Postiglione e M. De Gregorio, cominciò presto a frequentare lo studio di D. Morelli del quale seguì l'insegnamento. Realizzò in forme di attardato realismo e con notazioni simboliste Charitas Charitatum, che nel 1891 su-scitò discordi pareri alla Mostra di Napoli, Ondata di gloria (Milano, Galleria d’Arte Moderna), Gli inetti (1894, Catania, Museo Civico). E’ ricordata anche la sua attività di ritrattista.


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