Giovannetti Raffaello*
GIOVANNETTI RAFFAELLO
Lucca 1795 - 1855
Studente dell'Istituto d'Arte di Lucca, nel 1822 passò a Roma, dove fu allievo di T. Minardi all'Accademia di San Luca. Risale all'anno seguente il Ritratto del duca Carlo Ludovico di Borbone. Si dedicò ai soggetti di storia e devozionali: fra le sue opere si ricordano il Martirio di Sant'Alessandro del 1840, conservato a Lucca nella chiesa omonima, il Trionfo di Castruccio degli Antelminelli principe di Lucca (1845) e infine Santa Giuliana Falconieri assume l'abito monastico offertole da San Filippo Benizzi (1854, chiesa di Sant’Andrea, Viareggio).
Giori Ludovico*
GIORI LUDOVICO
Fiscaglia di Migliarino (Ferrara) 1795 ca. - Ferrara 1859
Studiò alla Scuola d’Arte di Ferrara con G. Saroli, ottenendo nel 1815 il primo premio per la figura. Grazie a un sussidio del comune si trasferì a Roma, dove frequentò le lezioni dell’Accademia di San Luca. Un San Pietro (chiesa di Massa Fiscaglia, Ferrara), inquadrato da due statue, testimonia la sua stretta aderenza alla grammatica neoclassica. Eseguì un Sacro Cuore per la ferrarese chiesa del Gesù. Apprezzato copista, fu autore di una Decollazione di San Giovanni Battista (già nella chiesa di San Cristoforo alla Certosa di Ferrara), trafugata perché scambiata per l'originale di G. Reni. Abile restauratore, ebbe per molti anni la carica di custode della Pinacoteca ferrarese, della quale redasse un primo regesto.
Giorgini Andrea*
GIORGINI ANDREA
Bologna ? 1768 - Roma 1844
Si formò a Roma, dove frequentò la Scuola del Nudo, quindi Io studio di B. Cavaceppi e infine quello di T. Conca, con il quale lavorò agli affreschi del Duomo di Città di Castello. Partecipe della cultura neoclassica di fine secolo, ne addolcì le forme con l'uso di un colore morbido e pastoso, che aveva assunto da G. Landi, di cui copiò Morte di Camilla regina dei Volsci (Roma, Palazzo Taverna, sala di Camilla). Fu tra gli artisti chia-mati a decorare il Quirinale, dove eseguì Traiano che ordina la costruzione del Foro (1812) per il terzo salone dell’Imperatore e una tela di soggetto sconosciuto per il soffitto della camera da letto del re (1813). Nei Palazzi Apostolici partecipò alla decorazione della sala degli Indirizzi all'interno della Biblioteca Vatica-na (1817-1818), a quella della cappella Paolina ed eseguì la pala per la cappella della Beata Vergine del Rosario (1821). Lasciò l'ultima opera datata (1835) nella chiesa di Santo Spirito in Sassia. In varie chiese del Lazio si trovano numerose sue opere di soggetto sacro: ad Anagni (collegiata di Sant'Andrea), a Filacciano (Sant’Egidio), a Ferentino (Sant'Antonio Abate e Santa Maria Gaudenti). Acquistò fama come restauratore con l’intervento nell'aula Massima del Palazzo Lateranense, a Roma.
Giorgi Giuseppe*
GIORGI GIUSEPPE
Romano di Lombardia (Bergamo) 1814 - Bergamo 1886
Allievo dal 1830 al 1844 di G. Diotti all’Accademia Carrara di Bergamo, fu pittore di temi sacri e ritrattista. In numerose Madonne, oggi in collezioni private bergamasche, interpretò in chiave devota le soluzioni formali del Piccio (L'Assunzione di Maria Vergine, esposto a Firenze nel 1861). Nella ritrattistica fu attento anche alla lezione di G. Trécourt, pur senza discostarsi in modo deciso dai precetti accademici (Ritratto di Giovanni Zaccaria Zavaritt, Ritratto di Giuseppe Marinoni, coll. privata).
Giorgetti Guelfo*
GIORGETTI GUELFO
Montefano (Macerata) 1875 - 1935
Trasferitosi molto giovane in Argentina con la famiglia, frequentò i corsi dell’Accademia di Buenos Aires, dove affrescò la cupola del teatro Colon. Nel 1900 rientrò in Italia per dedicarsi a un’intensa attività di de-coratore, prediligendo le tecniche dell'affresco e dell’encausto. Sono suoi i bozzetti ad acquerello per le decorazioni dei soffitti del romano Palazzo Taverna, mentre per la sua città natale eseguì i progetti per la decorazione della chiesa dei Cappuccini. Lasciò anche ritratti, studi di figura (Nudo maschile, coll. privata) e paesaggi.
Giordani Monaldo*
GIORDANI MONALDO
Roma 1879 - Milano dopo il 1923
Abbandonata la famiglia appena dodicenne, si formò con G. Carelli. Dopo aver lavorato come architetto per il principe di Monaco, fece ritorno in Italia stabilendosi dapprima in Toscana e poi definitivamente a Milano. Trattò temi biblici e religiosi (Susanna e i vecchioni, Gli ultimi aneliti di Cristo) e come paesaggista scelse vedute delle Alpi Apuane aprendosi, nella pittura a piccoli tocchi, a suggestioni divisioniste.
Gioia Raimondo*
GIOIA RAIMONDO
Napoli 1772 ca. - Palermo 1837
Nato da una famiglia di scenografi, studiò a Napoli dove lavorò qualche tempo per il teatro San Carlo. Come altri artisti suoi contemporanei, si trasferì a Palermo dove, dopo un breve periodo di attività al teatro Carolino, preferì dedicarsi alla pittura ornamentale. Decorò numerose residenze dell'aristocrazia paler-mitana, per le quali predilesse i motivi allegorici. Sotto la direzione dello scultore D. Marabitti, eseguì anche le pitture del catafalco di F. Moncada (chiesa dei Cappuccini, Palermo).
Gillarduzzi Luigi*
GILLARDUZZI LUIGI
Cortina d'Ampezzo (Belluno) 1822 - 1856
Studiò in Austria, a Innsbruck, e all'Accademia di Belle Arti di Venezia; fu autore di quadri di soggetto storico e religioso. Nel 1853 partecipò con gli artisti austriaci all'esposizione di Vienna, con il dipinto Le campane di San Marco annunciano al doge Foscari l'elezione di un altro doge. Nel 1879 comparvero alla Mostra di Innsbruck due sue opere: Sacra famiglia con arcangeli e Diluvio.
Gilardelli Crespi Claudia (Aurora)*
GILARDELLI CRESPI CLAUDIA (AURORA)
Milano 1864 -1905
Formatasi nella sua città con la pittrice L. Borzino Zanetti, frequentò brevemente lo studio di S. De Albertis. Sposò nel 1891 E. Crespi, grazie al quale conobbe V. Grubicy de Dragon, che la incoraggiò ad applicare la tecnica divisionista alle composizioni floreali da lei predilette. Presente dal 1886 al 1900 alle mostre mi-lanesi, si cimentò nell'uso dell’olio e dell’acquerello, rinnovando con successo la tradizione della natura morta floreale di L. Scrosati (Fiori, 1897, Milano, Galleria d'Arte Moderna).
Gibbone Giuseppe Fortunato*
GIBBONE GIUSEPPE FORTUNATO
Attivo a Torino fra il 1860 e il 1876
L’artista è documentato nei cataloghi della Promotrice di Torino dal 1860 al 1869, come autore di vedute cittadine (1860, Le sponde del Po a Torino, presentato lo stesso anno anche a Milano) e soprattutto come pittore di soggetti alpini (1864, Un sole di febbraio in Svizzera, Ghiacciaia di Oldernone; 1865, Levar del Sole nelle Alpi Svizzere; 1876, Una sera d'inverno) e di tele raffiguranti i pascoli di Normandia e Piccardia. Amò ritrarre gli animali in ambiente montano e rurale, ma anche in gustosi studi (Vera effigie del cavallo di don Chisciotte, esposto a Torino nel 1863).
