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De Maria Bergler Ettore *

DE MARIA BERGLER ETTORE
Napoli 1850 - Palermo 1938
Allievo di F. Lojacono a Palermo, si spostò nel 1877 a Napoli, dove frequentò E. Dalbono, F. Palizzi e D. Morelli. Nel 1880 espose alla Promotrice Salvator Rosa il dipinto In cortile (Napoli, Museo di Capodimonte). Fra il 1880 e il 1885 fu a Roma e a Firenze: qui si avvicinò ai maestri del Realismo toscano e lavorò per la galleria Pisani, eseguendo paesaggi siciliani e scene di genere in cui la lezione equilibrata di Lojacono si piegava a esiti più decorativi, tramite un pennellare morbido e luminoso, unito a ricercatezze cromatiche di marca dalboniana. Sul finire degli anni '80 si dedicò anche al pastello e al ritratto (Donna Maria di Ronha duchessa di Madrid, Palermo, Galleria Civica d’Arte Moderna). Raggiunse i risultati più compiuti nell’attività di decoratore, spesso in collaborazione con l'architetto E. Basile, come nel raffinato linearismo liberty degli affreschi realizzati al Grand Hotel Villa Igiea di Palermo (1899-1900). Professore di pittura dal 1913 al 1931 presso l'Accademia palermitana, espose fra l'altro a Milano dal 1873 al 1906 (1873, Siti presso Palermo), a Firenze dal 1877 al 1886 e a Torino dal 1881 al 1898 (1883, Marina di Sicilia).


De Mango Leonardo *

DE MANGO LEONARDO
Bisceglie (Bari) 1843 - Istanbul (Turchia) 1930
Primogenito di una numerosa famiglia, grazie a una borsa di studio della Provincia di Bari frequentò fra il 1862 e il 1867 l'Accademia di Belle Arti di Napoli. Attratto dal mondo orientale, nel 1874 partì per la Siria, fermandosi poi a Beirut dove aprì uno studio e insegnò disegno nel collegio dei Gesuiti. Durante quel soggiorno eseguì paesaggi, vedute di monumenti, fra i quali i templi di Balbec e di Palmira, ritratti e immagini di vita locale. Dopo aver visitato Damasco, Il Cairo e Tripoli, dal 1883 si stabilì definitivamente a Costantinopoli. A Tripoli era stato ospite del console italiano al quale lasciò due vedute, donate in seguito al re Umberto I. Nel 1884 inviava all’Esposizione Generale di Torino Notizia della resa di Tel el Kebir. La Veduta di Bisceglie (1895, coll. privata) risale a un soggiorno nel paese natale dove ritornò anche tra il 1911 e il 1912 a causa della guerra italo- turca. Rientrato a Costantinopoli, vi lavorò fino alla morte lasciando nello studio numerose opere oggi in collezioni turche.


De Madrazo y Kuntz Federico*

MADRAZO Y KUNTZ FEDERICO
Roma 1815 - Madrid 1894
Figlio del pittore di corte José, si formò alla scuola classicista del padre. Nel 1837, stabilitosi a Parigi, frequentò lo studio di J. A. D. Ingres e di F. X. Winterhalter. La vena purista già visibile in Godofredo de Bouillon, proclamato Re di Gerusalemme (premiato al Salon parigino del 1837, Versailles) si rinnovò per l’influenza purista dei Nazareni, quando l’artista si recò a Roma nel 1841 : qui, soprattutto F. Overbeck gli fu prodigo di elogi per la sua prima opera italiana (Le Marie al sepolcro, Madrid, Palazzo Reale), rispondente alla poetica di quella scuola anche nella scelta del soggetto religioso. Tornato in Spagna, influenzò profondamente la pittura dell’epoca con una serie di opere e decorazioni improntate al Purismo.


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