De Albertis Sebastiano *
DE ALBERTIS SEBASTIANO
Milano 1828 - 1897
Allievo dell’Accademia di Brera, si formò frequentando gli studi di R. Focosi e dei fratelli Induno negli anni '40. Dopo aver partecipato ai moti risorgimentali, riprese la carriera artistica nel 1852, anno in cui espose a Brera La morte di Ferruccio a Gavinana (coll. privata). Nelle opere presentate in questi anni restò legato alle tematiche storiche con le quali si conquistò l’ambiente del collezionismo aristocratico milanese. Arruolatosi nei Cacciatori delle Alpi, prese parte alle campagne garibaldine. Con soggetti ispirati alle lotte per l’indipendenza, già dal 1855, aveva iniziato la serie di dipinti di tema militare e patriottico che lo avrebbe reso famoso: da I primi prigionieri di guerra a Malnate (esposto a Brera nel 1860) a Feriti a Bezzecca (1866, Pinerolo, Museo Storico dell’Arma di Cavalleria), a Garibaldi a Digione (1871, Milano, Museo del Risorgimento), a Lo scoppio di una granata (esposto a Brera nel 1882, coll. privata). Attraverso queste immagini, redasse un resoconto delle vicende militari e alieno da intenti commemorativi. A questa vasta produzione, che comprende anche tele di piccolo formato e acquerelli, affiancò dipinti di genere e ritratti (Il falcone, 1865 ca., Milano, Galleria d’Arte Moderna). Cavaliere della Corona d'Italia, fu professore onorario dell’Accademia di Brera e maestro di E. Gola.
De Albertis Giuseppe *
DE ALBERTIS GIUSEPPE
Arona (Novara) 1763 - Gallarate (Varese) 1845
Trasferitosi nel 1778 a Milano, si dedicò in un primo tempo a scenette di genere riconducibili all’esempio di P. Longhi (La lezione di danza, Milano, Museo Teatrale alla Scala). Nel 1782, entrato in contatto con A. Appiani, ne derivò suggestioni neoclassiche che svolse nell’attività di ritrattista (La Famiglia del pittore, esposto a Brera nel 1817, Gallarate, Museo degli Studi Patri), mettendo in luce doti che lo fecero apprezzare anche nelle opere in miniatura, per le quali ottenne commissioni di prestigio. Eseguì anche dipinti di soggetto religioso che espose a Brera nel 1826 e nel 1837.
DE ALBERTIS GIUSEPPE
Arona (Novara) 1763 - Gallarate (Varese) 1845
Trasferitosi nel 1778 a Milano, si dedicò in un primo tempo a scenette di genere riconducibili all’esempio di P. Longhi (La lezione di danza, Milano, Museo Teatrale alla Scala). Nel 1782, entrato in contatto con A. Appiani, ne derivò suggestioni neoclassiche che svolse nell’attività di ritrattista (La Famiglia del pittore, esposto a Brera nel 1817, Gallarate, Museo degli Studi Patri), mettendo in luce doti che lo fecero apprezzare anche nelle opere in miniatura, per le quali ottenne commissioni di prestigio. Eseguì anche dipinti di soggetto religioso che espose a Brera nel 1826 e nel 1837.
De Albertis Edoardo *
DE ALBERTIS EDOARDO
Genova 1874 - 1950
Parallelamente agli studi liceali, dal 1888 frequentò l'Accademia Ligustica e si perfezionò in scultura presso G. Scanzi. Esordì nel 1894 appunto come scultore, guadagnandosi in fretta importanti successi. Amico del pittore P. Nomellini e del poeta C. Roccatagliata Ceccardi, partecipò attivamente al dibattito culturale di fine secolo. In questo periodo realizzò alcuni affreschi per le sedi dei gruppi di artisti genovesi legati alle idee simboliste. Dipinse anche alcuni ritratti e scene cittadine, oggi in collezioni private, aderendo moderatamente al Divisionismo, probabilmente per influsso di Nomellini. La pittura fu comunque un’attività secondaria nell’ambito dei suoi molteplici interessi artistici: si dedicò infatti anche all’incisione (acqueforti conservate a Genova, Civica Galleria d'Arte Moderna) e come illustratore collaborò dal 1901 alla rivista La Riviera Ligure.

