D'Anna Alessandro *
D’ANNA ALESSANDRO
Palermo 1746 ca. - dopo il 1810
Figlio del pittore Vito, è documentato alla fine degli anni '60 in Sicilia dove eseguì affreschi in edifici religiosi. Attivo a Napoli almeno dal 1779, legò gran parte della produzione successiva e la sua notorietà alla serie di gouaches con vedute e scene di vita popolare realizzate fra il 1780 e la fine del secolo. Disegnò costumi per la Real Fabbrica di Capodimonte e fu anche collaboratore presso l'Ufficio Topografico del Regno di Napoli. Per la committenza borbonica eseguì la tela con Gli accampamenti della corte durante una battuta di caccia, 1777, Caserta, Palazzo Reale). Un foglio raffigurante Costumi del distretto di Amantea in Calabria Citra (Napoli, Museo di San Martino) indica l’artista come ancora attivo nel primo decennio del XIX secolo.
Danieli Giuseppe *
DANIELI GIUSEPPE
Belluno 1865 - Verona 1931
Allievo di L. Nono all’Accademia di Venezia, si distinse per l’abile vena paesaggistica, ottenendo diversi riconoscimenti. La sua produzione, fedele al tradizionale paesaggismo locale, è caratterizzata da una grande varietà di paesaggi veneti, siciliani, liguri e piemontesi, da vedute veneziane e da marine, con rare concessioni alla scena di genere e di costume. Alla terza Biennale del 1899 partecipò con Sull’imbrunire - Alta montagna, documento della fase ormai matura della sua produzione, in cui entrarono suggestioni di carattere simbolista. Prese parte alle esposizioni di Milano (1897, Sul tramonto; 1906, Giornata grigia), di Torino (1898, Riflessi di tramonto), di Verona (1902, A Chioggia, Ai piedi delle Dolomiti), Monaco (1904, Pescheria di Chioggia e Ritorno dal lavoro) e di Firenze (1906). Il Museo Bra di Cuneo conserva alcune sue opere acquistate nel 1917 in occasione di una mostra personale.
Danieli Francesco *
DANIELI FRANCESCO
Strigno (Trento) 1852 - Rive d’Arcano (Udine) 1922
Trasferitosi con la famiglia a Verona all’età di dieci anni, intraprese gli studi tecnici e solo dopo i vent’anni si iscrisse all’Accademia Cignaroli, dove seguì i corsi di N. Nani. Nel 1881 esordì a Venezia con I pulcini, Boccioli e Al bosco, dipinti che ne rivelarono l'interesse per i soggetti agresti (Mattino di festa, Verona, Galleria d’Arte Moderna) e il paesaggio, caratterizzati, soprattutto nella fase matura della sua produzione, da atmosfere simboliste (Case sull'acqua, 1898 ca., Trento, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto). Ospite regolare alle esposizioni della Società di Belle Arti di Verona, partecipò fino al primo decennio del Novecento alle mostre di Genova (1882, La partenza per l'America), Milano (1882, Dal vero), Roma (1885, L'Addio, Il primo tiro) e Firenze (1888, In Carnia). Presente nel 1887 all’Esposizione di Venezia (La via perduta, La Pelarina e Verso sera), espose alle biennali nelle edizioni del 1895 (Riflessi azzurri), del 1899 (Dai campi), del 1901 (Cammina cammina) e del 1905 (Al domani). All’attività pittorica Danieli associò l’impegno nell’ambito dell'Accademia veronese, di cui fu eletto membro nel 1887, e della Società di Belle Arti di Verona.

