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Craffonara Giuseppe *

CRAFFONARA GIUSEPPE
Riva del Garda (Trento) 1790 - 1837
Nato in una famiglia oriunda della vai Badia, fu costretto giovanissimo a lavorare come muratore; avviato poi allo studio del disegno da P. Canella, nel 1814 fu iscritto all’Accademia di Verona da F. Malacarne che fu suo protettore e mecenate. Alla fine del 1816 si trasferì a Roma per frequentare l'Accademia di San Luca e qui poté proseguire i suoi studi fino al 1819; li riprese poi fino al 1823, grazie anche alle ripetute sovvenzioni imperiali. Nel primo soggiorno romano eseguì copie da antichi maestri e nel 1820 pubblicò 41 incisioni dei capolavori dell’appartamento Borgia in Vaticano. Nel corso degli anni '20 ottenne diversi incarichi a Verona, in Lombardia e in Trentino, dove eseguì pale d’altare (Stenico, Calliano, Rovereto), affreschi, ritratti e una serie di piccole tele di Madonne per committenti privati. A Roma svolse anche l’incarico di referente del Museo Ferdinandeum di Innsbruck; conobbe gli artisti stranieri residenti nella città papale e strinse una vera amicizia col filosofo roveretano A. Rosmini, che gli procurerà alcuni dei lavori di maggior rilievo. Alla produzione di frescante, dove si avvalse di modi neoclassici interpretati con originalità compositiva, alternò quella di ritrattista, in forme di sobria intensità (Ritratto di Canova, Trento, castello del Buon Consiglio). Verso la fine del 1830 Craffonara rientrò a Riva del Garda, dove pose la sua dimora fissa. Per la chiesa parrocchiale, dov’era già presente la sua Pietà (1825), portò a compimento la pala dell’Assunzione di Maria. Tolti i periodi di assenza dovuti ad alcune opere importanti, come gli affreschi della Via Crucis del cimitero Vecchio di Bolzano (1833 -1835), eseguì nella bottega di Riva quasi tutti i dipinti più tardi, destinati in gran parte all’ambiente ecclesiastico trentino e altoatesino.


Craffonara Aurelio *

CRAFFONARA AURELIO
Gallarate (prese Varese) 1875 - Genova 1945
Nipote del pittore lombardo Giuseppe, si trasferì a Genova con la famiglia nel 1885 e studiò all’Accademia Ligustica sotto la guida di T. Luxoro. Frequentò, tra gli altri, P. Nomellini, G. Sacheri, G. Pennasilico e parte all’attività della Famiglia Artistica genovese. Erede della tradizione paesaggistica ligure, Craffonara fu autore di studi di paesaggio a olio, ma legò la sua notorietà all'attività di acquerellista e grafico.


Cozzolino Salvatore *

COZZOLINO SALVATORE
Napoli 1857 - dopo il 1916
Allievo di G. Toma e D. Morelli all'Accademia di Napoli, si distinse per i numerosi lavori di decorazione che eseguì a Roma e a Napoli, dove tra l’altro affrescò la scena dell’Industria nel nuovo Palazzo della Borsa (1897-1898). Si dedicò anche alla pittura di genere, eseguì vedute d'interno, scene di gusto orientalista e neopompeiano che espose a Milano (1881, Un attentato in cucina; 1894, Banchetto romano, Orientale), a Genova (1893, Meglio il fumo di cucina che quello della batteria, Interno della chiesa di San Mauro a Pavia) e a Roma (1903, Piccolo marinaio). Nel 1902 fu nominato professore dell’Accademia di Napoli.


Covelli Gian Emanuele (Gaele) *

COVELLI GIAN EMANUELE (GAELE)
Crotone (Catanzaro) 1872 - Firenze 1932
Nel 1888 si iscrisse all’Accademia di Napoli dove studiò con S. Lista e, fino al 1893, con D. Morelli che lo indirizzò al quadro di figura (Ritratto della sorella che dorme, 1893, coll. privata). Ottenuti diversi premi dalle istituzioni partenopee, nel 1897 si trasferì a Firenze, allievo di S. Ussi, ma anche attento alle correnti veriste e tardonaturaliste europee. Nel 1898 espose alla Promotrice di Firenze La scuola di nudo e Patriota calabrese; nello stesso anno partecipò a un concorso nazionale con II giuramento di Pontida. Intanto diede avvio a una produzione verista a sfondo sociale, dandone uno dei primi saggi nelI’Idillio fugace (bozzetto esposto a Parigi nel 1900; dipinto, 1901, Bologna, Galleria d’Arte Moderna) e che proseguì con Pacco postale (esposto a Firenze nel 1900) e Verso l'ignoto (esposto alla Biennale di Venezia del1901, Catanzaro, Museo Provinciale). Alle esposizioni presentò anche numerosi ritratti (Ritratto di signorina inglese, esposto a Venezia nel 1901, Catanzaro, Municipio) accanto a dipinti con figure popolari, dove l'accentuazione verista è alimentata dai contrasti tonali e dal taglio prospettico, ravvicinato, della scena (Scena di un mercato fiorentino, 1905, esposto a Roma nel 1907,coll. privata).


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