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Costetti Romeo *

COSTETTI ROMEO
Reggio nell'Emilia 1871 - Roma 1957
Fratello di Giovanni, Romeo compì i primi studi a Bologna, dove si era trasferito con la famiglia; nel 1886 passò a Napoli per seguire i corsi di disegno di D. Morelli. Trasferitosi a Parigi nel 1899, fu a contatto con le avanguardie e negli anni successivi viaggiò in vari paesi europei, riportandone influenze dal simbolismo nordico (La Primavera, Viale delle Cascine, entrambi a Reggio nell’Emilia, Musei Civici). Autore soprattutto di ritratti (Ritratto della signora M., presentato alla Biennale di Venezia del 1905; Ritratto di Giovanni Costetti, presentato a Firenze nel 1906), nei primi decenni del Novecento si legò all’ambiente della Secessione romana, prediligendo spesso la tecnica del monotipo.


Costetti Giovanni *

COSTETTI GIOVANNI
Reggio nell'Emilia 1874 - Settignano (Firenze) 1948
Figlio di un intagliatore, ex-combattente dei Mille, nel 1886 rientrò con la famiglia a Reggio (dopo un soggiorno a Bologna) e si iscrisse alla Scuola di disegno. Insofferente dell’insegnamento accademico, durante il servizio militare a Torino (1895- 1897) ebbe modo di approfondire l’interesse per A. Fontanesi e conoscere riproduzioni di P. de Chavannes e D. G. Rossetti. Dopo un soggiorno in Svizzera (1897), ottenne il legato Sanguinetti che gli permise di recarsi a Firenze (1898) per frequentare la Scuola del Nudo di G. Fattori. Entrò nella cerchia di A. Spadini, G. Graziosi, A. Soffici e, nel 1899, tenne una mostra ispirata allo studio dei maestri del Rinascimento. Infaticabile promotore culturale, capace di rinnovarsi alla continua ricerca di nuovi linguaggi attirandosi talora l’accusa di eccessivo eclettismo, distrusse parte delle opere del suo primo periodo. Nel 1900 era a Parigi, dove conobbe A. Rodin e si avvicinò al colorismo di P. Cezanne. Tornato a Firenze (1901), strinse amicizia con D. Baccarini, R. Ferenzona e D. Rambelli, aprendosi a esperienze simbolite (Ritratto di G. Papini, 1902, coll. privata; La francese, 1905-1910, Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti); soprattutto si accostò alla pittura di A. Böcklin divenendo poi, per G. de Chirico, il tramite privilegiato con l’opera dello svizzero. Espose alla Quadriennale torinese del 1902 (Bohémiennes) e alle biennali veneziane dal 1903 al 1912. Collaborò alla rivista di G. Papini Leonardo (1903-05), illustrò opere di D'Annunzio e intorno al 1910 fu introdotto nell’ambiente dei movimenti mistici fiorentini, stringendo sodalizio con gli “spiritualisti” G. Sforni e D. Viterbo.


Costanzo Vittorio *

COSTANZO VITTORIO
Revigliasco Torinese (Torino) 1861 - 1898
Maestro elementare, Costanzo praticò la pittura da autodidatta realizzando, nel corso della sua breve vita, soprattutto paesaggi, che rivelano simpatie di origine fontanesiana maturate attraverso contatti con l’ambiente artistico vicino a L. Delleani (Studio di paesaggio, 1889; Studio di paesaggio, 1897, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna).Autore anche di ritratti, l'artista espose alla Promotrice di Torino i suoi studi dal vero che inviò annualmente dal 1881 (Dicembre, Ricordo di Revigliasco).


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