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Costa Giuseppe *

COSTA GIUSEPPE
Napoli 1852 - 1912
Figlio di un impiegato postale, seguì la famiglia a Chieti dove frequentò una scuola privata di pittura e poté conoscere e frequentare F. P. Michetti. Ritornato a Napoli, si iscrisse all’Accademia di Belle Arti e fu allievo prima di D. Morelli e in seguito di A. Talarico con il quale si specializzò nella ritrattistica. L'artista espose con regolarità alle Promotrici napoletane fino al 1911 (1875, Necessità e modestia; 1876, Costume napoletano e Un po' di buon umore anche contro tempo non fa male; 1881, E’ pronto alla soma; 1885, Ritratto del padre), adottando nel quadro di genere quell'attenta trascrizione verista unita a compostezza formale che si riconoscono nei Suonatori ambulanti del 1891 (Napoli, Comune). Dal 1873 fu presente anche alle mostre di Genova (Un momento di contentezza), Milano (1880, Il regalo di Pasqua - costume napoletano) e Roma (1883, Amore innocuo). Il pittore mantenne l'attività di ritrattista fino agli anni tardi, richiesto nell’ambiente del collezionismo partenopeo (Ritratto dell'Ing. Astarita, esposto a Napoli nel 1906).


Costa Giovanni Battista *

COSTA GIOVANNI BATTISTA
Rapallo (Genova) 1858 - Genova 1938
Formatosi all’Accademia Ligustica, fu essenzialmente pittore di marine e paesaggi liguri, trattati inizialmente in forme accademiche e poi in modi vicini alla Scuola Grigia genovese. Espose con regolarità dal 1878 al 1896 alla Promotrice di Genova, per lo più vedute dei dintorni di Rapallo; alle mostre di Roma inviò nel 1883 un Ritratto e nel 1896 un Paesaggio presso Santa Maria Ligure; alla Triennale di Milano del 1894 L'onda e Casolare in Liguria; all'Esposizione Nazionale di Torino del 1898 Un angolo tranquillo. La Galleria d'Arte Moderna di Genova conserva Scaricatori di carbone (esposto alla Promotrice del 1892), opera da segnalare per il precoce interesse in ambito ligure sulla questione sociale.


Costa Angelo *

COSTA ANGELO
Genova 1858 - 1911
All'Accademia Ligustica di Genova studiò dal 1874 con T. Luxoro e, successivamente, con S. De Avendaño. Partecipò alla Promotrice genovese dal 1879 presentando vedute e paesaggi liguri e, in seguito, di Cour-mayeur, dove risiedette negli anni della maturità. Estremamente attivo e presente alle esposizioni, Costa raggiunse il successo nel 1892 con le grandi opere presentate alla Mostra Colombiana (L'arrivo dei sovrani a Genova a bordo deI Savoia, Genova, Museo del Risorgimento; Omaggio alla flotta internazionale, Genova, Museo Navale; Il porto di Genova neI 1892). Nel 1893 fu nominato accademico di merito della Ligustica. Legato alla tradizione del vedutismo ligure, che interpretò con vena lirica, dopo il soggiorno a Parigi del 1900 risentì dell’influsso della pittura postimpressionista.


Cosola Demetrio *

COSOLA DEMETRIO
San Sebastiano Po (Torino) 1851 - Chivasso (Torino) 1895
Abbandonati gli studi tecnici si iscrisse nel 1868 all’Accademia Albertina di Torino dove ricevette una formazione allargata, dalla plastica ornamentale con G. Tamone, al disegno di figura con E. Gamba, alla pittura con A. Gastaldi (1870-1874). Esordì nel 1873 alla Promotrice con All’acquasantino e nello stesso anno al Circolo degli Artisti; partecipò poi annualmente a quelle manifestazioni fino al 1894. Avvicinatosi ad A. Fontanesi e all'ambiente artistico che lo circondava, maturò un’autentica adesione al Verismo che, soprattutto nel paesaggio, seppe interpretare con sensibilità. Attento alla ricerca tonale e luministica, utilizzò le tecniche dell'olio e del pastello, traendo i soggetti dal vero tra le montagne valdostane, la riviera ligure tra Alassio e Albenga, le rive del torrente MaIone, l’Orco presso Chivasso e il Po (Il Giardino, 1879 e Sponde del Po, 1881, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna). Cosola si dedicò anche al quadro di figura (Visite alla piccola morta, 1880, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna; Il dettato, 1891, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna; La vaccinazione in Piemonte, 1894, Chivasso, Municipio) con una predilezione per il ritratto (Ritratto del padre, Ritratto della madre, 1875, Chivasso, Municipio). Nel 1884 divenne assistente di A. Gastaldi e nel 1889 di P. C. Gilardi all’Accademia, ma non ottenne, prima della scomparsa, un riconoscimento adeguato. Fu ricordato alla Promotrice torinese del 1895.


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