Conti Cosimo *
CONTI COSIMO
Firenze 1825 - 1896
Dopo un apprendistato presso T. Gazzarrini, passò all’Accademia di Firenze dove fu allievo di G.Bezzuoli e di E. Pollastrini. Ancora studente, iniziò a esporre alla Promotrice vedute e soggetti di genere storico, temi che gli furono consueti fino agli anni '70 (1858, La vocazione alle armi di Francesco Ferrucci; 1867, Petrarca vede Laura nella chiesa d'Avignone). Nel 1861 presentò con successo alla prima Esposizione Nazionale L'Eccidio della famiglia Cignoli (Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti), episodio delle lotte per l’indipendenza e con il quale, l’anno precedente, aveva vinto una delle assegnazioni per il concorso Ricasoli. Eseguì anche opere di genere e in costume, come il Saccheggiatore in una sagrestia (esposto a Firenze nel 1871) o Una presa di tabacco per far parlare (esposto a Vienna nel 1873). Nella maturità si dedicò essenzialmente al restauro e alla ricerca storica: nel 1881 collaborò con l’antiquario S. Bardini alla progettazione del palazzo di quest’ultimo in stile neorinascimentale.
Conterno Arturo *
CONTERNO ARTURO
Torino 1871 - 1942
Dal 1888 frequentò a Torino lo studio di G. Grosso del quale fu successivamente allievo all'Accademia Albertina. Negli anni giovanili trattò la figura e poi il paesaggio, allineandosi alla scuola piemontese di fine secolo. Amico e ammiratore di E. Thovez, che fu il suo educatore artistico, seppe trovare un proprio originale linguaggio sbozzando dal vero con essenzialità e insistendo poi “graficamente” su alcuni particolari. Esordì all'Esposizione Nazionale di Torino nel 1898 vincendo un premio con i dipinti L'orto botanico e Spotorno al mattino (Riviera di Ponente). Prese parte anche alla I Quadriennale torinese del 1902 con Ombra nuova.
Conte Dante Mosè *
CONTE MOSÈ DANTE
Genova Sampierdarena 1883 - 1919
Fu allievo di A. Vernazza e proseguì gli studi all'Accademia con T. S. Quinzio. Nei primi anni del Novecento soggiornò a Parigi, dove si aggiornò sui modelli della pittura Postimpressionista. Dopo un breve soggiorno londinese rientrò a Genova e aprì uno studio. Autore di dipinti di figura e ritratti, si allontanò gradualmente dalla maniera del Quinzio, elaborando un linguaggio caratterizzato da ricchi impasti cromatici e tenerezze luminose che rivelano un'originale riflessione sul Postimpressionismo europeo.

