Gaspari Antonio*
GASPARI ANTONIO
Cremona 1793 - dopo il 1870
Cognato del poeta A. Aleardi e legato al movimento irredentista veronese, ebbe maggior peso culturale come scrittore e come critico che per la sua attività pittorica. Partecipò con ritratti alle mostre veronesi del 1835, del 1840 (fra gli altri, Ritratto del Podestà G. Girolamo Orti Manara, coll. privata) e del 1846 (Au-toritratto). Eseguì anche alcune opere di soggetto sacro, come il dipinto per il coro della chiesa di Sant’Agata a Cremona (1823) e la tela con S. Antonio abate per la Parrocchiale di Marcellise, presso Verona (1843), dove si avvalse di sperimentate forme accademiche unitamente a originali recuperi tiepoleschi.
Garrone Francesco*
GARRONE FRANCESCO
Torino 1858 - 1924
Studiò all’Accademia Albertina di Torino sotto la guida di E. Gamba e di A. Gastaldi. La sua produzione è caratterizzata da attente e minuziose vedute della vecchia città, di piccolo formato, dipinte dal vero a olio, su tavola o su cartone, e ad acquerello. Passata pressoché inosservata alle esposizioni torinesi (1891-1908), la sua produzione appare oggi una preziosa testimonianza dei mutamenti urbanistici avvenuti a Torino fra Ottocento e Novecento. Diverse opere furono donate dall’artista alla Galleria Civica d’Arte Moderna (Antiche case di Torino, 1897; L'antica casa del Senato, 1898; Portale del Monastero della Visitazione, 1905; Tramonto nella vecchia Torino, 1908).
Garino Carlo*
GARINO CARLO
Torino 1864 - San Remo (Imperia) 1944 ?
Fratello minore di Angelo, negli anni '80 lasciò l’impiego per dedicarsi alla pittura e durante un soggiorno a Napoli restò affascinato dalle opere di D. Morelli. Trattò temi di genere, in cui talvolta affiorano venature simboliche e allegoriche, ma dipinse anche paesaggi, ritratti e soggetti ispirati a opere letterarie. Espose a Torino, sia alla Promotrice (1884, Senza madre!, Note di campagna; 1891, La mia Madonna) sia al Circolo degli Artisti (1891, Mefistofele, pastello, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna).
Garino Angelo*
GARINO ANGELO
Torino 1860 - Nizza Marittima (Francia) 1945
Di formazione tecnica, con una esperienza maturata a Torino presso Io stabilimento litografico Doyen, nel 1891 fu per qualche tempo alla Scuola di Pittura di P. C. Gilardi e alla Scuola di Costume dell’Accademia Al-bertina. Si dedicò dapprima al paesaggio, ma divenne noto soprattutto per i ritratti, eleganti figure femminili per lo più a figura intera (Meditazione, Torino, Circolo degli Artisti), inserite talora in piacevoli ambienti naturali, oltre che per le scene orientali e di vita contemporanea in interno. Fra il 1879 e il 1893 fu presente alle mostre di Torino, di Genova (1883, Melanconia orientale), di Venezia (1887, Dai colli) e di Londra. Negli anni ’90 si trasferì a Nizza. Il recupero critico di questo artista è piuttosto recente, benché fosse già conosciuto e collezionato in ambiente francese e anglosassone.
Gabibbo Luigi*
GARIBBO LUIGI
Genova 1782 - Firenze 1869
Dal 1802 frequentò a Genova l’Accademia Ligustica e si dedicò all’incisione su rame. Seguì un vedutismo analitico di tradizione settecentesca, fissando eventi e aspetti caratteristici delle città di Genova, Roma, Napoli e Firenze, dove si trasferì nel 1833. Studioso di meccanica, di ottica e di prospettiva, con il tempo inserì nelle sue vedute, realizzate anche a olio e ad acquerello, elementi atmosferici e luministici derivati dall’osservazione del reale (Duomo di Firenze con effetto di neve, esposto a Genova nel 1856). Eletto nel 1859 accademico alla Ligustica, espose alle promotrici genovesi dal 1855 al 1867, soprattutto dipinti a olio (1857, Avanzi del tempio di Apollo sul lago di Averno; 1863, Veduta delle Cascine in occasione della solenne distribuzione delle bandiere alla Guardia Nazionale addì 20 novembre 1859, Genova, Museo dell'Accademia Ligustica). Suoi acquerelli e incisioni sono conservati a Genova, presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Galleria di Palazzo Rosso e presso la Collezione Topografica del Museo di Sant’Agostino; e a Firenze, nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi.
Gandolfi Luigi*
GANDOLFI LUIGI
Torino 1810 - 1869
Dopo gli studi alla Scuola Municipale di Disegno di Torino, fu allievo di G. B. Biscarra all’Accademia Albertina. Esordì con alcune miniature su avorio alla Mostra del Valentino del 1832 e vi tornò per l'edizione del 1838 (Ritratto della signora Carlotta Marchionni). Proseguì nella produzione di ritratti, anche della famiglia reale (Vittorio Emanuele II in abito da sera, Torino, Museo Nazionale del Risorgimento) e inviò opere alle rassegne della Promotrice torinese (1851, La duchessa di Genova). Come litografo fornì la documentazione di balli, tornei miniatore di corte e feste della società torinese. Il successo ottenuto come e copista gli procurò numerosi riconoscimenti e incarichi, a corte, presso l’Accademia e presso la Reale Pinacoteca (1866).
Gamberini Michele*
GAMBERINI MICHELE
Cento (Ferrara) 1840 ca. - Genova ? dopo il 1892
Poche le notizie su questo artista, che fu allievo dell’Accademia bolognese, dove esordì nel 1855 con Cascata e fu premiato nel 1856 con Sansone rompe le funi da cui è avvinto. Eseguì opere di tema religioso (Gesù Cristo che benedice i fanciulli, esposto a Firenze nel 1859) e, dopo il trasferimento in Liguria, quadri di genere (L'istitutrice e II riposo, esposti a Genova nel 1880) e di soggetto storico (C. Colombo deluso nelle sue speranze esce dalla stanza reale, esposto a Genova nel 1892). Fu anche ritrattista (Ritratto dell'Abate Franzon, Genova, Istituto Franzoniano; Ritratto dell'Arcivescovo Reggio, Chiavari, Seminario).
Galvagni Giovanni*
GALVAGNI GIOVANNI (GIANDIDIO)
lsera (Trento) 1763 - 1819
Figlio di un Giambattista, fu avviato agli studi letterari e artistici da C. Vennetti, il quale lo introdusse negli ambienti intellettuali di Verona, di Venezia e di Roma. Dal 1791 svolse la sua attività sempre a lsera, da dove venne allontanato per un periodo nel 1809 a causa delle sue idee anti-napoleoniche e detenuto a Mantova. All’impegno di pittore, incisore e letterato affiancò la partecipazione alla vita culturale trentina, come membro della roveretana Accademia degli Agiati e come docente. Furono suoi allievi D. Nani Udine e G. Craffonara. Eseguì gli affreschi della propria casa, di Palazzo Fedrigotti e della Palazzina Pizzini a lsera. Predilesse i temi paesaggistici, interpretati sia tramite l'elaborazione della tradizione veneta settecentesca sia sotto l'influsso della cultura romana e l’adesione a una sensibilità già neoclassica.
Galvagni Giovanni*
GALVAGNI GIOVANNI (GIANDIDIO)
lsera (Trento) 1763 - 1819
Figlio di un Giambattista, fu avviato agli studi letterari e artistici da C. Vennetti, il quale lo introdusse negli ambienti intellettuali di Verona, di Venezia e di Roma. Dal 1791 svolse la sua attività sempre a lsera, da dove venne allontanato per un periodo nel 1809 a causa delle sue idee anti-napoleoniche e detenuto a Mantova. All’impegno di pittore, incisore e letterato affiancò la partecipazione alla vita culturale trentina, come membro della roveretana Accademia degli Agiati e come docente. Furono suoi allievi D. Nani Udine e G. Craffonara. Eseguì gli affreschi della propria casa, di Palazzo Fedrigotti e della Palazzina Pizzini a lsera. Predilesse i temi paesaggistici, interpretati sia tramite l'elaborazione della tradizione veneta settecentesca sia sotto l'influsso della cultura romana e l’adesione a una sensibilità già neoclassica.
Galtier Pietro*
GALTER PIETRO
Venezia 1840 - 1901
Studiò all'Accademia di Belle Arti di Venezia e dipinse soprattutto marine, sia a olio sia ad acquerello. Fu presente con paesaggi lagunari alle mostre veneziane (1887), alla Permanente di Milano (1881, Sulla laguna; 1889, Laguna; 1892, Pescatori) e alla Esposizione Internazionale di Roma del 1883.
