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Coghetti Francesco *

COGHETTI FRANCESCO
Bergamo 1801 - Roma 1875
Avviato a studi letterario-filosofici, nel 1816 si iscrisse all'Accademia Carrara di Bergamo, dove divenne amico di G. Carnevali e dove apprese da G. Dotti un cromatismo chiaro e luminoso di tradizione lombardo-veneta che contraddistingue le opere giovanili e quelle della prima maturità. Alla fine del 1821 si trasferì a Roma dove frequentò lo studio di V. Camuccini da cui apprese il linguaggio neoclassico, la facilità del comporre grandioso e la perfetta distribuzione delle figure. Nella città pontificia si legò soprattutto ad artisti conterranei come il musicista G. Donizetti e lo scultore G. M. Benzoni, in un rapporto privilegiato con la terra d'origine che mantenne per tutta la vita; proprio a Bergamo furono destinate le prime opere eseguite a Roma come la pala per San Michele del 1828, dove appare evidente la componente neoveneta. A Roma trovò presto una committenza illuminata da parte della famiglia Torlonia: per Alessandro decorò la villa fuori Porta Pia, il teatro Apollo a Tordinona e il palazzo cittadino (distrutto nel 1900), in cui dipinse Francesco I re di Francia raccoglie il pennello di Tiziano, tema molto in voga e allusivo ai rapporti tra artista e committente, Le storie di Amore e Psiche e il Trionfo di Ercole; per Carlo ornò là villa di Castelgandolfo (1829-1842); infine per Don Marino eseguì nel palazzo di via Condotti Scene dalla vita dei Gracchi e Scene dai Promessi Sposi (1840-1841). Verso gli anni '40 operò una più decisa conversione al Purismo, pur felicemente interpretato dal linguaggio neoclassico mutuato dal Camuccini e vivificato dal cromatismo neoveneto della sua prima formazione. Questa evoluzione è evidente nei ritratti Presti e Tasca dell’Accademia Carrara, nei dipinti per la cattedrale di Porto Maurizio e nell’Immacolata dei SS. Apostoli a Roma. Negli anni '50 lavorò nella basilica di San Paolo e in San Carlo ai Catinari a Roma, decorò la cattedrale di Savona (1846-1849) e il Duomo di Bergamo (1851-1853). Dopo il 1870, nonostante i riconoscimenti ottenuti dal nuovo governo, visse isolato e quasi inattivo.


Coffa Andrea *

COFFA ANDREA
Attivo a Napoli nella seconda metà del XIX secolo
Sono piuttosto scarne le notizie su questo artista, autore di paesaggi, studi dal vero e scene di genere. Ricordato fra i pittori della Scuola di Resina (negli anni ’80 l’artista abitava a Portici) espose a Genova nel 1875 (Studio dal vero ), a Milano nel 1877 (Interno del duomo di Palermo), a Torino nel 1880 e nel 1884 ( dove presentò tra gli altri Mezza figura di donna, Bambina nel bosco, Marina, Brigata allegra, Una prova generale al teatro e II Vesuvio in una giornata di sole). Alla Promotrice napoletana del 1881 Coffa inviò l’opera Alla fontana.


Coen Sigismondo *

COEN SIGISMONDO
Padova 1835 - Venezia ?
Nato a Padova nel 1835, fissò la sua residenza a Venezia dove operò nell’intero arco della sua carriera. Si dedicò alla pittura di genere, specializzandosi in scene di vita popolare veneziana, interpretate secondo canoni della tradizione aneddotica locale. Dal 1860 fino alla fine del secolo fu assiduo alle esposizioni: a Torino (1860, Ritorno alla casa senza brodo; 1870, La stiratrice, Il neonato; 1880, Barche pescareccie a Chioggia, Popolane di Venezia; 1898, Strada alpestre); a Parma nel 1870 (Il neonato, Sartoria da donna, La leggitrice, Portone nel palazzo del Doge Morosini, Una parola all'orecchio); a Milano (1868, La vedova, Un consiglio paterno, Un vero dolore; 1872,I due amici, Il disinganno, La sorpresa; 1881, La lavandaia veneziana, Laguna a Venezia), a Napoli nel 1877 (Il giorno del ricevimento, Un vero amico, Interno di cucina veneziana); a Firenze (1883, Un canale a Venezia; 1888, Al mastello); a Venezia nel 1887 (A mi!, Cortile campestre, Al mastello). Prese anche parte alle esposizioni di Vienna del 1873 e a quella londinese del 1888.


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