Varese Luigi*
VARESE LUIGI
Porto Maurizio 1825 - 1889
Allievo di F. Coghetti all'Accademia romana di San Luca, collaborò con il maestro alla decorazione del duomo di Savona. Interessato alle nuove esperienze artistiche, venne a contatto a Milano con G. Bertini e i fratelli Induno, a Firenze con D. Morelli e S. Ussi. Nella pittura di paesaggio (Porto Maurizio da levante, Imperia, Pinacoteca Civica; Veduta di Nizza e Carnevale a Nizza, coll. privata), agli inizi adottò modi di tradizione classica con soggetti composti in studio; successivamente alternò una pittura di paese più immediata, spesso all'acquerello, a soggetti di genere di vena romantica (Bella malinconica, 1876, coll. privata) e temi risorgimentali.
Varese Gerolamo*
VARESE GEROLAMO
Porto Maurizio 1860 - Genova 1935
Cugino del più noto Luigi, si formò all’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera sotto la guida di T. Her. Insofferente agli insegnamenti accademici, rientrò in Italia per soggiornare brevemente a Capri e stabilirsi in seguito a Roma dove, dal 1892, comparve alle mostre (Studio dal vero, Impressione, Crepuscolo). Nel 1906 aveva uno studio in via Margutta. Autore di scene di genere e paesaggi (Paesaggio con rovine romane, Imperia, Pinacoteca Civica), nelle sue marine si possono cogliere echi simbolisti di matrice nordica.
Vanzo Carlo*
VANZO CARLO
Cavalese (Trento) 1824 - 1893
Figlio di Antonio il Giovane, frequentò l'Accademia di Venezia, proseguendo la tradizione pittorica di famiglia. Oltre a vari restauri gli sono attribuite numerose opere di soggetto religioso nel territorio trentino, come l'Assunzione della Madonna della parrocchiale di Cembra, la Santa Cecilia della parrocchiale di Faver, il Sacro Cuore di Gesù e di Maria della chiesa di Creto; e ancora, il Martirio di San Giorgio della chiesa di Castello di Fiemme e la Madonna col bambino, presso il castello del Buonconsiglio di Trento (1879). Fu inoltre autore di ritratti, conservati in raccolte private trentine, mentre la collezione di dipinti, disegni e stampe della famiglia Vanzo passò alla Magnifica Comunità di Fiemme, divenuta in tal modo custode, dal 1902, del principale nucleo di pittura fiemmese.
Vanzo Antonio Francesco*
VANZO ANTONIO FRANCESCO
Cavalese (Trento) 1754 - 1836
Fu capostipite di una famiglia di pittori che ebbe il ruolo di conservare, nel XIX secolo, la tradizione artistica settecentesca della cosiddetta Scuola di Fiemme. Allievo a Roma dei fratelli Unterperger e di G. Pock, operò poi soprattutto in patria come ritrattista e autore di soggetti religiosi. Con il figlio Antonio si sono in passato generate numerose confusioni e sovrapposizioni sia nella cronologia biografica sia nelle attribuzioni, ulteriormente complicate dalla pratica di bottega e dall’attività di copisti: solo di recente è iniziata una revisione del catalogo dei dipinti che ha permesso di riferire a Francesco Antonio, fra l'altro, l'Adorazione del Santissimo e i Sette Santi intercessori del castello del Buonconsiglio di Trento, la pala del convento dei Francescani di Cavalese e la Madonna del rosario della Magnifica Comunità di Fiemme (Cavalese), oltre a numerose copie da C. Unterperger e da G. Pittoni.
Vanzo Antonio il Giovane*
VANZO ANTONIO il Giovane
Cavalese (Trento) 1792 - 1853
Figlio di Antonio Francesco, con il quale spesso viene confuso, si dedicò alla pittura sotto la guida paterna e frequentò in seguito l’Accademia di Venezia. Rientrato in patria, collaborò alla gestione dell’atelier di famiglia. Recen-temente sono state riferite alla sua mano opere conservate in chiese dell’area di Trento, come il San Francesco riceve le stigmate, della chiesa dei Francescani di Cles (1840) e la Maddalena penitente della chiesa di Santa Maria Incoronata di Cunevo. Noto anche come ritrattista, gli si attribuisce il ritratto di Bartolo Ceol (Trento, castello delBuonconsiglio).
Vanossi Matteo*
VANOSSI MATTEO
? 1815 ca. - Chiavenna (Sondrio) 1891
Pittore di soggetti sacri, fu attivo nei dintorni di Chiavenna e in piccoli centri della Valtellina. Svolse l’iconografia devozionale delle sue opere con accenti di vivace cromia; a lui si deve la pala d’altare della chiesa di San Giovanni a Chiavenna, del 1835 e la pala maggiore (1852) della parrocchiale di Mese (Sondrio).
Vannutelli Giuseppina*
VANNUTELLI GIUSEPPINA
Roma 1874 - dopo il 1906
Fu legata da rapporti di parentela con il pittore romano Scipione, grazie al quale si accostò all’arte, specializzandosi nel paesaggio, nella scena di genere e nei soggetti pompeiani. A Roma espose con la Società Amatori e Cultori (1887,1895,1900,1903, Aspettativa delusa), con il gruppo “In Arte Libertas” (1901, Neve; 1902) e con l’Associazione degli Acquarellisti (1903, 1904, 1906, Figurina pompeiana). Fu anche presente alle esposizioni della Triennale di Milano (1897, Costume romano).
Vannicola Gaetano*
VANNICOLA GAETANO
Offida ( Ascoli Piceno) 1859 - Grottammare (Ascoli Piceno) 1923
Studiò a Roma presso l'Accademia di San Luca con C. Mariani, A. Brugnoli e C. Maccari. Venuto in contatto con N. Costa, entrò a far parte del Circolo degli Artisti Italiani ricoprendovi funzioni direttive. Tra il 1883 e il 1884 fu anche membro della Scuola Etrusca, con cui espose nel 1885 alla Mostra della Società Amatori e Cultori (Studi dal vero presso Vallombrosa). Dal 1886 partecipò alle mostre dell’Associazione “In Arte Libertas”. Lavorò in Argentina alla decorazione di chiese a Buenos Aires, Cordoba e Rosario.
Valeri Napoleone Gaetano*
VALERI NAPOLEONE GAETANO
Padova 1810 - Venezia 1841
Dopo un'iniziale educazione umanistica, affrontò lo studio della pittura da autodidatta, per passare poi nei corsi dell'Accademia di Venezia, dove fu premiato nel 1832 e nel 1834. Dapprima si dedicò alla pittura di soggetto religioso (San Paolo, per la Scuola della Dottrina Cristiana, chiesa di San Pietro, Padova); in seguito lavorò come decoratore e infine trovò la sua vena nella pittura di paesaggio, dove però poté esprimere un'esigua produzione a causa della morte prematura.
Vacchetta Giovanni*
VACCHETTA GIOVANNI
Cuneo 1863 - Fossano (Cuneo) 1940
Architetto di formazione accademica, si dedicò a varie discipline, fra cui la pittura, studiata con E. Gamba e A. Gastaldi. Per un ventennio, espose alla Promotrice torinese dipinti e acquerelli con paesaggi, soggetti di genere e religiosi (1888, Critilla, La distrazione del fabbro, 1889, San Luca ritrae la Madonna, 1894, Tra l'ombra e il sole; 1903, Chiesa di San Francesco in Cuneo). Storico e conservatore di beni artistici, fu profes-sore di Ornato al Museo Industriale e al Politecnico di Torino.