Cinotti Guido *
CINOTTI GUIDO
Siena 1870 - Milano 1932
Formatosi a Milano, espose alla Triennale del 1894 (Febbraio-tramonto, Fiori di maggio), alla Permanente del 1896 (Prime brinate ) e a quella del 1897 vinse il premio Mylius per uno Studio di maiali (Milano, Pinacoteca di Brera). Cinotti continuò a partecipare alle mostre milanesi fino ai primi anni del nuovo secolo, con marine, vedute milanesi e soggetti montani passando dalle iniziali suggestioni segantiniane a una pittura di impasto, risolta attraverso vibranti tocchi di colore stesi a spatola.
Cini Mario *
CINI MARIO
Roma 1869 - ?
Di formazione autodidatta, si specializzò nel ritratto e nel paesaggio, che trattò a olio e a pastello. Figurò infatti con una serie di ritratti all'Esposizione Nazionale di Milano del 1906, alle mostre fiorentine del 1906 e del 1907 e a quella romana del 1908. Nel 1909 presentò alcuni pastelli di paesaggio all’Esposizione della Società delle Belle Arti di Firenze (Studio di paese Toscano, Alle foci della Marecchia).
Cima Luigi *
CIMA LUIGI
Villa di Mel (Belluno) 1860 - 1944
Dopo l’esordio nel 1876 all'Esposizione Nazionale di Milano con Interno della basilica di San Marco, si iscrisse all'Accademia di Venezia dove seguì i corsi di G. Favretto e P. Molmenti; dal 1880 al 1882 figurò tra gli allievi di E. De Blaas ed espose i primi paesaggi alla mostra veneziana del 1881. La sua vasta produzione pittorica, costituita in parte da dipinti di dimensioni ridotte, almeno fino agli inizi del Novecento risentì della lezione ciardiana e favrettiana e fu per lo più ispirata al paesaggismo veneto percepito con genuina immediatezza e trattato con semplicità compositiva, dalla tavolozza chiara e brillante (Il ritorno dal pascolo, esposto a Torino nel 1884, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). In un intenso percorso espositivo ottenne consensi alle mostre di Genova (1887, Un canale a Venezia), a Monaco (1889, Il ritorno delle Sel-ve), a Milano (1889, Primi sintomi, Addio), a Venezia (1887, Estate, Angoscia materna, Aprile, Beniamino, 1895, Vacche alla pozza, Nevicata; 1897, I fabbri), a Torino (1898, Alla sagra del villaggio). Amareggiato per l’esclusione dalla Biennale veneziana del 1903, vi espose ancora nel 1905 (L'inverno) ma poi si ritirò nel paese natale e non partecipò più alle esposizioni. Cima affrontò anche soggetti di animali, nature morte e composizioni religiose.
Cima Camillo *
CIMA CAMILLO
Attivo a Milano fra il 1860 e il 1890
Personalità ancora tutta da indagare, coltivò la pittura di paesaggio segnalandosi, secondo le fonti, per la dolcezza luminosa delle sue tele dedicate di preferenza a scorci della campagna lombarda e alle vedute lacustri. Presente alla Esposizione braidense del 1883 con Veduta del lago Maggiore e L'argine nuovo presso Pavia, alla medesima rassegna di due anni dopo comparve con un’altra coppia di paesaggi: Nel bosco e Dintorni di Milano.


