Ciardiello Michele *
CIARDIELLO MICHELE
Napoli 1839 - dopo il 1915
Terminati gli studi nell'Accademia di Napoli, compì una serie di viaggi che lo portarono prima in Oriente, quindi in Francia e infine a Londra, dove si stabilì per diversi anni. L’artista dipinse in particolare ritratti, marine e scene di genere arricchite dal folclore partenopeo. Espose alla Promotrice partenopea dal 1860 al 1884 (1876, Gelosia e volubilità e due Souvenir du Boulogne-sur-Mer) e all'Esposizione Nazionale di Napoli del 1877 presentò Un sostituto, Una fruttaiola normanna e Gli eroi del 1859 - L'appello dopo la battaglia. Ciardiello fu presente ancora a Roma nel 1883 (Una bettola fuori grotta, Barca peschereccia e Luigi XVI) e a Torino nel 1884 (Frati in coro, Marina di Mergellina e Posillipo col Palazzo D'Anna).
Ciardiello Carmine *
CIARDIELLO CARMINE
Napoli 1871 - ?
Abbandonato lo studio della musica si dedicò alla pittura, allievo prima di L. Scorrano e in seguito alla Scuola del Nudo dell'Accademia di Napoli. Dipinse ritratti, in particolare durante il soggiorno parigino del 1903, ma soprattutto marine e vedute di Napoli. Ciardiello espose tra l’altro alla Promotrice partenopea dal 1891 al 1911 e a Milano nel 1894 (Marechiaro) e nel 1897 (Unico sollievo).
Ciardi Guglielmo *
CIARDI GUGLIELMO
Venezia 1842 - 1917
Allievo dal 1864 dell’Accademia di Venezia dove studiò con D. Bresolin, si dedicò fin dagli inizi al paesaggio, muovendo dalla lezione dei maestri veneti (Marina chioggiotta, 1867, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna) ma cercando stimoli differenziati nel corso di viaggi di studio: di particolare importanza quello compiuto nel corso del 1868, che lo portò a Roma dove strinse amicizia con N. Costa, a Napoli dove conobbe D. Morelli e dove rimeditò sul paesaggismo della Scuola di Posillipo, a Firenze, dove il rapporto con i Macchiaioli gli consentì di rinsaldare il valore del colore. Gli esiti di questi contatti sono documentati dalle opere dipinte in quell'anno (Dintorni di Roma, Capri, La valle dei mulini a Sorrento, A Licola, Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Ca’ Pesaro) che rivelano una nuova concezione compositiva, come innovativa è la partitura dei volumi, scanditi dalle diverse luminosità dell’acqua e del cielo, nel Canale della Giudecca (1869, Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Ca’ Pesaro). Dalla ricerca di motivi nella laguna veneta (1875, Giorno d'estate a Mazzorbo, Milano, Pinacoteca di Brera) o nella campagna trevigiana (dagli anni '70 passò lunghi periodi nella casa di Quinto) trasse le larghe vedute abitate da povere strutture, barche, mulini e figure al lavoro che presentò a numerose rassegne nazionali (Estate verso sera, esposto a Milano nel 1872; Il sole a Quinto, esposto a Napoli nel 1877; Ottobre, Solitudine, La calma, esposti a Torino nel 1880). Nelle opere degli anni '80 l’artista iniziò a variare la stesura del colore per accentuare il valore della luce (Messidoro, 1883, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna; Mattino alla Giudecca, 1890, Trieste, Museo Revoltella) per approdare, negli anni seguenti, a una pittura più veloce e d’impressione (San Martino di Castrozza, Canale della Giudecca, 1892, Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca' Pesaro). Dal 1894 Ciardi divenne titolare della cattedra di paesaggio all’Accademia di Venezia.
Ciardi Emma *
CIARDI EMMA
Venezia 1879 - 1933
Sotto la guida del padre Guglielmo seguì il fratello Beppe nei primi studi dal vero. Tra le prime composizioni sono i paesaggi lagunari (Canal Grande, esposto a Praga nel 1900; Bacino di San Marco, Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro), seguiti da paesaggi e vedute di giardini animati da figure in costume settecentesco, restituiti con un tocco rapido e con un cromatismo vivace e brillante (In giardino, esposto con la Società Amatori e Cultori di Roma nel 1904; Villa d'Este, esposto alla Biennale di Venezia del 1905, Udine, Galleria d'Arte Moderna; Rondini e farfalle, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). Presente alla Quadriennale di Torino del 1902 (Sotto i lauri, Casa di Tintoretto-Venezia), fu ospite assidua della Biennale veneziana dal 1903 (Fra ombra e sole ) fino al 1932; nel 1935 all'esposizione dei Quarant'anni della Biennale fu allestita una mostra postuma di 33 opere.
Ciardi Beppe *
CIARDI BEPPE
Venezia 1875 - Quinto di Treviso (Treviso) 1932
Figlio di Guglielmo, pur avendo intrapreso gli studi di scienze naturali all’Università di Padova, coltivò fin dalla giovinezza l’indirizzo artistico ricevuto dal padre e dallo zio materno G. F. Locatello. Nel 1894 presentò alla Triennale milanese tre gruppi di studi dal vero e solo dal 1896 frequentò l'Accademia di Belle Arti di Venezia come allievo di E.Tito. Da quell’anno ebbe inizio la vasta produzione di paesaggi e di soggetti agresti che ebbero ampia diffusione, presentati assiduamente alle mostre di Milano (1897, Peschi in fiore, Meriggio-Alpi venete), di Firenze (1896-1897, Giorno di pioggia a Zoldo alto, Interno di cucina), di Torino (1896, Al pascolo, Studi dal vero; 1898, Plenilunio, Scirocco-Venezia, Sera di marzo, Tiepido sole, Primavera-Estate-Autunno) e alle biennali veneziane (1899, Terra in fiore, trittico, Udine, Galleria d'Arte Moderna; Monte Rosa). Nel 1900 Ciardi ottenne a Brera il premio Fumagalli (La parabola delle agnelle, trittico) e partecipò alla mostra romana della Società “In Arte Libertas” con Sulle Alpi (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). L'artista trascorse la vita fra Venezia, Canove di Asiago e Quinto, profondamente legato, come il padre, alla campagna trevigiana che ispirò larga parte della sua produzione pittorica. L'amicizia con V. Gru-bicy lo aveva avvicinato alla pittura di G. Segantini e al Divisionismo, esperienza da cui derivò una personale, incisiva interpretazione dei soggetti alpestri (Vacche all'abbeveratoio, 1905, Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro; Vacca bianca, 1909, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna). La Biennale veneziana del 1912 gli dedicò una sala con 45 opere e nell’edizione del 1935 l’artista venne ricordato con una mostra postuma di 27 opere.



