Chini Galileo *
CHINI GALILEO
Firenze 1873 - Lido di Camaiore (Lucca) 1956
Avviato all'arte nella bottega dello zio Dario, decoratore e restauratore, frequentò saltuariamente dal 1895 al 1905 la Scuola del Nudo dell'Accademia; intanto collaborava con A. Burchi e ottenne diverse committenze per decorazioni di chiese e ville in Toscana, specie in Mugello. Nel 1896 fondò una fabbrica di ceramiche, e dal 1897 iniziò a pubblicare illustrazioni in stile preraffaellita sulla rivista Fiammetta. Senza mai tralasciare la pittura da cavalletto (Crisantemi, Soggetto decorativo, esposti a Firenze nel 1897; Quiete, esposto a Venezia nel 1901; Maestrale nel Tirreno, Visione d'artista, esposti alla Quadriennale di Torino nel 1902; Un tramonto, La sfinge, esposti a Venezia nel 1903) i suoi interessi volsero in prevalenza alla ceramica e alla decorazione parietale di gusto simbolico-vitalista. A lui si devono diversi allestimenti del padiglione italiano alla Biennale di Venezia, fra cui quello della cosiddetta sala del Sogno nel 1907. Dal 1911 al 1914 risiedette a Bangkok per decorare la reggia del Siam. Al ritorno ottenne la cattedra di decorazione all'Accademia.
Chiesa Pietro *
CHIESA PIETRO
Sagno (Svizzera) 1874 - Soregno (Svizzera) 1959
Appartenente a una famiglia di artisti ticinesi, dal 1891 al 1895 si formò a Milano all'Accademia di Brera seguendovi i corsi di G. Mentessi, cui affiancò la frequentazione dello studio di A. Feragutti Visconti. Dal 1894 comparve alle esposizioni milanesi (1895, Alta quies, Ritratto) con opere di impronta divisionista e nel 1897 espose alla Triennale L'abbruttito, premiato poi al-l’Esposizione Internazionale di Parigi del 1900. Nel 1901 presentò alla Biennale di Venezia il trittico Primavera segnato da una vena di ispirazione simbolista che si aprì in seguito a temi propri del socialismo umanitario (Sobborghi milanesi, esposto alla Biennale veneziana del 1905; La sosta del vagabondo, esposto alla Biennale veneziana del 1907). Alle mostre inviò anche diverse tavole per illustrazioni (L'Annunciazione, esposta alla Biennale di Venezia nel 1912, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). Negli anni '30 l'artista, che nel 1917 era ritornato in Svizzera, partecipò del rinnovato interesse per la pittura monumentale e realizzò in modi ormai inclini alla semplificazione delle forme alcuni pannelli per la chiesa di Riva San Vitale e la composizione allegorica de L'emigrante nella stazione di Chiasso.


