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Fortuny Y Carbò Mariano José*

FORTUNY Y CARBÓ MARIANO JOSÉ
Reus (Spagna) 1838 - Roma 1874
A Barcellona frequentò lo studio dello scultore T. Ribot e in seguito l'Accademia, vincendo nel 1858 il pensionato di Roma: il suo studio nella città italiana divenne presto, insieme al Caffè Greco, il luogo di ritrovo dei giovani artisti spagnoli. Nel 1860 gli fu commissionato un dipinto celebrativo per la vittoria della Spagna sul Marocco: i disegni preparatori realizzati in Nordafrica per l’occasione ebbero tale successo a Barcellona da consentirgli di compiere un viaggio a Parigi, dove poté vedere le opere R. Bonheur, E. Fro- mentin, J. L. E. Meissonier. Nel 1862 conobbe a Firenze A. Cecioni e nel 1863 visitò Napoli per incontrare D. Morelli, artisti con i quali strinse una solida amicizia. In questo primo periodo dipinse soprattutto quadri d'ambiente, particolarmente con figure in abiti del XVIII secolo, maturando quello stile brillante e luminoso, con la pennellata mossa e pastosa, che sarà un elemento essenziale della sua fortuna. Nel 1866 entrava nel novero dei più valutati artisti del mercante A. Goupil. Nel 1867 sposava Cecilia, figlia del pittore F. Madrazo, e iniziava La vicaria, che per la grande risonanza ottenuta a Roma e, nel 1870, a Parigi, consolidò la fama dell'artista e la diffusione della sua vivace e disimpegnata maniera. Dopo un periodo in Spagna ritornò a Ro-ma nella residenza di Villa Martinori, che aveva arredato con un gusto eclettico che diede l’avvio alla moda dell’atelier elegante di fine secolo. Dopo un soggiorno a Parigi e a Londra, si recò a Portici, vicino Napoli, e vi dipinse vedute dal vero. Rientrò quindi a Roma, dove morì mentre attendeva alla grande composizione della Cena Borgia.


Fornoni Saverio*

FORNONI SAVERIO
Bergamo 1821 - Alzano Lombardo (Bergamo) 1871
Distintosi durante gli studi, compiuti sotto la guida di G. Diotti all'Accademia Carrara di Bergamo, nel 1842 otteneva il primo premio nella classe di pittura con Pastore in atto di riposo (Bergamo, Accademia Carrara), e nel 1847 inviò all'Esposizione Accademica di Milano Salomone unto re. Lasciò diverse opere nelle chiese del Bergamasco: in Mosé rimprovera Aronne (1846, chiesa di San Martino Vescovo, Torre Boldone) è visibile la fedeltà al rigore compositivo del maestro, mentre nell'articolata Invenzione del corpo di S. Stefano (1850, chiesa di Santo Stefano, Villa di Serio) si nota una maggiore autonomia espressiva. Fu anche ritrattista, con forme prossime a quelle di G. Trécourt.


Formilli Cesare*

FORMILLI CESARE
Roma 1860 ca. - ? 1935 ca.
Dopo essersi formato presso l'istituto Artistico Industriale di Roma, si avvicinò a N. Costa, entrando nel 1879 nel Circolo degli Artisti e nel 1884 nel gruppo della Scuola Etrusca. Negli stessi anni partecipò alle mostre della Società Amatori e Cultori di Roma (1884, Ritratto; 1885, Fiumicino, Le prime ore del mattino). Nel 1886 collaborò con G. Cellini e altri artisti alla illustrazione dell’Isaotta Guttadauro di G. D’Annunzio. Nel 1887 fu presente alla Mostra del gruppo “In Arte Libertas”, con Sabine Hills. Negli ultimi anni del secolo si trasferì in Inghilterra, dove espose con frequenza alla Royal Academy.


Foretti Achille*

FORETTI ACHILLE
Casale Monferrato (Alessandria) 1828 - Torino 1898
Allievo di A. Moja, fu attivo come decoratore e scenografo in Italia e in Spagna, anche in collaborazione con il bolognese A. Ferri. Gli vengono attribuite diverse opere decorative a Cagliari, a Savigliano, a Rivara e in varie chiese del Cuneese e, fra il 1863 e il 1869, anche nei teatri di Savigliano e di Casale Monferrato e nel teatro Gerbino di Torino. Negli anni '80 fu presente a Torino sia con interventi decorativi (allestimenti dell'Esposizione del 1880) sia con la partecipazione alle mostre (1882, Oggetti da cucina; Limoni ed altro; Caffettiera e tazza).


Forcignanò Giuseppe*

FORCIGNANÒ GIUSEPPE
Gallipoli (Lecce) 1862 - Parigi dopo 1914
Studiò all’Accademia di Belle Arti di Napoli dove si segnalò per le doti di ritrattista e fu premiato negli anni 1886 e 1887, insieme al conterraneo G. Casciaro, del quale assimilò i modi e la tecnica del pastello (Marina di Castro, Lecce, collezioni comunali). Al periodo giovanile risalgono anche i paesaggi capresi (Notturno a Capri, 1888 e Rustico a Capri), conservati presso il Museo Civico di Gallipoli insieme a diversi ritratti. Nel 1898 emigrò in Argentina, dove insegnò disegno e realizzò molti ritratti ufficiali (Manuel Quintana, 1904). Rientrato in Europa, fu presente con alcuni pastelli all'Esposizione Giovanile di Napoli del 1912; in seguito si trasferì a Parigi, dove scomparve in circostanze drammatiche.


Forbin Louis Nicolas*

FORBIN LOUIS-NICOLAS
La Roque d'Antheron (Francia) 1777 - Parigi 1841
Di famiglia aristocratica, conobbe F. M. Granet nell’atelier di J. A. Costantin in Provenza, verso il 1895, e in seguito studiò a Parigi con J. L. David. Arruolato nell'esercito ai tempi del Direttorio, nel 1802 si trovava a Roma, ben introdotto dalla protezione di Napoleone; vi eseguì dipinti di tema letterario che inviò ai Salon (1806, La morte di Plinio). Tornò definitivamente a Parigi nel 1816 con l’incarico di direttore del Louvre. Le sue opere successive, realizzate a volte in collaborazione con l'amico Granet (Cappella nel Colosseo, Parigi, Louvre), sono segnate dalla ricerca di fantasiosi effetti luministici (Battesimo di un guerriero in una catacomba, Napoli, Palazzo Reale).


Fontana Ferdinando*

FONTANA FERDINANDO
Bologna 1814 -1871
Si hanno notizie di diversi premi che l’artista si aggiudicò presso l'Accademia di Bologna, nonché della sua partecipazione alle esposizioni locali a partire dagli ultimi anni '30. Già a quest’epoca manifestò una netta predilezione per i paesaggi pittoreschi e tuttavia si impose come esponente del Paesaggismo romantico, con un’opera intitolata L'abbraccio di Sacripante e Angelica, premiata nel 1851 all'Esposizione bolognese. Seguendo esempi francesi, realizzò anche opere di soggetto storico (tra cui I fatti di Savigno, 1855 ca., Bologna, Museo Civico del Risorgimento).


Folchi Ferdinando*

FOLCHI FERDINANDO
Firenze 1822 - 1883
Allievo di G. Bezzuoli e di T. Gazzarrini e P. Benvenuti all’Accademia di Firenze, dove studiò dal 1834 al 1844, si dedicò alla decorazione a fresco, partecipando anche a cicli importanti come quello delle sale della Meridiana a Palazzo Pitti. Dal 1841 fu presente alle esposizioni accademiche (1847, Un ricordo del 12 settembre 1847). Lavorò per chiese e oratori in Toscana (Martirio di Sant'Andrea, 1862, Collegiata, Empoli; Miracolo di San Francesco, chiesa di Santa Maria del Soccorso, Livorno). Nella pittura a olio si dedicò a soggetti storici e letterari (fra gli altri, Orlanduccio del Leone, presentato alla Promotrice di Genova del 1855; Fausto e Margherita, esposto a Firenze nel 1856), a scene di genere (Il mattino dopo il ballo, esposto a Firenze nel 1871) e a nature morte (Natura morta di fiori, Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti).


Fogliardi Raffaele*

FOGLIARDI RAFFAELE
Attivo nelle Marche nella prima metà del XIX secolo
Artista poco conosciuto, fu allievo di A. Cappelli ad Ascoli Piceno e in seguito fu associato in alcune imprese dal tolentinate G. Lucatelli. Fu specialista nella decorazione a fresco, con un repertorio di soggetti mitologici e allegorici. Fra i lavori eseguiti ad Ascoli figurano le decorazioni dei pennacchi della cupola del Sacramento nel Duomo e la facciata di Palazzo Panichi. A San Severino Marche prese parte alla decorazione di alcune sale del Palazzo Comunale e dello scalone di Villa Collio (1815 ca.); tradusse i bozzetti di F. Bigioli per il teatro Feronia (1827-1828).


Foderaro Raffaele*

FODERARO RAFFAELE
Cortale (Catanzaro) 1846 - 1890
Dal 1862 al 1866 fu allievo di A. Cefaly a Cortale (Catanzaro), poi di M. Lenzi e di D. Morelli a Napoli. La sua attività si svolse fra Napoli e Catanzaro, dove esordì nel 1865 dipingendo piccoli quadri con scene di genere (Lo studio in campagna, La pacchianella, Sola) e tipi popolari sull’esempio di Cefaly (1869, Donna in costume di Cortale che cuce, esposto nel 1912 alla I Mostra d'Arte Calabrese, Catanzaro, Museo Provinciale).


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