Castellaneta Enrico *
CASTELLANETA ENRICO
Gioia del Colle (Bari) 1862 - Bari 1953
Iniziò gli studi ad Altamura, presso la scuola tecnica e seguendo i corsi di disegno di F. Lorusso. Dopo aver frequentato gli istituti tecnici di Napoli e di Bari, si iscrisse all’istituto di Belle Arti di Napoli, esordendo alla Promotrice del 1891 con un Interno, In chiesa e due studi a pastello. Diplomatosi nel 1893, fra il 1894 e il 1906 soggiornò a Capri dove fu in contatto con gli artisti italiani e stranieri ivi residenti, attratto in particolare dalla pittura visionaria di K. W. Diefenbach. Il periodo caprese fu intenso di opere, soprattutto paesaggi resi con tecnica di impronta postimpressionista, non esente da stimoli divisionisti. Confortato da committenze di prestigio (M. Gorkij, l’industriale F. A. Krupp), partecipò alle promotrici napoletane (1896, Brindisi, Duetto, Vecchio marinaio), alle Triennali di Milano (1897, Voce di primavera, 1900 Tramonto), alla Mostra Artistica di Bari (1900), alla I Quadriennale di Torino (1902). Il ritorno a Gioia, nel 1906, segnò una svolta nel percorso creativo dell'artista, avviato sempre più decisamente verso la riscoperta del paesaggio pugliese. Impegnato a promuovere il recupero culturale della sua terra, dal 1920 assunse anche la direzione della scuola di disegno di Gioia del Colle.
Castegnaro Felice *
CASTEGNARO FELICE
Montebello Vicentino (Vicenza) 1872 - dopo il 1915
Iniziò gli studi all’Accademia Olimpica di Vicenza. Stabilitosi a Venezia, seguì i corsi di E. Tito e con soggetti lagunari partecipò alla Mostra veronese del 1899 e alla Triennale di Milano del 1900 (Venezia d'estate). Nel 1901 l’artista si affermò alla Biennale con Raggi d'oro, dove era espressa la sua caratteristica pennellata rapida su un’accesa gamma cromatica. Con paesaggi, ritratti e quadri di figura (Maternità, coll. Cassa di Risparmio, Venezia; Mammina, Roma, Palazzo del Quirinale), partecipò assiduamente alle biennali veneziane (1903, Le tabacchinie), alle mostre di Torino (1902, Confidenze, Al mare) e di Roma (1906, Fondamentina; 1911, Falciatori).
Castagnola Gabriele *
CASTAGNOLA GABRIELE
Genova 1828 - Firenze 1883
Studiò all'Accademia Ligustica, a Genova. Dopo una prima attività di vignettista, nel 1851 esordì alla Promotrice genovese con un soggetto di genere, Il primo dolore, al quale avrebbero fatto seguito L'operaio genovese (1852) e Una piccola contadina (1854). Negli anni seguenti Castagnola affrontò temi di storia risorgimentale e soggetti comuni allo storicismo romantico interpretati con intenso cromatismo: alla Promotrice presentò II ritorno dalla Crimea (1856), Raffaello e la Fornarina (1858), Aldruda Donati che presenta sua figlia a Buondelmonte (1859), Castruccio trovato da madonna Dianora Castracani (1860). Dopo brevi soggiorni a Roma e a Napoli, si stabilì a Firenze e qui divenne assiduo frequentatore del Caffè Michelangiolo: il contatto con l'ambiente fiorentino lo indusse ad adottare forme di maggiore immediatezza espressiva, ma si mantenne fedele al genere di pittura nel quale aveva già ottenuto un discreto successo. Più assiduo alle mostre genovesi che a quelle fiorentine, nel 1862 presentava nella sua città la prima redazione di Filippo Lippi pittore fiorentino innamoratosi della monaca Lucrezia Buti la fa fuggire dal convento, tema ripreso in seguito più volte. La fine di Alessandro de' Medici, esposto a Genova nel 1865, fu acquistato da Oddone di Savoia (Genova, Civica Galleria d’Arte Moderna). Dagli anni '70 tornò ai soggetti di genere legati alla vita contemporanea (Il ritorno dalla cerca, 1874; E’ proibito l'accattonaggio, 1876). Del 1879 è l’Autoritratto dell'Accademia Ligustica di Genova.
Castagneto Vittorio Agostino *
CASTAGNETO VITTORIO AGOSTINO
Rapallo (Genova) 1875 - Torino 1958
Frequentò in modo discontinuo l'Accademia Albertina di Torino formandosi essenzialmente come autodidatta. Dopo aver preso parte nei primi anni '90 alle manifestazioni locali della sua città con i primi paesaggi (I cipressi di San Michele), espose a Milano alla Permanente del 1898 (Studio di testa, Paesaggio) e alla Triennale del 1900 (Ulivi-impressione, Notte). In seguito partecipò alle esposizioni della Famiglia Artistica milanese e alle Biennali di Venezia con ritratti, scene di genere e paesaggi.



