Ferrari Giuseppe*
FERRARI GIUSEPPE
Serravalle Scrivia (Alessandria) 1820 ca. - Genova dopo il 1880
Allievo di G. Frascheri a Genova all'Accademia Ligustica, della quale diventerà accademico di merito nel 1859, si distinse soprattutto come pittore di paesaggio e temi di genere, con i quali partecipò alle promotrici genovesi (1851, La povera madre; 1854, Torquato Tasso, Gli Orfanelli, La Semplicità; 1856, La Nonna). Con II figlio dell'Esule, esposto nel 1855, mostrava l’adesione al Romanticismo di tipo intimista del maestro (Genova, Palazzo della Prefettura). Fu a lungo impegnato presso le Scuole dei Sordomuti e si interessò anche di disegno litografico, pubblicando nel 1863 una raccolta di vedute della Riviera di Ponente.
Ferrari Giulio*
FERRARI GIULIO
Reggio nell'Emilia 1858 - Roma 1934
Abbandonati gli studi di medicina, si iscrisse all’Accademia di Firenze, per passare poi a quella di Venezia. Le fonti ne ricordano le prove giovanili su temi storici (La scomunica, esposto a Bologna nel 1888; L'ultimo episodio della vita del martire Eustachio, esposto a Reggio nel 1890), i quadri d'interno (Lo studio deI pittore, 1897) e gli studi di architettura (disegni presso i Musei Civici di Reggio, insieme al Ritratto di Azzolini). La produzione da cavalletto fu comunque messa in ombra dalla maggior fama che l’artista ottenne come decoratore (volta del teatro Asioli di Correggio, Reggio; cupola della chiesa di San Prospero, Reggio), oltre che come scenografo e stimato saggista. Nel 1905 fu chiamato a dirigere il Museo Artistico Industriale di Roma e nel 1927 quello di Napoli.
Ferrari Francesco*
FERRARI FRANCESCO
Alzano Lombardo (Bergamo) 1811- ?
Fu allievo di G. Diotti presso l’Accademia Carrara, che frequentò dal 1828 insieme ai fratelli Trécourt, mantenendo anche in seguito legami sia con Giacomo, che seguì a Pavia nel 1842, sia con Luigi, che gli ce-derà la commissione della pala con l’Apparizione della Madonna della Busa a una contadina (1852, chiesa di San Giorgio a Nese, Bergamo). Nelle opere eseguite a Pavia (1842-1853 ca.), ritratti, temi sacri e quadri di genere, è evidente il riferimento alla maniera giovanile di G. Trécourt, nella ricerca di equilibrio fra rigore di disegno e tenerezza di modellato (Ritratto del Piccio, Ritratto di vecchia signora, Il mendicante cieco, Pavia, Musei Civici).
Ferrari Carlo*
FERRARI CARLO
Bergamo 1867 - 1928
Entrato nel 1882 all'Accademia Carrara di Bergamo, vi seguì i corsi di C. Tallone debuttando nel 1885 all’annuale esposizione accademica con una coppia di vedute di soggetto bergamasco. Condusse vita appartata, dedicandosi a diversi generi di pittura; oltre a ritratti e a paesaggi urbani, dipinse quadri di figura raggiungendo il proprio risultato migliore nell'affettuoso naturalismo della Ragazza con mandola (1897, coll. privata). Della sua attività di pittore di soggetti sacri rimane testimonianza nelle tre tele della Parrocchiale di Ghiaie di Bonate (Bergamo).
Ferrari Carlo*
FERRARI CARLO
Milano ? 1860 ca. - Roma 1951
Dopo essersi laureato in giurisprudenza si trasferì a Roma, dove si dedicò alla pittura di genere, al paesaggio e al ritratto e dove frequentò gli studi di via Margutta. Entrato in contatto con V. Cabianca perfezionò la tecnica dell'acquerello. Esordì nel 1885 alle mostre romane della Società degli Amatori e Cultori con Mattinata d'autunno a Villa Borghese e nella stessa sede espose anche nel 1887 (Capriccio) e nel 1903 (Il greto dell'Arno nel Casentino). Nel 1891 entrò a far parte dell'Associazione degli Acquarellisti (1900, Assisi).
Ferrari Anna (Nina)*
FERRARI ANNA (NINA)
Reggio nell'Emilia 1878 - 1926
Figlia del noto studioso reggiano Giuseppe, frequentò privatamente le lezioni di L. Benassi e poi quelle di G. Chierici alla Scuola di Disegno. A quest’ultimo rimandano i primi soggetti claustrali, costruiti su abili giochi di luce e studiate prospettive (La cucina dell'ex convento di S. Ilario, Cripta del duomo, coll. privata). Dopo il premio conseguito a Reggio nel 1898, passò all'Accademia di Modena. Studiò poi a quella di Venezia con L. Nono (1910-1911) e a Firenze presso F. Gioli (1911), approdando a una pennellata più fratta e impastata, derivata da G. Fontanesi (Tramonto autunnale, Nel bosco, Reggio nell’Emilia, Civici Musei). Fu autrice di intensi ritratti alla puntasecca. Un premio in nome dell’artista fu istituito dopo la sua morte presso la Scuola di Disegno di Reggio.
Ferraresi Francesco*
FERRARESI FRANCESCO
Attivo a Roma fra il 1882 e il 1903
Nel 1870 fu tra i fondatori del Circolo Artistico Internazionale. Negli anni '80 fu presente con maioliche decorate alle mostre della Società Amatori e Cultori. A partire dal 1892 espose anche soggetti di genere e ritratti a olio e ad acquerello (Un indovino, Un soldato del '500). Autore anche di soggetti romani (Via Latina, Il lago di Villa Borghese, Veduta di Villa Borghese, Roma, Galleria Comunale d'Arte Moderna), partecipò alla Mostra della Società degli Acquarellisti del 1900 (Arco degli Orefici, Biblioteca di Domiziano).
Ferrara Gandolfo Gaetano*
FERRARA GANDOLFO GAETANO
Termini Imerese (Palermo) 1766 - 1853
Figlio di un possidente, si formò nella sua città, presso la Scuola di I. Ugdulena e del paesaggista F.Polito. Notizie sulla sua produzione, improntata a canoni neoclassici e illuministi, si hanno anche da fonti documentarie. Intorno al 1818, su commissione di A. Gargotta, eseguì una pianta delle antiche terme citta-dine rinvenute durante gli scavi per i nuovi stabilimenti termali (Termini Imerese, Museo Civico). I temi archeologici tornano anche in alcuni disegni con Vedute dei dintorni della città di Termini, Un sepolcro del tardo impero, L'acquedotto Cornelio (1820-1821, tradotti poi all’acquaforte dallo stesso autore nel 1833). Un nucleo di dipinti è pervenuto al Museo di Termini grazie al legato Gargotta del 1859: fra gli altri, Battaglia di Alessandro Magno e Gesù Bambino, oltre a Sacro volto, recentemente attribuitogli. Della ricca produzione incisoria, con soggetti paesaggistici e archeologici, restano esempi nel suddetto Museo e nella Galleria Regionale di Palermo (fra gli altri, Battaglia navale nella rada di Termini, 1820, e Veduta del borgo e molo di Palermo).
Ferrara Raffaele*
FERRARA RAFFAELE
Chieti 1814 - Roma prima del 1883
Lavorò per lo più come frescante, ma realizzò anche tele di soggetto sacro e ritratti. Del periodo giovanile è la Maddalena (1836, Chieti, Pinacoteca Provinciale Barbella), ripresa dal Guercino, nella cui dedica si dice «alunno dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli». Nel 1841 esordì alla Mostra Borbonica con S. Pietro che battezza il centurione e due disegni. Nel 1844 affrescò la volta della cappella del Suffragio nella chiesa della Trinità a Chieti e nel 1853 partecipò al restauro della SS. Trinità dei Pellegrini a Roma. Due dipinti, Ippocrate e Galeno, sono conservati in una collezione privata abruzzese.
Ferrara Orazio*
FERRARA ORAZIO
Napoli 1851 - 1911
Si dedicò tardi alla pittura, dopo aver completato gli studi giuridici. Comparve negli anni '90 alle promotrici Salvator Rosa, con nature morte (1890, Caccia) e dipinti d’interno (1892, Il Venerdì Santo nella Certosa di S. Martino, ripresentato l'anno seguente all'Esposizione Nazionale di Roma): generi con i quali partecipò fino ai primi anni del secolo alle mostre di Roma (1895), Napoli (1896, Marmi vecchi e frutta fresca, 1904, Nella bottega dell’antiquario), Pietroburgo (1902, Tra due virtù). Collezionista, fu membro della commissione per il riordinamento della Pinacoteca Nazionale di Napoli.
