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Caldara Domenico *

CALDARA DOMENICO
Foggia 1814 - Napoli 1897
Rimasto orfano, si guadagnò da vivere eseguendo ritratti che lo misero in contatto con l’aristocrazia locale. Il conte G. Varo di Troia lo sostenne negli studi all'istituto di Belle Arti di Napoli (1838-1842) dove fu allievo di C. Angelini. Nel 1844 vinse il concorso per il pensionato artistico a Roma, dove restò fino al 1848 sotto la guida di F. Marsigli, inviando alle mostre borboniche i saggi Giacobbe assiso medita sull'inganno fattogli da Labano (1845) e il Sacrificio di Abele (1848). Tornato a Napoli ottenne da Ferdinando II la commissione per il S. Vincenzo Ferreri (1853, cattedrale di Gaeta) e per un S. Ferdinando di Castiglia (1858). Ben introdotto a corte, con uno studio frequentato da nobili e membri della famiglia reale ottenne i maggiori successi con i ritratti che comparvero alle mostre borboniche degli anni '50 (Autoritratto in abiti alla spagnola, 1858, Firenze, Uffizi). Attivo anche dopo l’Unità, lasciò numerosi dipinti di soggetto sacro (Madonna del Popolo o dei Raccomandati, 1868, L'Aquila, chiesa di San Demetrio; Madonna con sette santi, 1894, Andria, chiesa di San Francesco) e ritratti destinati a committenze pugliesi, spesso realizzati con l’ausilio del mezzo fotografico.


Calchi Novati Cesare *

CALCHI NOVATI CESARE
Milano 1858 - 1939
Frequentò all’Accademia di Brera i corsi di G. Bertini e E. Butti. Specializzatosi in composizioni floreali, l’artista presenziò assiduamente, a partire dal 1881, alle annuali braidensi esponendo, oltre ai fiori (Rose, Milano, Galleria d'Arte Moderna), paesaggi e nature morte di frutta. Fu anche ritrattista (Milano, Istituto dei Ciechi) e collezionista di arte contemporanea.


Calcagnadoro Antonino *

CALCAGNADORO ANTONINO
Rieti 1876 - Roma 1935
Figlio di un pittore decoratore, compì i suoi primi studi a Rieti. Nel 1894 iniziò a frequentare a Roma lo studio di F. Bergamini e i corsi della Scuola Libera del Nudo, maturando uno stile decorativo caratterizzato da accentuato linearismo. Ottenne il suo primo riconoscimento ufficiale nel 1899 all’Esposizione di Perugia,dove presentò In chiesa (Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti). Nel 1909 realizzò il fregio allegorico nell’aula Consiliare del Municipio di Rieti e l’anno successivo sperimentò la tecnica divisionista nel Ritratto di Giuseppe Mazzini (Rieti, Museo Civico). Per l’Esposizione di Roma del 1911 decorò il padiglione della Liguria e tra il 1912 e il 1913 eseguì gli otto bozzetti per le lunette a mosaico dei propilei del Monumento a Vittorio Emanuele II.


Calandra Edoardo *

CALANDRA EDOARDO
Torino 1852 - 1911
Fratello dello scultore Davide, studiò allAccademia Albertina di Torino e poi privatamente con E. Gamba. Fu presente fin dal 1873 alla Promotrice di Belle Arti e al Circolo degli Artisti di Torino con dipinti di soggetto storico (Vedette; Una vittima di Caterina de' Medici). Dopo un viaggio lungo le rive del Reno, nell’inverno tra il 1875 e il 1876 Calandra frequentò a Parigi lo studio di T. Couture. Con dipinti di storia dagli accenti patriottici, scene di genere e rari paesaggi di lontana suggestione fontanesiana (Strada in collina, 1887, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna), espose anche a Genova (1877, 1880) e Milano (1881). Nel 1884, per l’Esposizione Nazionale di Torino, l’artista curò con G. Giacosa la progettazione del Borgo medievale al Valentino. Alcuni piccoli dipinti di soggetto esotico testimoniano di un viaggio compiuto in Grecia e in Medio Oriente nel 1885. Negli anni successivi abbandonò la pittura per dedicarsi all'illustrazione di opere letterarie, alla narrativa e al teatro.


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