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Brazzini Carlo *

BRAZZINI CARLO
Firenze 1808 - 1894
Scarse le notizie biografiche sull’artista, che esordì a Firenze nel 1849 con un Sotterraneo sepolcrale. Vedutista, pittore d'interni, copista e decoratore, espose dal 1852 al 1875 alle promotrici fiorentine (Interno di san Miniato alle Croci. Michelangiolo che fa portare i materiali per la difesa del campanile di detta chiesa, 1856, Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti) e genovesi (Riva degli Schiavoni, 1852; Effetto di luna, 1864). Tra il 1861 e il 1862 decorò le sale restaurate del Palazzo del Bargello.


Bravi Giuseppe *

BRAVI GIUSEPPE
Recanati (Macerata) 1868 - dopo il 1901
Lavorò a lungo a Roma tra il 1886 e il 1901, eseguendo dipinti di soggetto sacro (Santa Chiara mette in fuga i Saraceni mostrando loro l'Ostensorio, 1886 ca., cappella di Santa Chiara, chiesa di Sant’Antonio; La Sacra Famiglia e Sant'Ubaldo, 1896 ca., chiesa della Sacra Famiglia; cartoni per i mosaici della cripta di Santa Cecilia in Trastevere, 1899-1901). Collaborò poi con il pittore americano E. Vedder con il quale, tra il 1892 e il 1893, lavorò alle tele della Fortuna e Abbondanza (casa Huntington a New York) e ancora nel 1896 al mosaico della Minerva per la Biblioteca di Washington.


Brass Italico *

BRASS ITALICO
Gorizia 1870 - Venezia 1943
Allievo di K. Raupp all’Accademia di Monaco dal 1877 al 1890, si trasferì poi a Parigi dove studiò con A. W. Bouguerau e J. P. Laurens frequentando anche G. Boldini e G. De Nittis. Esordì al Salon del 1893 con Chioggioti alla briscola (Udine, Museo Civico) e partecipò alle esposizioni della Sociétè des artistes français tra il 1894 e il 1896. Stabilitosi a Venezia nel 1895, fin da quell’anno fu assiduo alle biennali. Nella prima fase della sua produzione, in composizioni di ben strutturato realismo, risentì delle esperienze scolastiche della giovinezza (Il racconto del missionario, Gorizia, Musei Provinciali; Per le calli di Chioggia, Gorizia, Comune). In seguito, pur non abbandonando mai la rappresentazione della figura, si dedicò in prevalenza alle vedute veneziane (Ponte el Redentor,1909, Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Ca’ Pesaro; Proces-sione sulla laguna, 1910, Milano, castello Sforzesco). Le opere di questa seconda fase, caratterizzate da un tocco vibrante e da una tavolozza luminosa, mostrano l’adesione alla tradizione lagunare di fine secolo, ma aggiornata alle esperienze maturate nei soggiorni giovanili a Monaco e a Parigi.


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